Panoramica
Il pavimento del Duomo di Siena è considerato uno dei più straordinari esempi di arte italiana. Giorgio Vasari lo descrisse come “il più bello, grande e magnifico mai realizzato”. Creato tra il XIV e il XIX secolo, si estende per circa 1300 metri quadrati e comprende 56 tarsie marmoree che decorano la navata centrale, il transetto e il coro.
Questa opera monumentale è il risultato di tecniche artistiche raffinate: il graffito, che consiste nell’incidere il marmo bianco e riempire le linee con stucco nero per creare contrasti, e il commesso marmoreo, una tecnica di intarsio con marmi colorati simile a quella usata nel legno, perfezionata da artisti come Domenico Beccafumi, capace di ottenere effetti di chiaroscuro sorprendenti.
Le scene rappresentate spaziano tra temi religiosi e simbolici: episodi della Bibbia, allegorie classiche e figure mitologiche. Tra le più celebri troviamo Ermete Trismegisto, emblema della conoscenza umana; le Sibille, profetesse dell’antichità; la Lupa Senese che nutre Romolo e Remo; la Strage degli Innocenti di Matteo di Giovanni; e le Storie di Mosè e il Sacrificio di Isacco di Beccafumi.
Questo pavimento è il più vasto esempio di intarsio marmoreo esistente, frutto di secoli di lavoro e di una visione artistica condivisa. Esprime la spiritualità, la cultura e l’identità civica di Siena, fondendo elementi della tradizione cristiana con la sapienza del mondo classico.
Poiché è coperto per la maggior parte dell’anno per preservarlo, viene scoperto solo tra la fine di agosto e metà ottobre, rendendo la visita in quel periodo un’occasione davvero speciale.