La prima meta: Bagno di Romagna, per un pieno di relax
Qui gli elementi per sentirsi in equilibrio con se stessi e con il mondo ci sono tutti. A Bagno di Romagna, la vegetazione fa da cornice al borgo e le sue acque termali erano note già dai tempi dei Romani. Furono proprio loro, intuendone le potenziali caratteristiche, a istituire le terme con il nome di Balneum (Bagno, appunto) di cui ancora oggi sono visibili i resti. Le peculiarità di questo luogo però, sono diverse e tutte particolari.
Alle tradizioni tra i fornelli, infatti, si affiancano miti e leggende legate a fate e gnomi, che si racconta vivano liberamente nei boschi intorno alla cittadina. Parlando con gli abitanti del borgo, non sarà difficile raccogliere testimonianze dirette di chi è sicuro di avere incontrato almeno una volta una creatura fatata e chissà che anche voi non possiate essere tanto fortunati. Negli anni, ne è nato un sentiero tematico dedicato ai bambini e a chiunque non rinunci a una buona dose di fantasia.
La seconda meta: Diga di Ridracoli, acqua verde smeraldo
Sorpresa e stupore non vi saranno risparmiati, seguendo un percorso ricco di bellezza. In questo caso, bisogna spostarsi a Santa Sofia, borgo immerso nella natura del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, perfetto punto di partenza per dedicare un po’ di tempo a contatto con la foresta di Campigna e il bacino artificiale della Diga di Ridracoli.
Santa Sofia fa parte del circuito delle Città Slow e tra le ricette da non perdere c’è il tortello alla lastra ripieno, celebrato ogni anno nella rinomata sagra omonima. Il nome racconta le origini umili di questo piatto che veniva preparato lasciando i tortelli a cuocere su una ruvida pietra di arenaria. La rosa di esperienze da provare in questo itinerario è quasi infinita, ma il benessere è sempre in primo piano.
Chi ama lo sport, ad esempio, può fare trekking, escursioni in canoa e in battello elettrico e, per gli amanti delle due ruote, è possibile noleggiare delle E-bike con accompagnatore, programmando un’escursione lungo la pista forestale che porta alla Foresta della Lama, un anello attorno al lago o un percorso su uno dei tanti sentieri alla scoperta dei luoghi più affascinanti del Parco Nazionale.
La terza meta: Capo d’Arno, tra antichi sentieri e gran panorami
L’escursione nella Foresta di Campigna permette di scegliere tra diversi sentieri adatti a tutti e per tutte le stagioni, che ripercorrono antichi sentieri e mulattiere. Mi raccomando non perdetevi quello che dalla Capanna al Monte Falterona conduce a Capo d’Arno, attraverso il Lago degli Idoli, un importante sito archeologico nel quale sono stati ritrovati centinaia di reperti etruschi.
A Capo d’Arno, traguardo finale e sorgente del fiume Arno, è posta una lapide che ricorda i versi del XIV Canto del Purgatorio nella Divina Commedia in cui Dante Alighieri ricorda il luogo dal quale molto probabilmente transitava per recarsi in Romagna.