Inverno

Il 34° Festival Internazionale delle sculture di Ghiaccio, nelle località altoatesine di San Candido e San Vigilio di Marebbe è un’idea originale per godere della bellezza dell’inverno e approfittare di una vacanza sulla neve a gennaio. Vere e proprie gallerie d’arte open air, in cui ammirare forme fantasiose, scolpite nel ghiaccio.

Una valle secondaria, spesso dimenticata eppure affascinante: è la Val di Rhêmes. Estremo lembo occidentale del Parco Nazionale del Gran Paradiso, in Valle d’Aosta. Dal borgo di Introd, seguendo la strada regionale 24, inizia il vostro viaggio in uno dei luoghi più incantati delle Alpi occidentali. Un viaggio breve (circa 20 km), ma carico di bellezze naturali e culturali. In una delle soste avrete anche l’occasione di fare qualche passeggiata a piedi per i numerosi sentieri che la Val di Rhêmes offre. La strada prende subito a salire ripida, con tornanti che paiono quasi disegnati a mano, tra prati e boschi, e con una vista sul versante nord della valle della Dora Baltea. Sarete circondati da piccoli villaggi qua e là, come briciole sparse da Pollicino. Guadagnerete così rapidamente quota, procedendo poi sul versante orientale con vista sul torrente Dora di Rhêmes. Fate tappa nel piccolo comune sparso di Rhêmes-Saint-Georges, un tempo legata soprattutto alla lavorazione del legno, oggi invece meta degli amanti dell’outdoor: dal trekking più o meno impegnativo all’arrampicata su roccia, a passeggiate senza fretta e per tutti, tra i boschi e natura incontaminata. Risalite in auto e proseguite la vostra ascesa. Fate una breve sosta nel borgo rurale di Coveyrand-Vieux, dove una bella pieve di fondazione quattrocentesca vi darà il benvenuto. La seconda tappa è Melignon, già oltre i 1500 metri di quota. L’aria già più rarefatta, oltre che frizzante anche d’estate, vi regalerà splendide viste sui ghiacciai del Monte Granta Parey e il Monte Grande Rousse a oltre 3000 metri di quota. Fatto qualche tornante, raggiungerete la meta finale del vostro viaggio: Rhêmes-Notre-Dame (1723 m). Minuscolo centro (conta appena 100 abitanti) quasi isolato in fondo alla valle, Rhêmes-Notre-Dame è sede del Centro visite del Parco Nazionale Gran Paradiso. Da qui si dipanano infatti numerosi sentieri, anche per alpinisti esperti: si incrociano infatti l’Alta Via N. 2, tra Champorcher e Courmayeur, oltre a numerosi tracciati che portano in Piemonte o in territorio transalpino. Se venite in inverno, invece, Rhêmes-Notre-Dame vi accoglierà con i suoi bellissimi anelli per lo sci di fondo e qualche pista per la discesa. A seguire, si incontrano ancora piccoli gruppi di case rurali, come le frazioni di Pont e Thumel, a quasi 1900 metri d’altitudine, anche punto di partenza per raggiungere (a piedi) il Rifugio Benevolo (2285 m). Alla fine della giornata, vi mancherà solo un bicchierino di Genepì, distillato locale.

Il Rifugio Gian Federico Benevolo si trova in località Lavassey, in alta Val di Rhêmes, ai confini con il Parco Nazionale Gran Paradiso. La posizione in cui giace, sopra gli ultimi borghi del comune di Rhêmes-Notre-Dame, a 2285 metri, lo rende particolarmente adatto come punto di partenza per numerose escursioni. SI va da quelle adatte a tutti, a quelle per solo alpinisti esperti a quelle per chi pratica scialpinismo. Da qui si possono ammirare cascate e prati ricchi di fiori, vedere marmotte nascondersi nelle loro tane. Tra le numerose escursioni, adatte anche ai principianti, si consiglia quella al Plan des Dames, altopiano alla testata della valle; quella alla stalla Basey-Damon (2426 m); quella all’alpeggio di Sauches (2316 m). Quest’ultimo si trova proprio ai piedi della Granta Parey, montagna simbolo della Val di Rhêmes. Da segnalare anche l’escursione al villaggio di Tzet, dove sono state ritrovate ceramiche di epoca romana.

Una spumeggiante cascata, quella della Dora di Rhêmes. Si raggiunge attraverso uno splendido percorso, accessibile a tutti, che partendo dal parcheggio in località Thumel conduce al Rifugio Benevolo a 2285 metri di quota. Da Thumel (1888 metri) è sufficiente seguire la strada asfaltata che ben presto diventa una mulattiera di facile percorrenza, non perdendo di vista il sentiero n. 13. Attraversato un ponte, il percorso prosegue fino a costeggiare i ruderi dell’Alpe di Barmaverain e passa nei pressi della cascata Dora di Rhêmes. Un altro punto particolarmente suggestivo del percorso è l’attraversamento del ponte sulla Dora di Rhêmes. Qui la strada si intervalla con tratti su sentiero, fino raggiunge prima l’alpeggio Lavassey e quindi il Rifugio Benevolo.

Rhêmes-Notre-Dame è un comune sparso a 1723 metri, in val di Rhêmes, nel Parco Nazionale Gran Paradiso, di cui fanno parte diverse località. Si adagia tra prati verdi, pascoli che d’inverno si trasformano in perfetti anelli per lo sci di fondo, ed è circondata da boschi e creste superiori ai 3000 metri. Una zona particolarmente scenografica dunque e suggestiva, oltre che isolata, quella di Rhêmes-Notre-Dame. Il minuscolo borgo antico di Bruil (appena 100 abitanti) si caratterizza per la parrocchiale dell’Assunta, ricostruita nel XVII secolo, ma con campanile a cuspide del XV secolo. A Chanavey c’è invece una delle sedi del Centro visite del Parco Nazionale Gran Paradiso, con un museo che offre ampia documentazione sulla fauna del parco e in particolare sulla reintroduzione del gipeto nella seconda metà del secolo scorso (specie precedentemente considerata estinta). Da visitare poi, soprattutto d’estate, la Riserva turistica regionale di pesca. Ma Rhêmes-Notre-Dame è amata anche dagli escursionisti esperti e dagli alpinisti. Tra le varie opzioni che offre infatti c’è quella di immettersi nel tracciato dell’Alta Via N. 2, tra Champorcher e Courmayeur, oppure raggiungere la piemontese alta val Soana o la francese val d’Isère. D’inverno, oltre al già citato sci di fondo, Rhêmes-Notre-Dame, nella frazione di Chanavey, offre anche brevi piste per la discesa.

Il Granta Parey (m 3387) è un’altra delle vette più iconiche della valdostana Val di Rhêmes. Anche solo camminare lungo la mulattiera che porta al Rifugio Benevolo, a 2285 metri di quota (un’escursione facile di un’ora e mezza), consente di vedere le incombenti pareti calcaree-dolomitiche di questo gigante di roccia. Il monte Granta Parey fa parte delle Alpi Graie ed è relativamente vicino al confine con la Francia. Il toponimo significa “Grande parete”, in dialetto valdostano “Patois”. Rocce bianche e particolare conformazione ne fanno forse il simbolo dell’intera Val di Rhêmes. Visibile anche a quote relativamente basse, sembra troneggiare e proteggere la valle. Non a caso è presente su quasi ogni immagine o dépliant pubblicitario della Val di Rhêmes. Sempre dal Rifugio Benevolo è possibile salire fino alla vetta: ovviamente si tratta di un’escursione molto impegnativa e adatta solo ad alpinisti esperti (è classificata con difficoltà di tipo “F”). Per molti questa ascesa è considerata, infatti, il battesimo dell’alpinismo vero e proprio: per domarla, occorre attraversare un ripido tratto di ghiaccio.

Tutti la conoscono come Cervinia, località sciistica della Valle d'Aosta, rinomata per la bellezza dei suoi paesaggi e la varietà delle piste da sci, ma Cervinia è solo il nome con cui viene indicata dai suoi frequentatori un'area di montagna molto più vasta. Il comprensorio di Breuil-Cervinia, questo il nome per intero, indica un'area che si estende dai 1.524 metri del comune di Valtournenche, ai 3.408 metri del Plateau Rosà, e sfiora i 4.000 metri con il Piccolo Cervino. E include anche i 4.478 metri dell'imponente massiccio del Cervino, la montagna simbolo della zona, "la piramide perfetta".

Perla dell’Alta Val Tagliamento, la stazione sciistica di Forni di Sopra è la vacanza sulla neve perfetta per chi cerca divertimento, sport e relax, lontano dalla folla, nell’incantevole scenario del Parco naturale delle Dolomiti friulane, dichiarate dal 2009 patrimonio UNESCO. La Skiarea di Forni di Sopra, che si estende dai 900 ai 2500 metri di quota, propone infatti attività per tutti i gusti, con piste da discesa, anelli di fondo, un attrezzatissimo snowpark, itinerari di sci alpinismo ed escursionismo, arrampicate sul ghiaccio, una pista di pattinaggio e un centro sportivo con strutture dedicate al wellness e alle attività indoor.

Abbracciato dallo spettacolare panorama delle Dolomiti, con 450 impianti di risalita e 1.200 chilometri di piste da sci su dodici diverse zone sciistiche dove sciare con un unico comodo skipass, il comprensorio Dolomiti Superski è tra i più grandi ed emozionanti al mondo. Ognuna delle dodici aree vanta peculiarità uniche che vale la pena conoscere da vicino. Scopriamole insieme.

Stai progettando la settimana bianca? Sapevi che l’Emilia Romagna è perfetta per chi ama lo sport ad ad alta quota? Con la pista da Bob più lunga dell’Appennino, le discese per sciatori esperti e principianti e i divertentissimi snowpark per snowboarder e freestyler, questa splendida regione è una meta imperdibile se decidi di andare in settimana bianca. Ecco 3 luoghi dove andare.

Dal 6 al 22 febbraio 2026 è in programma l’appuntamento con le Olimpiadi e le Paralimpiadi Invernali Milano - Cortina 2026: due settimane elettrizzanti di puro agonismo, che vedranno i migliori atleti del mondo coinvolti in 16 discipline differenti. Nell’attesa, perché non vivere e scoprire i luoghi di questo imperdibile appuntamento internazionale conoscendo le attività e gli eventi in programma? Ecco i posti e le attività per iniziare a immergersi nell’atmosfera delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali Milano - Cortina 2026.

Una volta era rinomata anche per una sorgente di acqua ferruginosa dalle diverse qualità, poi andata perduta. Sorge in una conca, fra Bormio, il Passo dello Stelvio e il Passa Gavia, ai piedi delle montagne del gruppo Ortles Cevedale e non c’è stagione in cui gli amanti della montagna non possano apprezzarla. Certo, lo sci è la disciplina che qui la fa da padrone. Santa Caterina Valfurva, infatti, ha ospitato nel 1985 i Campionati del Mondo di Sci Alpino femminile e diverse gare di Coppa del Mondo di Sci Alpino e Nordico. La sua vera attrazione è la pista dedicata a Deborah Compagnoni, tre volte medaglia d’oro di sci alpino, inaugurata in occasione dei Mondiali nel 2005 e illuminata di notte, per consentire sciate al chiaro di luna. È lunga oltre tre chilometri, raggiunge una pendenza del 75 per cento (solo in alcuni punti) ed è una delle piste più varie ed emozionanti dell’intero arco alpino. Nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, il comprensorio sciistico rappresenta un vero gioiello di natura e cime innevate. Un’oasi dove trovare tranquillità immersi nel panorama montano.

Cosa c’è di meglio che abbinare un’intensa giornata sulle piste da sci al relax di trattamenti wellness e cure termali? Nell’arco alpino sono diverse le destinazioni che offrono questa possibilità, per tutti i gusti e le capacità: ecco alcune mete assolutamente da conoscere.

Il potere della natura ha effetti incredibili sul benessere psico-fisico e l’Emilia Romagna, tra borghi pittoreschi e vallate tranquille circondate dal verde, è una delle destinazioni italiane più belle per dedicarsi al wellness tourism. Una regione dove è facile vivere esperienze autentiche, scegliendo di immergersi nella storia, sfruttando il potere terapeutico delle terme oppure gustando la rinomata cucina. Il turismo del benessere, da queste parti, si può declinare in mille modi e basterà pochissimo per staccare la spina, alleviare le tensioni e ritrovare relax profondo. Avete mai provato, dopo una giornata stressante, a passeggiare tra i boschi circondati da alberi e piante o a camminare a piedi nudi nella vegetazione? La risposta del corpo non avrà certamente tardato ad arrivare, con un rinnovato ottimismo e un senso di pace quasi dimenticato. In Romagna le opportunità per dedicarsi a queste esperienze non mancano e, che sia per un breve weekend o per un soggiorno più lungo, l’arte del buon vivere si respira in ogni angolo. La scelta di una destinazione non è l’unico passo fondamentale per assicurarsi una vacanza a tutto benessere. Pianificare con anticipo un itinerario è sempre una buona idea. Cercare il supporto di un esperto locale, sia prima che durante il tour, è un altro consiglio utile per scoprire curiosità e scorci nascosti di una meta che si conosce per la prima volta. Un’ultima dritta è quella di pensare a un viaggio lento, che permetta di assaporare ogni attimo, senza la smania di vedere quanto più possibile, finendo per stancarsi senza apprezzare nulla.

“Mens sana in corpore sano” (“Mente sana in corpo sano”), dicevano i Romani, forse pensando proprio a Ischia e alle sue terme. Perché le proprietà termali dell’isola erano già note ai tempi remoti dell’Impero romano e, probabilmente, acqua e fanghi erano già utilizzati per creme e cosmetici. Ischia offre diverse opzioni a chi necessita di cure o trattamenti specifici o, più semplicemente, a chi ha fatto del wellness la propria filosofia di vita. Ecco quindi un itinerario tra colorati giardini termali, sorgenti naturali e la magia delle fumarole. Dal molo Beverello di Napoli, a bordo di un traghetto o di un aliscafo, in meno di un’ora si approda a Ischia, isola che dal mare si rivela come un blocco di roccia e macchia mediterranea e che racchiude in sé un microcosmo di ambienti dal carattere tutt’altro che omogeneo. Il clima è mite tutto l’anno, la natura rigogliosa e selvaggia, il mare cristallino, le spiagge da sogno, i centri pittoreschi. E se a tutto questo si aggiungono le acque termali, vero patrimonio naturale dell’isola, appare evidente perché Ischia sia in cima alle classifiche delle mete predilette dai turisti di tutto il mondo.

Circondata da alcune delle montagne più spettacolari delle Dolomiti, come la Marmolada, il Sassolungo e le torri del Vajolet, la Val di Fassa è un territorio di grande bellezza dove praticare lo sci, da discesa e di fondo, in alcuni dei comprensori sciistici più belli e celebri del mondo. Attrezzata per le esigenze delle famiglie come per gli sciatori più esigenti, offre anche centri termali e una scena gastronomica di tutto rispetto. Passeggiate strepitose anche in estate.

A raccontarci di questo meraviglioso angolo d’Italia, dove città e borghi sono appollaiati sulle vette più alte della catena alpina, potrebbero essere i tanti prodotti dell’enogastronomia (vini, salumi, formaggi) tutelati da riconoscimenti Dop e Doc. Oppure i numerosi trattamenti di benessere proposti dalle stazioni termali in quota dove - tra una sciata e l’altra - regalarsi momenti di relax in strutture in cui la modernità ha sempre avuto enorme rispetto per la tradizione. Ma certo, soprattutto in inverno, Valle d’Aosta vuol dire sport ed esperienze invernali da vivere in ogni possibile declinazione e alla portata di tutti. Si possono muovere i primi passi nelle tante scuole sci ufficiali presenti su ogni pista e ad ogni altitudine. Se invece rientri tra i super esperti di sci, qui puoi provare l’esperienza di fuori pista unici, spericolati, su versanti non serviti da impianti, grazie all’heliski. Sarà un elicottero a portarti in quota e a seguirti in volo fino al rientro a valle. Insomma, se vuoi programmare un soggiorno in Valle d’Aosta, di seguito trovi alcuni suggerimenti, tra le infinite possibilità di avventura e scoperta che questa regione può vantare, per esperienze assolutamente da non perdere.

Per chi vuole una vacanza a contatto con la natura, dedicandosi al benessere e al relax, senza perdere la possibilità di praticare sport all'aria aperta, Bormio è la meta ideale. Chi non desidera rimanere per ore rilassato nell'acqua bollente ricca di proprietà curative, ammirando un paesaggio mozzafiato come quello da fiaba delle montagne della Lombardia? A Bormio tutto questo è possibile. Immersa tra i prati della Valtellina e percorsa dall’Adda e dal torrente Frodolfo, Bormio è una splendida cittadina. La sua magnifica posizione, sotto il passo dello Stelvio e le cime dell’Ortles e del Cevedale, ne ha fatto una rinomata località sciistica ma anche un famoso luogo termale.