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Valle d’Aosta, un paradiso per chi cerca l’outdoor e la natura senza rinunciare a storia e tradizioni

La più piccola Regione d'Italia, costellata dalle più alte vette delle Alpi, è la destinazione ideale per chi ama gli sport invernali e le passeggiate ad alta quota. Le sue verdi valli e i castelli fiabeschi, completano l’opera rendendo la Valle d’Aosta un luogo incantevole da vivere in ogni stagione dell’anno.

Aosta
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Aosta

Aosta, la città tesoro con uno scenario mozzafiato tra bellezze naturalistiche, storia e testimonianze artistiche. Aosta, unico capoluogo della Valle d'Aosta, è nota anche come la Roma delle Alpi: la sua storia è legata a quella della Capitale e i segni della dominazione sono ancora apprezzabili insieme ai suoi tesori medievali. Circondata dalle Alpi, è una meta densa di bellezze dall'atmosfera unica nel suo genere.

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Montagna
Courmayeur - Photo by: ajborges  / Shutterstock.com

Courmayeur

Impianti di risalita moderni e funzionali, comprensori sciistici per oltre 100 km di divertimento sulla neve, uno scenario esclusivo che ha pochi eguali sull’arco alpino. Ecco Courmayeur, la “perla delle Alpi”, che lega la sua fama al Monte Bianco e deve alla montagna più alta d’Europa il suo “successo turistico” di stazione montana tra le più rinomate al mondo, da oltre 200 anni. Adagiata in un’ampia conca a 1224 metri di altitudine, Courmayeur è l'ultimo comune italiano che si incontra prima di arrivare in Francia attraverso il Traforo del Monte Bianco: una moderna città alpina, sviluppatasi attorno all’antica Chiesa dei Santi Pantaleone e Valentino e che oggi ha il suo cuore commerciale e mondano nella centrale via Roma. Nata turisticamente alla fine del ‘600 come stazione termale per le virtù delle sue acque minerali, conferma in ogni momento dell’anno la sua lunga tradizione di ospitalità, con strutture ricettive di prim’ordine e un’offerta molteplice di sport praticabili nelle sue valli Ferret e Veny, sullo sfondo di scenari impagabili. Amata da escursionisti e appassionati di montagna tanto d’inverno che d’estate, è conosciuta come la più famosa e antica stazione alpina italiana; se ne trova testimonianza negli storici cimeli della Casa delle Guide, sede del Museo Duca degli Abruzzi. Custode della sua antica vocazione di comunità agricola è la festa della Badoche, folcloristica manifestazione legata ai riti di maggio, che oggi condivide le celebrazioni del santo patrono in tutti i comuni della Valdigne.
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Val ferret

Val Ferret

Valle d’Aosta: in Val Ferret, a un passo dal cielo Ai piedi del Monte Bianco, a nord della conca di Courmayeur in Valle d’Aosta, si sviluppa la Val Ferret, che insieme alla Val Vény costituisce il limite geografico del massiccio sul versante italiano. Emozioni ad alta quota Percorrendo la Val Ferret sulla sinistra, potrete ammirare alcune delle più alte e maestose cime delle Alpi: il Dente del Gigante, le Grandes Jorasses, l'Aiguille de Triolet e il Mont Dolent, mentre sulla destra i pendii del Mont de La Saxe sono decisamente più dolci. Se siete appassionati di montagna, nella stagione estiva a Courmayeur potrete approfittare di una vasta scelta di itinerari, dalle passeggiate, adatte a tutti, alle escursioni in mountain bike o a cavallo, fino ai percorsi alpinistici. Tra questi ultimi, ad esempio, la salita al Dente del Gigante è una grande classica del massiccio del Monte Bianco. Il suo profilo inconfondibile attrae chiunque visiti questa zona per ammirare lo spettacolare scenario offerto dall’alta montagna. Una serie di corde fisse facilitano l'ascesa al Dente. Si tratta comunque di un percorso alpinistico per esperti ed è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina per una salita in tutta sicurezza. Potrete raggiungere il rifugio Torino con la prima corsa della funivia Skyway e se non siete sicuri di riuscire a scendere in giornata con lo stesso mezzo, potrete pernottarvi. Il paradiso degli amanti del trekking La Val Ferret è la meta ideale anche se siete amanti del trekking: un itinerario agevole e ben segnalato attraversa tutta la valle da Entrèves al Col du Petit Ferret. Dopo aver attraversato Entrèves, lasciate l’auto e imboccate il sentiero sterrato; passerete la Dora di Val Ferret e, poco dopo, inizierete a salire nel bosco. Una volta fuori, godrete del panorama sulla Val Ferret, la Val Vény e il Monte Bianco. Il percorso, lungo 15 chilometri, può anche essere diviso in tappe, grazie ai tre rifugi che incontrerete sulla vostra strada: il primo è il Rifugio Bertone, il secondo è il Rifugio Bonatti, da cui potrete godere una splendida vista sul Dente del Gigante, mentre l'ultimo è il Rifugio Elena, oltre Arnouva. D’inverno, sci di fondo e snow bike La Val Ferret è imperdibile anche in inverno. Se amate i panorami imbiancati e le attività sulla neve qui c’è solo l’imbarazzo della scelta: potrete praticare lo sci di fondo, ma anche provare fat bike, snow bike o semplicemente passeggiare sul sentiero di neve battuta riservato ai pedoni. Oltre allo sci nordico in Val Ferret, a Courmayeur avrete a disposizione due versanti perfetti per l’avventura sugli sci da discesa o con lo snowborad, quello di Chécrouit e quello della Val Veny e due scuole di sci, soluzione ideale se siete alle prime armi. La ricchezza della Val Ferret, dalla fauna alla flora La Val Ferret è anche una Zona di Protezione Speciale della Valle d’Aosta, posta su una rotta di migrazione, istituita con lo scopo di proteggere l’avifauna. L'area tutelata parte dall'abitato di La Palud e si estende al Col Ferret: vi sono state identificate 81 specie di uccelli, tra cui alcune sempre più rare, come l’aquila reale, il gipeto, la civetta capogrosso, la pernice bianca, il gracchio corallino, il gallo forcello, il picchio nero e l'averla piccola. Qui vive anche la colonia di stambecchi più alta d’Europa, e non è difficile avvistare camosci, caprioli, cervi, lepri e marmotte: c’è anche un piccolo gruppo di esemplari albini. La flora è ugualmente spettacolare. A parte i fiori e le piante che incontrerete lungo i sentieri della Val Ferret o della Val Veny, non perdete l’occasione di visitare Il Giardino Alpino Saussurea, tra i più alti d’Europa, raggiungibile con la funivia Skyway (prima stazione località Pavillon du Mont Fréty). Realizzato nel 1984 dalla Fondazione Donzelli-Gilberti, con lo scopo di salvaguardare la flora del Monte Bianco, ospita anche specie provenienti dalle Alpi orientali, dall’Asia e dal Nord America.
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Castello di Verrès

Castello di Verrès

Il Castello di Verrès, dimora di un nobile condottiero Un imponente monolite in posizione dominante, su un roccione che guarda dall’alto l’antico borgo e la vallata. È il Castello di Verrès, maestoso maniero monoblocco edificato alla fine del 300 per volere della famiglia Challant, una delle più prestigiose casate dell’intera Valle d’Aosta. Attorno, il paesaggio suggestivo e la natura intatta della bassa Valle d’Aosta bagnata dalla Dora Baltea. La mulattiera che porta al maniero Già dall’arrivo vi sentirete proiettati in una dimensione d’altri tempi. Perché bisogna percorrere una ripida mulattiera per raggiungere il Castello di Verrès, arroccato sullo sperone di roccia a picco sul torrente Évançon: una decina di minuti di camminata per dimenticare la civiltà e immergersi in un altro mondo. Anche dal borgo di Verrès si può arrivare direttamente a piedi in 20 minuti, un’alternativa raccomandabile rispetto all’avvicinamento in auto, per un contatto intenso con il paesaggio. Sull’altra sponda della Dora Baltea si erge un altro celebre castello della Valle d’Aosta, quello di Issogne, molto diverso nella struttura, in un interessante contrasto architettonico. Un castello rivoluzionario Il nobile Ibleto di Challant, che partendo da un complesso preesistente diede al maniero l’aspetto odierno, scelse una strada innovativa rispetto agli altri castelli della regione, caratterizzati da vari edifici racchiusi in una cinta di mura difensive. Qui siamo invece di fronte a un unico blocco compatto, che enfatizza la funzione militare e attrae per la sua possanza. Lo stile ricercato degli interni Gli interni si presentano meno austeri e potete ammirare il grande scalone nel cortile che collega i tre piani, le lavorazioni ornamentali delle finestre, delle porte e dei camini, i dettagli in pietra bianca e verde decorata realizzati dalle sapienti maestranze del tempo. Non perdetevi la Sala d’armi e la Sala da pranzo, dove è visibile il particolare del passavivande verso la cucina padronale. In maggio qui torna il Medioevo Il Castello di Verrès ospita il Carnevale Storico, una rievocazione dell’epopea della contessa Caterina di Challant, in un mix di vicende storiche e affascinanti leggende. Tra maggio e giugno di ogni anno, potrete apprezzare le sfilate in costumi medievali, i tornei cavallereschi e i balli; al castello viene inoltre organizzato un sontuoso banchetto. A spasso per il centro Dal castello tornate al borgo di Verrès, un gioiellino in pietra le cui origini risalgono all’epoca romana. Girovagate tra stradine e scalinate, raggiungete la piccola piazza René de Challand, poi percorrete la via di ciottoli fino alla Collegiata e la Parrocchiale di Saint-Gilles. Gli amanti del climbing possono fare una sosta alla palestra di arrampicata in località Chopine, vicinissima al paese, con pareti diversificate e adatte a tutti, bambini compresi. Un tuffo nella natura Da Verrès parte il sentiero Arboretum, che risale verso l’imbocco della Val d’Ayas. La facile escursione nella natura vi offre anche la visione del Castello di Verrès da lontano, in modo da coglierne la posizione strategica e panoramica sulla piana. Il percorso è chiamato in patois anche Borna di Laou, ovvero Tana del Lupo poiché leggenda narra che nell’800 gli animali avessero costruito qui la loro tana. Oggi non incontrerete nessuna belva feroce, ma soltanto una bella e variegata vegetazione che i cartelli didattici vi aiuteranno a decifrare. Corniolo e biancospino tra le specie autoctone, poi frassini, castagni e tigli e qualche rarità considerata la zona: nespolo e alloro. In bicicletta lungo la Dora Baltea Verrès costituisce una tappa della Via Francigena, un lungo itinerario ciclabile. Qui pedalate tra continui saliscendi prevalentemente sulla riva sinistra della Dorea Baltea, anche su brevi tratti di mulattiera, in un percorso che tocca alcuni dei più bei castelli della Valle d’Aosta, Forte di Bard compreso, oltre a punti scenografici con i picchi a disegnare lo skyline montano.
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Castello di Aymavilles

Castello di Aymavilles

Il Castello di Aymavilles, dimora museo tra storia e natura Un unico blocco rettangolare con 4 torri possenti, abbracciato da un grande parco. Il Castello di Aymavilles, nel comune omonimo, si erge su una collina che digrada verso la Dora Baltea, lungo la strada per Cogne. Le sue origini sono antichissime, databili intorno al 1200, ma venne più volte rimaneggiato e ricostruito tanto che oggi costituisce un’autentica summa stilistica, nel passaggio da fortezza medievale a residenza signorile di gusto Rococò. Uno splendido scenario, verdissimo nella bella stagione, candido d’inverno. Le molte vite del maniero Il Castello di Aymavilles ha visto nei secoli un lungo susseguirsi di fasi, che ne hanno modificato di volta in volta la struttura architettonica. La sovrapposizione di stili è un motivo di interesse, in una scenografia che fonde gotico, barocco e rococò. Le origini risalgono al 1200 e a partire dal XIV secolo divenne il maniero dell’illustre casato degli Challant, che fin da subito operarono dei cambiamenti. Nel 1400 si aggiunsero le 4 torri angolari, quindi nel 1700 arrivarono le logge decorate da stucchi e il rifacimento degli interni. Gradualmente il castello perse la caratteristica difensiva medievale per diventare una splendida dimora completata dal parco a terrazzamenti. Il percorso espositivo Dopo anni di ricerche sofisticate e restauri intrapresi dalla Regione Valle d’Aosta, oggi il Castello di Aymavilles offre visite guidate lungo un percorso espositivo di notevole interesse dal punto di vista storico, artistico e architettonico, complici gli apparati multimediali. Avrete accesso a 4 livelli, ciascuno con un focus tematico. Il primo fornirà un racconto delle famiglie che qui hanno dimorato, il secondo è dedicato al collezionismo ottocentesco, il terzo ospita la Collezione dell’Accademia di Sant’Anselmo, autorevole associazione valdostana di studi storici, oltre a reperti che testimoniano la vita quotidiana al maniero nell’Ottocento. Al quarto piano ammirerete le numerose trasformazioni architettoniche, con l’ausilio di plastici e ricostruzioni multimediali; poi sollevate lo sguardo verso il soffitto, un capolavoro di carpenteria lignea quattrocentesca perfettamente conservato. E mentre vi muovete tra le sale, fate attenzione alle decorazioni fastose e agli elementi di gusto barocco, in un tripudio di motivi dalla grande varietà. L’arte dell’enologia Dopo la visita agli interni del Castello di Aymavilles indugiate nel parco per apprezzarne la laboriosa struttura a terrazzamenti, creata dopo l’abbattimento delle mura di cinta del maniero. L’area verde fiancheggia le colline circostanti dove noterete distendersi i vigneti. Proprio questa zona ha una spiccata vocazione enologica, grazie al microclima alpino ai piedi del Monte Bianco, che favorisce la cultura delle viti. La gente del posto si dedica all’agricoltura da millenni, una tradizione di operosità che arriva fino a noi attraverso i celebri vini Torrette, 17 rossi tipici di questa zona della Valle d’Aosta. Se siete amanti del buon bere, visitate qualche cantina nei dintorni e non perdetevi una sosta a La Cave Cooperative des Onze Communes, cooperativa di viticoltori vicina al castello, dove potrete degustare e acquistare i vini Torrette e altre tipicità. Oppure chiedete un calice al ristorante, in abbinamento ai succulenti piatti di selvaggina o alla zuppa di castagne, il piatto classico dell’autunno. 3 scoperte a un passo dal castello Sulla strada che da Aymavilles conduce a Cogne, in località Pont d’Ael, si trova un maestoso ponte acquedotto di epoca romana. Lasciate la macchina ed esploratelo a piedi, seguendo il percorso di visita molto ben studiato. Potete avventurarvi lungo il percorso escursionistico del Cammino Balteo che passa da qui: scoprirete la Chiesa di Saint-Léger immersa nella natura. Visitate il villaggio di Ozein, minuscola frazione di Aymavilles, dove sorge anche l’antica costruzione la Tornalla, antica casaforte. Per saperne di più Il Castello di Aymavilles è aperto al pubblico per visite guidate o in occasione di eventi e concerti in primavera ed estate.
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Fortezze medievali e antiche tradizioni sulle vette più alte d’Europa

In Val d’Aosta l’accoglienza è declinata in ogni sfumatura, da resort esclusivi a piccole baite. Da ristoranti stellati a rifugi di montagna. Scoprite l’anima di questa regione passeggiando o pedalando per Aosta come in piccole, ma preziosissime perle come Cervinia e Courmayeur. Godetevi la magnificenza del Monte Bianco e la natura del Parco del Gran Paradiso, dove passeggiando potrete osservare stambecchi, camosci e marmotte.

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