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Amore per il buon cibo e passione per il bere bene, viaggio nella tradizione enogastronomica italiana

Pasta, pizza, formaggi e vini tipici sono solo alcuni dei prodotti della forte tradizione italiana legata all’enogastronomia. Una combinazione deliziosa tramandata da secoli capace di trasmettere i valori e l’essenza dell’essere italiani.
Ogni regione ha le sue specialità e propone percorsi enogastronomici alla scoperta della cucina del posto, variegata e sempre gustosissima.
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Polesine Zibello

Polesine Zibello

Polesine Zibello, il comune dai molti volti: paesaggistico, storico e gourmet Polesine Zibello è un comune nato solo di recente dall’accorpamento di due località, Polesine Parmense e Zibello, che si trova in quell’affascinante territorio che sono le rive del grande fiume Po, nella zona della Pianura Padana emiliana prossima a Parma. Due diverse località oggi fuse in una, immersa in un affascinante scenario, pronta a svelare la sua storia e ad offrire le eccellenze gastronomiche della tradizione. Nelle terre “liquide” del Polesine: cosa fare e visitare Vegetazione, canali dove l’acqua scorre languida, antichi casolari. Il paesaggio tipico della Pianura Padana si porge in tutto il suo fascino in ogni stagione: dal verde estivo ai colori dell’autunno fino alle brume bianche e le nebbie dei mesi freddi. Qui, dove regna la pace, è dolce lasciarsi cullare dalla visione ipnotica dell’acqua. Vi trovate su quelle che in realtà erano isolette, chiamate “polesini”, saldatesi con la terraferma al seguito di piene e alluvioni. Sul territorio pianeggiante è un piacere dedicarsi a pacifiche passeggiate a piedi o in bicicletta, andando ad esplorare i dintorni. Cosa vedere a Polesine Zibello: i monumenti da non perdere Il primo monumento da non mancare, è sicuramente il Palazzo Pallavicino. Situato nella piazza centrale, è un gioiello la cui prima edificazione risale al XV secolo. Il palazzo è occupato da uffici e istituzioni, quindi potrete ammirarne solo la facciata. Coglierete in pieno lo spirito del luogo percorrendo lo splendido loggiato sottostante, occupato ieri come oggi da negozi e botteghe; fermatevi qui per pranzare o bere un caffè in uno dei bar con i tavoli all’aperto. Visitate poi le chiese disseminate nel borgo, in particolare la Parrocchiale dedicata ai Santi Gervaso e Protaso, esempio di architettura gotico-lombarda, e la Chiesetta della Beata Vergine delle Grazie, il monumento più antico. Il Museo della Civiltà Contadina Al pianterreno dell’ex Convento dei Frati Domenicani, un’ala è stata recuperata e trasformata in Museo della Civiltà Contadina Giuseppe Riccardi. Agricoltura, buon cibo e saggia cultura contadina sono i cardini di quest’area: il museo narra di questi antichi saperi esponendo oggetti della vita quotidiana in campagna dalla seconda metà dell’800 fino al 900, suppellettili dalle cucine e dalle vecchie cantine. Alla fine del percorso vedete una tipica imbarcazione padana realizzata proprio a Zibello. Prodotti gastronomici inimitabili e un posto speciale: l’Antica Corte Pallavicina Siamo sulla strada del Culatello di Zibello, un salume che qui, sulle rive del Po, trova le condizioni climatiche ideali per la stagionatura. E l’unica DOP finora ottenuta è proprio a Zibello. Assaggiamolo con il dovuto rispetto e nel modo giusto, ovvero tagliato a mano in fette sottili e accompagnato soltanto da un buon pane o focacce, oppure dai fichi maturi quando sono di stagione. Altro principe del gusto è il Parmigiano Reggiano, che ritroverete nella farcia di ravioli e agnolotti o potrete gustare così, nella sua squisita semplicità. Ovunque, in ristoranti e osterie, la tavola è generosa in questo lembo pianeggiante d'Italia. Dopo averne esplorati alcuni, chiudete alla grande recandovi in un luogo speciale, custode di storia e arte culinaria: l’Antica Corte Pallavicina. È un magnifico Castello sul fiume Po, parte del circuito I Castelli del Ducato, che oggi ospita un relais con 11 camere e il ristorante stellato dei Fratelli Spigaroli, eredi di una famiglia di mezzadri nel podere Piatador del grande compositore Giuseppe Verdi, nato in queste terre. Il maniero è aperto ai visitatori, che all’interno trovano anche il Museo del Culatello, denso di documenti storici e curiosità. Di grande interesse è l’intero giro della corte con l’orto giardino, l’antica cucina e le sale affrescate di quella che dal XIII al XIX secolo fu la residenza dei Marchesi Pallavicino. Gli ospiti sono inoltre invitati a scoprire Po Forest, un percorso tra la vegetazione di Golena del Po, l’allevamento di maiali della famiglia e l’azienda agricola. Le visite sono a pagamento. Infine a tavola, con degustazioni informali all’Hosteria, che propone taglieri dominati naturalmente da Culatello e Parmigiano Reggiano seguiti da piatti come tortelli di erbetta e stracotto di bue con polenta; oppure trattatevi da principi e prenotate un tavolo al ristorante stellato. Accompagnati dallo sciabordio dell’acqua subito al di sotto, con gli occhi sul panorama che si apre dalle ampie vetrate, vedete sfilare Culatelli deluxe stagionati, ravioletti di gallina e molte altre prelibatezze: il meglio del territorio nelle abili mani dello chef Massimo Spigaroli. Il momento migliore per organizzare una gita? Eventi e sagre a Polesine Zibello Capitate a Polesine Zibello nel mese di novembre? Vi aspetta la November Porc, con un fitto calendario di eventi gastronomici itineranti in varie località del Polesine, tra cui questa.
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Bronte

Bronte

La leggenda narra che Bronte, a Nord dell’Etna e in un pendio che domina la valle del Simeto, fu fondata dal ciclope Bronte, figlio di Nettuno. La storia, quella vera, ci dice invece che la fondazione risale al 1535 quando Carlo V riunì vari casali appartenenti al vicino monastero di Maniace. Danneggiata più volte nel Seicento e nell’Ottocento dalle colate laviche dell’Etna, viene elevata al rango di ducea quando nel 1799 Ferdinando IV la concesse al leggendario Ammiraglio Nelson per ringraziarlo del supporto dato alla corona durante la parentesi napoleonica del Regno di Napoli. È stata protagonista di alcuni fatti della Sicilia postunitaria. Oggi Bronte però è conosciuta soprattutto per le distese di alberi, che crescono su rocce e terreni vulcanici e che regalano un frutto di eccezionale qualità, il pistacchio o “oro verde”, come viene chiamato dagli abitanti di Bronte ma non solo. Stiamo parlando del celebre pistacchio locale che vanta il marchio D.O.P. Raccolto tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, nella prima decade di ottobre potrete partecipare alla tradizionale Sagra del Pistacchio. Tra le sue bellezze artistiche, non perdetevi la Chiesa Madre, nata dall’unione di due edifici sacri precedenti, e la barocca Chiesa del Sacro Cuore. Entrate pure nel santuario dell’Annunziata: oltre alla semplice facciata rinascimentale con un portale in pietra arenaria, sull’altare maggiore potete ammirare un gruppo marmoreo policromo della scuola di Antonello Gagini, scultore e architetto italiano del Rinascimento. Per visitare la residenza di Nelson, dovrete invece andare nella vicina Maniace, affrancatasi da Bronte solo nel 1981.
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