Veneto, un pianeta variopinto ricco di gusto
La cucina veneta rappresenta un viaggio lungo come la storia di Venezia in cui talenti, tradizioni, prodotti, sapori e materie prime, si sono incontrati, dando vita a capolavori, come il Tiramisù, il Pandoro, il Prosecco e lo spritz, di fama planetaria.
Ogni provincia vi sorprenderà per la varietà e per la semplicità dei cibi. Uno su tutti, la polenta, iconico piatto, che si mangia da solo o con stufati di carne, di fegato e baccalà.
Fatevi subito un “cicheto”, una sorta di stuzzichino accompagnato da buon vino o da spritz, qui ideato cento anni fa. Tra i primi da non perdere, i bigoli, spaghettoni ruvidi con il buco, dal termine dialettale “bigat” (bruco), o un “risi e bisi” con il vialone nano, tipico riso del territorio.
Passate al fegato alla veneziana, tra i piatti celebri della cucina cittadina, agli sfilacci di cavallo, alla salsiccia di fegato (figalét), alla Sopa coada (zuppa covata), delizioso pasticcio di piccione, o allo spiedo d’Alta Marca, del Trevigiano.
Per il pesce, assaggiate il baccalà alla Vicentina, colonna portante della cucina veneta, il “bisato in tecia” (anguilla in tegame) ma anche le sarde in saor (sardine al sapore) e i folpi (polpi).
Un boccone di Asiago o di Fior delle Dolomiti con una fetta di prosciutto veneto berico Euganeo e un piattino di asparagi bianchi di Bassano del Grappa e di Radicchio rosso di Treviso, e avvicinatevi al carrello dei dolci: tra tutti, il Tiramisù, originario di Treviso, e il Pandoro, soffice e burroso, che trae le sue origini a Verona da un dolce antichissimo.
Chiedeteci, per concludere, dei vini veneti, un altro pianeta che si muove sulle numerose strade a loro dedicate, dai bianchi Prosecco e Soave, ai rossi pregiati come il Recioto e l’Amarone.
Desiderate qualcos’altro? Certo, una grappa, di cui la regione è leader nella sua produzione.
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