Salta il menu
Arte e cultura
Sicilia

Una giornata a Caltagirone, tra le città UNESCO del Val di Noto, per imparare a fare una testa di moro

3 minuti

Insieme ad altre sette città del Val di Noto (Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli), Caltagirone fa parte delle città tardo-barocche che dal 2002 sono riconosciute Patrimonio UNESCO.

Ma oltre ai suoi splendidi edifici in stile barocco siciliano qui ad incantare ci pensano le famose ceramiche di Caltagirone. Non solo da ammirare ma anche da… imparare a fare personalmente, partecipando a un workshop in una delle botteghe cittadine.

Caltagirone, museo a cielo aperto

Caltagirone, museo a cielo aperto

Muoversi per le vie di Caltagirone è come passeggiare in un museo a cielo aperto.  Sono presenti esercizi commerciali (artigiani). Le sue architetture sono spesso decorate con le splendide ceramiche, tra queste citiamo la celebre scalinata di Santa Maria del Monte, il ponte San Francesco, la villa comunale, palazzi e chiese.

E poi ci sono le vetrine piene di meraviglie delle botteghe artigiane che punteggiano quasi ogni via della città.

La leggenda della Testa di Moro

La leggenda della Testa di Moro

Narra la leggenda che intorno all’anno 1100, durante la dominazione araba in Sicilia, vivesse a Palermo una splendida fanciulla che amava occuparsi personalmente delle sue piante sul balcone. Un mattino un giovane Moro (un arabo, cioè) la vide, se ne invaghì e le dichiarò il suo ardente amore, che la fanciulla ricambiò.

Ma la passione si tramutò in rabbia quando scoprì che il suo amante l’avrebbe presto lasciata per tornare dalla moglie in Oriente. La fanciulla attese la notte e appena il Moro si addormentò gli tagliò la testa facendone un vaso nel quale far crescere il suo basilico: in questo modo non avrebbe potuto più lasciarla. Così nacque la tradizione di usare vasi a forma di Testa di Moro, a cui nel tempo si aggiunsero anche vasi con fattezze femminili.

Imparare a fare una Testa di Moro a Caltagirone

Imparare a fare una Testa di Moro a Caltagirone

Durante una gita a Caltagirone c’è la possibilità non solo di acquistare le Teste di Moro dei migliori artigiani locali ma anche di imparare le tecniche partecipando a un workshop che svela tutti i loro segreti. Mettetevi alla prova sporcandovi le mani con la modellazione, la smaltatura e la decorazione della ceramica con tecnica libera, a spolvero o a stencil. E ovviamente potrete portare con voi le vostre creazioni, dopo la necessaria cottura. Dovete ripartire? Ve le spediscono a casa.

Le botteghe storiche di Caltagirone

Le botteghe storiche di Caltagirone

Se il risultato delle vostre fatiche non sarà all’altezza delle aspettative, potrete sempre acquistare una Testa di Moro fatta a regola d’arte da chi tramanda il sapere di generazione in generazione, scegliendo una delle botteghe storiche calatine o uno dei laboratori contemporanei che contaminano la tradizione con nuove sfide creative.

Da non perdere il laboratorio di Giacomo Alessi su via Principe Amedeo che lavora e dipinge a mano personalmente le sue creazioni. Né la bottega di Totò Regalbuto che negli Anni 60 fu allievo della Baca, tra le botteghe calatine più prestigiose. Il professore, come lo chiamavano a Caltagirone, è scomparso pochi anni fa ma la sua bottega è ancora aperta e organizza corsi di decorazione. Organizza corsi e laboratori individuali e collettivi anche Filippo Vento.

Il Museo della Ceramica

Il Museo della Ceramica

I maestri ceramisti in bottega vi racconteranno i tesori che sono capaci di creare, il significato delle decorazioni tradizionali e tante curiosità sulla lavorazione delle ceramiche artistiche, ma per scoprire la lunga storia di quest’arte calatina non perdetevi un giro al Museo della Ceramica con oltre 2500 reperti che ne raccontano l’evoluzione dalla preistoria al ‘900.

Caltagirone partecipa alla manifestazione nazionale "Buon giorno Ceramica" festa diffusa della ceramica italiana.

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.