Panoramica
Situato a 700 metri di altitudine, alle pendici boscose del Monte Catria (1701 m), il Monastero di Fonte Avellana è un luogo di profonda spiritualità e bellezza, immerso nella quiete della natura marchigiana. Le sue origini risalgono alla fine del X secolo, intorno al 980, quando un gruppo di eremiti scelse questo angolo appartato per costruire le prime celle di un eremo che, nel corso dei secoli, si sarebbe trasformato nell’attuale complesso monastico.
La spiritualità dei primi eremiti fu fortemente influenzata da San Romualdo di Ravenna, fondatore della Congregazione benedettina camaldolese. San Romualdo visse e operò in zone vicine a Fonte Avellana, come Sitria, il Monte Petrano e San Vincenzo al Furlo, lasciando un’impronta indelebile nella tradizione monastica locale.
Lo sviluppo del monastero ebbe un impulso decisivo grazie a San Pier Damiani, figura centrale nella storia dell’eremo. Fu lui a dare forma al nucleo originario della costruzione e a imprimere una direzione spirituale, culturale e organizzativa che rese Fonte Avellana un punto di riferimento per la vita monastica e per la riforma religiosa dell’epoca.
Tra gli ambienti più affascinanti del monastero spicca lo Scriptorium San Pier Damiani, uno dei meglio conservati in Italia. Costruito nel XII secolo, lo scriptorium era il luogo dove i monaci amanuensi trascrivevano testi classici greci e latini su pergamena, seguendo la Regola di San Benedetto. La sala è progettata per sfruttare al massimo la luce naturale, grazie a grandi finestre che permettevano di lavorare in silenzio e senza l’uso del fuoco, per proteggere i preziosi manoscritti.
Il complesso monastico conserva anche altri ambienti originali di grande interesse, come il Chiostro, la Sala del Capitolo, la Cripta e la Basilica Minore.