Tra le maggiori architetture ludiche romane, l’Arena è l'anfiteatro antico con il miglior grado di conservazione al mondo, oltre che il monumento più famoso di Verona, simbolo indiscusso della città scaligera.
L’edificio, costruito dai Romani attorno alla metà del I secolo d.C., ospitava un tempo diversi tipi di spettacolo, dai combattimenti tra gladiatori alle cacce ad animali feroci ed esotici. La sua forma ellittica è concepita, appunto, per accogliere un gran numero di spettatori (circa 30.000) e per dare ai giochi spazio sufficiente. L’Arena fu edificata all’esterno delle mura della città romana per favorire l’afflusso degli spettatori ed evitare affollamenti nel centro urbano.
L’esterno
Dell’anello esterno dell’Arena, che ne costituiva la facciata, si conserva solo un breve tratto, la cosiddetta Ala. Sotto il regno di Teodorico (493-526 d.C.) l’anello esterno fu in parte demolito per la costruzione della seconda cinta muraria della città e, fino al Rinascimento, l’Arena fu usata come cava di pietra. Nella facciata, costruita con blocchi di pietra calcarea lavorati a bugnato della Valpolicella, è impiegato un solo ordine architettonico, il tuscanico.
L’interno
La parte interna dell'edificio è costituita da due parti principali: al centro l’arena, dove si svolgevano gli spettacoli, e attorno la cavea a gradinate per il pubblico. Nell’antichità, l’arena era separata dalle gradinate per mezzo di un podio, sopra il quale, probabilmente, vi erano delle reti pensate per garantire la sicurezza degli spettatori. La cavea, ora con gradoni ricostruiti, era suddivisa in settori orizzontali per mezzo di camminamenti ed in alto presentava un porticato coperto da un tetto.
L’anfiteatro dopo l’età romana
A partire dall'età medievale gli arcovoli esterni vennero dati in affitto dal Comune: fino al XVI secolo vi furono relegate le prostitute mentre, in epoca successiva, vi trovarono posto botteghe artigiane. Lo spazio interno fu adibito nel corso del tempo a diversi usi, come l’amministrazione della giustizia, feste, spettacoli, corse.
Fu l’anno 1913 che vide la prima rappresentazione di un’opera all’interno dell’Arena: era l’Aida di Giuseppe Verdi, e da allora questo monumento divenne la sede e il simbolo della stagione lirica estiva veronese, rassegna famosa in tutto il mondo.