Panoramica

La Galleria ha sede in Palazzo Pitti a Firenze ed è parte, insieme al Giardino di Boboli, del percorso degli Uffizi. Occupa il piano nobile del palazzo e si articola in 28 sale che furono quelle di rappresentanza quando il palazzo era residenza ufficiale dei Medici, successivamente dei Lorena e infine dei Savoia.

Non una semplice quadreria, la Galleria Palatina offre al visitatore un’esperienza immersiva nella storia del collezionismo. I quadri, tutti con cornici importanti, intagliate e dorate, ricoprono interamente le pareti delle sale non seguendo un ordine cronologico ma un gusto guidato dalla ricerca di un risultato decorativo. Istituita a fine Settecento dai Lorena, che selezionarono circa 500 opere dalle collezioni medicee, rispecchia un modello espositivo tipicamente secentesco. Le sale sono animate anche da sculture antiche e da mobili molto preziosi come i tavoli intarsiati in pietra dura; il tutto nella cornice degli affreschi di Pietro da Cortona, in alcune delle volte delle sale, che ci offrono gli scenari spettacolari tipici del Barocco.

Uno dei nuclei più significativi della raccolta di dipinti è costituito dalle opere di Tiziano e di Raffaello che pervennero ai Medici tramite l’eredità di Vittoria della Rovere, ultima discendente dei duchi di Urbino e sposa di Ferdinando II de’ Medici; tra queste il Ritratto di gentiluomo dagli occhi glauchi e la Maddalena di Tiziano e, di Raffaello, la Madonna del Granduca e la dolcissima Madonna della seggiola, entrambe esposte nella Sala di Saturno.

Da non perdere un rarissimo Giorgione, maestro indiscusso della scuola veneta rinascimentale, con Le tre età dell’uomo; l’opera è esposta nella Sala di Giove.

È presente anche Caravaggio con l’Amorino dormiente e la seguace Artemisia Gentileschi, con la Conversione della Maddalena.

Nella collezione si possono ammirare anche capolavori della pittura europea del XVII secolo, come i dipinti di Rubens, I Quattro Filosofi e la concitata Allegoria della guerra, e il Ritratto del Cardinal Bentivoglio di Van Dyck.

Non mancano i quattrocentisti come Filippo Lippi con uno dei suoi capolavori: il Tondo Bartolini, dipinto dal maestro negli anni tra il 1452 e il 1453. CC