Gli antichi abitanti di Vetulonia, una città etrusca, controllavano le acque salmastre del Lacus Prile, parte di un sistema lagunare che congiungeva Vetulonia a Roselle ed offriva l’accesso al mare. Secondo datazioni che risalgono al IX secolo a.C., alcuni gruppi si insediarono nelle alture circostanti, forse collegati a diversi villaggi o, più probabilmente, a un’unica comunità. Grazie alla sua influenza nello sfruttamento delle vicine miniere metallifere, con contatti non solo con altre città etrusche ma anche con la Sardegna, l’Europa Centrale e l’Oriente mediterraneo, Vetulonia assunse un’importanza primaria durante il IX e l’VIII secolo a.C. Con l’avvento del VII e del VI secolo a.C., vennero costruite le tombe a fossa delimitate da circoli di pietre, che si allineavano lungo una strada, ora comunemente nota come Via dei Sepolcri. Inoltre, due tra le più monumentali architetture funerarie etrusche, la Tomba della Pietrera e la Tomba del Diavolino, furono edificate nelle vicinanze del moderno centro abitato. La prima conteneva alcune sculture, uno dei pochi complessi scultorei di età orientalizzante (seconda metà del VII secolo a.C.) scoperti in Etruria. Forse risalente al VI secolo a.C. è la cinta muraria, ancora visibile nella parte più alta del paese, che potrebbe invece rappresentare il podio di un edificio religioso, posto successivamente al IV secolo a.C. Questa struttura, di cui rimangono scarse tracce, è formata da un paramento esterno di blocchi poligonali ed un pietrame di piccole dimensioni all’interno. A partire dalla metà del VI secolo a.C., le necropoli cominciarono a rarefarsi, senza alcuna informazione sull’abitato vetuloniese, facendo pensare a un declino del centro a favore di Roselle e Populonia. Tuttavia, i ritrovamenti di Costa Murata rivelano un’ampia area di culto con suppellettili lussuosi di ceramica provenienti dalla Grecia e da altre parti dell’Etruria. Con l’arrivo dei Romani, Vetulonia sembra aver sperimentato un periodo di prosperità, come dimostrano la diffusione di costruzioni edilizie, come ad esempio il quartiere Poggiarello Renzetti-Scavi di Città, Costia dei Lippi e Costa Murata. Il primo è situato all’esterno del centro moderno ed è costituito da botteghe e abitazioni affacciate su una strada pavimentata, mentre le altre due si trovano all’interno del paese, con edifici che ricordano la vivacità del quartiere in età ellenistica. Le storie del territorio sono esposte nel Museo Civico Archeologico di Vetulonia, dove sono raccolti reperti provenienti dalle necropoli e dall’abitato.