Panoramica
Adagiato nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano, il comune sparso di Vernio ha il proprio fulcro lungo il tratto finale del torrente Fiumenta, alla confluenza tra quest’ultimo e il fiume Bisenzio, che qui svolta verso sud per dirigersi a valle, verso Prato. La storia della località s’intreccia con le vicende dei conti Alberti, nobile casato che tra XII e XIV secolo costituì un dominio regionale esteso sui due versanti dell’Appennino tosco-emiliano. A testimoniarne la presenza rimangono i resti di due fortilizi: la rocca di Cerbaia, sospesa su uno sperone roccioso in posizione dominante sopra la valle del Bisenzio, è oggi nel territorio comunale di Cantagallo; citata da Dante nel canto XXXII dell’“Inferno”, secondo una credenza popolare proprio il sommo poeta vi avrebbe cercato ospitalità, negatagli però dai potenti signori locali. La rocca di Vernio funse invece da fortezza degli Alberti fino al 1332, quando venne venduta ai Bardi, facoltosi banchieri fiorentini, che costruirono l’elegante palazzo attiguo, oggi residenza privata i cui saloni sono visitabili su richiesta. Ai piedi della rocca si trova la frazione di San Quirico, capoluogo comunale impreziosito dal complesso settecentesco composto dal Casone, già dimora dei Bardi e attuale sede municipale, e dall’annesso oratorio di S. Niccolò, abbellito da dipinti settecenteschi. Più a nord, in località Montepiano, nell’XI venne fondata l’abbazia benedettina di S. Maria (o badia di Montepiano), la cui chiesa è un piccolo gioiello romanico: ad accogliere il visitatore è il severo portale, decorato da un bassorilievo arcaicizzante ricco di motivi zoomorfi e vegetali e culminante nell’enigmatica figura femminile che occupa la lunetta. Il solenne interno a navata unica custodisce affreschi databili tra XIII e XV secolo raffiguranti santi ed episodi neotestamentari (“Natività”, “Annunciazione”), oltre a un interessante “San Michele arcangelo” intento a pesare le anime dei defunti.
59024 Vernio PO, Italia