Un grande astronomo, scelte politiche illuminate e strumenti scientifici che hanno cambiato il nostro modo di vedere il mondo
Il Museo Galileo di Firenze, che ha sede nel medievale Palazzo Castellani in Piazza dei Giudici, oltre a ricostruire la figura del noto astronomo toscano, espone una raccolta di strumenti scientifici tra le più rilevanti al mondo e, contestualmente, celebra il governo illuminato delle famiglie dei Medici e dei Lorena, che promossero la cultura scientifica dando un contributo significativo alla storia della scienza moderna.
Gli oltre mille strumenti esposti provengono infatti dalle collezioni medicee e lorenesi, raccolte in un arco temporale che va dal XVI a XIX secolo. Alcuni pezzi, come gli originali appartenuti a Galileo, sono inestimabili; in particolare, nella sala VII, sono esposti i due canocchiali costruiti dall’astronomo toscano che probabilmente lo supportarono nel compiere le sue straordinarie osservazioni celesti. L’esemplare rivestito in pelle, con decorazioni in oro, fu donato da Galileo al granduca Cosimo II. E’ un bellissimo strumento a forma di cilindro, costituito da listelli di legno sui quali è incollato il rivestimento in pelle. Alle estremità si trovano gli alloggiamenti per le lenti il cui potere di ingrandimento è di circa 21 volte.
Una curiosità interessante è presente nel secondo esemplare, che ha un rivestimento in carta: c’è una breve nota scritta da Galileo stesso sulla capacità d’ingrandimento dello strumento.
Da non perdere, sempre nella sala VII, il microscopio: un pezzo piuttosto importante, probabilmente costruito da un tecnico. Fu Johannes Faber, accademico dei Lincei, nel 1625, a chiamare il cosiddetto occhialino di Galileo, microscopio.
Le sale del museo affrontano diversi argomenti, dall’astronomia all’evolversi degli strumenti di precisione, dalla misurazione del tempo alla rappresentazione del mondo nell’antichità.
Il museo ospita mostre ed è impegnato in attività di ricerca e di documentazione; mette inoltre a disposizione degli studiosi le risorse della sua nutrita biblioteca, tra le quali sono presenti anche i facsimili di tutti i codici di Leonardo Da Vinci. CC