Panoramica
Le Cisterne Romane di Fermo sono un capolavoro dell’ingegneria idraulica romana, tra i più imponenti e meglio conservati in Europa. Situate nel centro storico della città, queste strutture testimoniano la grandezza dell’antica Firmum Picenum. Edificate tra la fine del I secolo a.C. e il I secolo d.C., le cisterne avevano il compito di raccogliere l’acqua piovana e distribuirla in modo efficiente in tutta la città, arrivando persino al porto distante circa 7 chilometri, grazie a una complessa rete di canali sotterranei e fontane pubbliche.
L’intero complesso si estende su una superficie di circa 2.200 metri quadrati e comprende 30 ambienti rettangolari disposti su tre file parallele, coperti da volte a botte che raggiungono i 6 metri di altezza. Le pareti, costruite in cemento romano (opus caementicium) e rivestite con uno speciale intonaco impermeabile (opus signinum), garantivano la perfetta conservazione dell’acqua.
Le cisterne sono rimaste operative fino agli anni Ottanta del Novecento, quando alcune sale venivano ancora utilizzate per la raccolta dell’acqua potabile proveniente dai Monti Sibillini. Durante la Seconda Guerra Mondiale, alcune stanze furono trasformate in rifugi antiaerei, come dimostrano le scritte lasciate sui muri, tra cui “calma” e “uscita”.
Oggi l’accesso alle cisterne si trova presso il Museo Civico Archeologico di Fermo, in via Paccarone 36. Visitare questo luogo significa immergersi in un’atmosfera unica, tra archi maestosi e ambienti silenziosi.