Panoramica
L’AMP “Isole Ciclopi protegge il mare sotto il maestoso profilo dell’Etna, e si estende lungo la costa da punta Aguzza fino a Capo Mulini, per lo più nel territorio di Aci Castello.
Sott’acqua…
Basta immergersi pochi istanti nelle limpide acque dei Ciclopi per restare incantati dagli scogli incrostati di spugne e gorgonie, dagli incontri con cernie, saraghi e barracuda.
La natura dei fondali varia dai basalti colonnari, alla sabbia, alla Posidonia. La costa si presenta frastagliata e ricca di anfratti, secche e piccoli canyon.
Gli itinerari
L’attività subacquea nell’AMP Isole Ciclopi è regolamentata. Le immersioni con autorespiratore, possono essere effettuate dietro autorizzazione rilasciata dall’Ente Gestore dell’Area Marina Protetta. I sub possono disporre di otto itinerari subacquei. Un gioco di correnti marine che mantiene sempre pulite e trasparenti le acque lungo la costa consentendo di effettuare bellissime immersioni.
Archeologia subacquea
L’Area Marina Protetta “Isole Ciclopi” ha effettuato una ricognizione subacquea dei fondali, ed in vari punti dei vari percorsi, e nei “fuoripista” le guide potranno accompagnare i subacquei alla scoperta di reperti archeologici di cui l’area è ricca: anfore, frammenti di anfore, dolia, ancore.
Dal 2014 l’AMP e la Soprintendenza al Mare della Regione Sicilia hanno strutturato un percorso di visita e didattico archeologico subacqueo sul fondale della baia di Capo Mulini.
Il percorso, attrezzato per la visita e la “lettura” anche da parte di sommozzatori diversamente abili e ciechi od ipovedenti è costituito sulla traccia di ancore romane, resti di anfore e reperti ricostruiti ed appositamente collocati per dare continuità all’esperienza in immersione.
Sono anche presenti, per subacquei esperti, i resti di un relitto romano, testimoniato dal suo carico intatto, alla profondità di 70 metri.
La ricchezza di reperti nelle acque della Riviera dei Ciclopi non è casuale: sin dall’antichità la costa ionica siciliana è stata solcata da costanti traffici commerciali. Unitamente alle grandi vie marittime non mancavano piccole rotte infraisolane, che costituivano il circuito in grado di rifornire la maggior parte delle comunità, e dalla caduta dell’Impero Romano aumentarono la propria importanza, fino a costituire l’unica rilevante forma di scambio in Sicilia.
La baia di Acitrezza è stata fin dall’età del bronzo un frequentato punto di imbarco e di approdo, complice la presenza di colossali frangiflutti naturali, i faraglioni e l’Isola Lachea.
Le tipologie di reperti che si possono ammirare sui fondali confermano la frequentazione antica e la presenza di una importante area portuale.