Pisa e piazza dei Miracoli, gioielli di straordinaria bellezza
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Questo simbolo della potenza della repubblica marinara di Pisa è meglio conosciuto come Piazza dei Miracoli grazie alla definizione che il poeta Gabriele D’Annunzio diede della città per la straordinaria bellezza dei suoi gioielli architettonici.
Pronti a perdervi nelle meraviglie di questa piazza unica al mondo?
Dove si trova la Piazza dei Miracoli di Pisa
L'enorme piazza del Duomo di Pisa sorge appena fuori dal centro storico della città medievale, troppo limitato per poter contenere l'imponente centro religioso avviato con la fondazione del Duomo di Santa Maria Assunta, edificato nel 1063 per celebrare la grandezza di quella che all'epoca era la potente repubblica marinara di Pisa.
Il Prato dei Miracoli, come fu definito da D'Annunzio nel 1910, è un’ampia distesa di prato verde su cui sorgono i 4 capolavori di arte monumentale medievale celebrati in tutto il mondo: famoso Campanile o Torre Pendente, il Camposanto, il Battistero e il Duomo.
Storia e informazioni su Pisa e Piazza dei Miracoli
La storia di Piazza dei Miracoli è legata al periodo di massimo splendore di Pisa, potente repubblica marinara già a partire dall'anno Mille. L'idea era quella di avere un importante centro religioso che simboleggiasse le tappe principali della vita di ogni uomo: la nascita col Battistero, la vita con la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la sua Torre e la morte col Camposanto.
La costruzione di questi luoghi simbolo è iniziata nel 1063 da parte dell'Opera della Primaziale Pisana, un ente laico-ecclesiastico creato nello stesso anno appositamente per gestire il complesso del Duomo di Pisa.
L'aspetto definitivo della piazza arrivò soltanto nel XIX secolo grazie all'architetto Alessandro Gherardesca, che demolì alcuni edifici minori dando risalto ai quattro capolavori definiti miracoli da Gabriele D'Annunzio.
Perché è sito UNESCO
Piazza dei Miracoli e i suoi quattro capolavori di architettura cristiana medievale sono tra i primi siti italiani inseriti tra i Patrimoni dell'Umanità dall'UNESCO.
Era il 1987, infatti, quando l'agenzia delle Nazioni Unite riconobbe l'unicità di questa piazza e dei suoi monumenti ricchi di tesori di arte medievale e rinascimentale come le porte bronzee del Duomo, i pulpiti nel Battistero e nel Duomo, gli affreschi del Campo Santo e molti altri.
Piazza del Duomo, però, ha anche il merito di aver segnato la nascita dello stile romanico pisano, poi esportato anche nel resto della Toscana, prevalentemente a Lucca e Pistoia.
Cosa vedere nella Piazza dei Miracoli di Pisa
Chi visita Pisa per la prima volta deve partire dal suo monumento più iconico, conosciuto in tutto il mondo, la Torre pendente, che si erge in piazza del Duomo alle spalle della cattedrale di cui fa parte. Anche se può sembrare un monumento a sé stante, la Torre di Pisa nasce come campanile del Duomo.
Iniziata a costruire nel 1173 con sei ordini di loggette che riprendono il motivo del Duomo, la Torre fu completata soltanto nella seconda metà del 300 a causa del cedimento nel terreno sottostante che ha provocato la pendenza della struttura, caratteristica che ha contribuito a renderla il simbolo di Pisa visitato ogni anno da milioni di persone in arrivo da ogni parte del mondo. Alta 57 metri e visitabile salendo i 294 gradini della scala a spirale che parte della base, la Torre di Pisa offre una vista unica sull'intera piazza e lo splendido paesaggio circostante.
La cattedrale di Pisa è il simbolo dello stile romanico pisano, un mix di elementi classici, islamici, lombardo-emiliani e bizantini che testimoniano i profondi contatti tra la repubblica marinara di Pisa e il resto del Mediterraneo. Dopo aver ammirato la magnifica facciata preparatevi a farvi sorprendere dai suoi interni ricchi di opere d'arte, a cominciare dal pulpito di Giovanni Pisano, considerato uno dei maggiori capolavori dell’arte gotica italiana
Di fronte al Duomo si erge il Battistero dedicato a San Giovanni Battista, il più grande d’Italia con una circonferenza di 107 metri e un'altezza di 54 metri. Iniziato nel 1153 da Diotisalvi e completato nel XIV secolo, anche il Battistero di Pisa combina elementi tipici dello stile romanico con elementi gotici. L'interno ospita il pulpito di Nicola Pisano, padre di Giovanni, ma la vera magia è rappresentata dall'eccezionale acustica legata alla doppia cupola. Vi basterà pronunciare qualche parola per rendervene conto, ma se siete timidi potrete contare sul personale di sorveglianza che ogni 30 minuti effettua delle brevi intonazioni vocali per far risaltare la potenza dell'eco.
Il Camposanto di Pisa chiude a nord la piazza dei Miracoli. Si tratta di un cimitero monumentale iniziato nel 1277, circondato da una cinta di marmo e con la struttura interna di un chiostro. È da questo edificio, vero e proprio museo di arte e archeologia, che la parola camposanto è diventata sinonimo di cimitero in Italia. Oggi potete percorrere i lunghi corridoi e scoprire la ricca collezione di sarcofagi romani in cui sono sepolti diversi personaggi pisani di spicco del passato.
Gli affreschi del Trionfo della Morte e del Giudizio Universale di Buonamico Buffalmacco attireranno la vostra attenzione per le raffigurazioni vivide e a tratti spaventose. Danneggiati nel 1944 e per questo sottoposti ad attenti restauri, oggi questi capolavori sono stati ricollocati nella loro originaria sede.
Pisa, però, è anche molto altro.
Da Piazza dei Miracoli potete raggiungere a piedi il centro storico della città fino a Piazza dei Cavalieri, frutto di una vasta opera di ristrutturazione affidata nel 1558 a Giorgio Vasari. Sulla piazza si affacciano la chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, il palazzo del Consiglio dei Dodici, il Palazzo dell’Orologio, il Palazzo della Canonica, il Collegio Puteano, il Palazzo dell’Università, la chiesa d San Rocco e il Palazzo della Carovana, sede della Normale di Pisa, tra le più antiche, rispettate e ricercate università al mondo.
Si consiglia di raggiungere la canonica della chiesa di Sant’Antonio Abate: una sua parete è interamente occupata dal vivace affresco Tuttomondo, realizzato nel 1989 da Keith Harring.