Palermo, preziosa perla del sud dal ricco patrimonio culturale
24 giugno 2022
5 minuti
Città dalle origini fenicie, poi dominata dai romani, dagli arabi, dai normanni e dagli svevi, sfoggia testimonianze del suo glorioso passato ovunque si guardi. Gli stili arabo e normanno si fondono con il barocco e il Liberty in un mix di rara bellezza, da osservare con sorpresa e meraviglia. Questa metropoli costiera, tra le più grandi d'Europa, conquista con i suoi colori, profumi e sapori che travolgono i sensi e animano le strade. Decadente e sontuosa, antica e contemporanea, autentica eppure ammaliatrice: state in guardia, Palermo vi entrerà nel cuore e nelle viscere per non uscirne mai più.
Storia e curiosità su Palermo
La storia di Palermo è ricca e affascinante e basta guardarsi attorno per averne conferma. I primi a occupare la valle in cui sorge Palermo furono i Fenici che, nel VII secolo a.C., vi fondarono una città chiamata Zyz. I greci tentarono più volte di appropriarsi di quel luogo magico, ma nell'intento ci riuscirono solo i Romani durante la I Guerra Punica. Con la caduta dell’Impero Romano, Palermo fu soggetta alle invasioni barbariche per mano dei Vandali e degli Ostrogoti fino a che, nel 535 d.C. le flotte bizantine di Belisario dell'Impero Romano d’Oriente conquistarono la città, rendendola capitale del loro regno nell’Italia del sud.
Ai Bizantini dobbiamo l'arte del decoro con intarsi marmorei e mosaici dorati che impreziosiscono Palermo. Nell’827 d.C. arrivarono gli Arabi in Sicilia che costruirono moschee e grandi palazzi. Il periodo di massimo splendore risale al 1040: i re Normanni crearono uno stato all’avanguardia in cui convivevano pacificamente religioni ed etnie diverse. Un clima che piacque a Federico II, Imperatore del Sacro Romano Impero e nipote di Federico Barbarossa. Nella Palermo medievale imperò lo stile architettonico arabo-normanno che ancora oggi possiamo ammirare.
Nel XIII secolo Carlo d’Angiò sconfisse il figlio di Federico II. Gli Aragonesi si impadronirono però di Palermo, come richiesto dalla cittadinanza insorta contro gli Angioini. Dal 1494 al 1759 Palermo fu governata dai Vicerè, amministratori del re di Spagna poi aboliti dai Borbone che, stabilitisi a Napoli, unificarono il Regno delle Due Sicilie e governarono Palermo fino all'arrivo di Garibaldi e all’annessione al Regno d’Italia. Fu il periodo delle grandi costruzioni Liberty dal fascino, ancor oggi, insuperabile.
Cosa vedere a Palermo: i 3 luoghi imperdibili
La bolgia dei mercati, l'oro bizantino dei mosaici nelle chiese, il tripudio del barocco nei quartieri popolari, l'allegra confusione nei mercati storici della Vuccirìa e del Ballarò: cosa vedere a Palermo? Le alternative sono tante, ma noi ve ne suggeriamo 3.
- Abbandonatevi al lato spirituale di Palermo, con la sua cattedrale: un immenso edificio consacrato alla Vergine Assunta che nasce su una precedente basilica cristiana, trasformata dai Saraceni in moschea e riconvertita al culto cristiano dai Normanni. Oltre alla sua storia curiosa, conserva le spoglie dei reali di Sicilia Federico II e Ruggero II e quelle di Santa Rosalia, patrona di Palermo.
- Ammirate la magnificenza di uno dei monumenti iconici di Palermo: Palazzo dei Normanni, fortificazione eretta dagli arabi nel IX secolo poi ampliata dai Normanni. Gli appartamenti sono abbelliti da mirabili mosaici con scene di caccia e la cappella Palatina, al suo interno, è decorata con i più bei mosaici bizantini di tutta la Sicilia.
- Sognate in uno dei templi della Palermo della musica: il Teatro Massimo di Palermo, costruito nel 1887 in un punto in cui si trovavano tre chiese e altrettanti monasteri, è oggetto di una curiosa leggenda: pare che una delle suore di cui fu distrutta la tomba si aggiri ancora lì.
3 idee su cosa fare a Palermo
Cosa fare a Palermo tra le numerose alternative che questa città bella e sfacciata offre a chi la visita? Cominciate da queste 3.
Prima un giro fin su al Santuario di Santa Rosalia, esperienza spirituale che vi regalerà anche una impagabile vista sulla città. Costruito nel XVII secolo sulla base di precedenti edifici religiosi, il santuario è stato dedicato alla santa patrona della città.
Poi un salto alla Spiaggia di Mondello a Palermo, a soli 11 km dal centro della città. Paradiso di chi ama la vita di mare, con sabbia fine e mare cristallino, è considerata una delle più belle spiagge di Palermo.
Una volta arrivati fin qui, saprete qual è la terza cosa da fare. Un’escursione in barca, consigliata anche a chi vuole praticare sport d’acqua, per perlustrare il magnifico golfo di Mondello.
Cosa mangiare a Palermo: 3 specialità
Decidere che cosa mangiare a Palermo è semplice e allo stesso tempo difficilissimo, data la varietà della cucina siciliana e palermitana in particolare: non per niente la città gode del titolo di Capitale Europea dello Street Food.
- Non dovreste rinunciare alla stigghiola, un piatto della tradizione a base di budella di agnello. Non chiedete come è fatto, assaggiatelo e basta e non ve ne pentirete.
- Il secondo caposaldo della cucina palermitana sono gli anelletti al forno, di cui esistono due versioni e altrettante scuole di pensiero: ragù e piselli o sugo e melanzane.
- Infine, lo sfincione palermitano, una pizza alta e soffice con un sugo di cipolle, caciocavallo siciliano, pangrattato, origano e acciughe.
Ma se vi rimanesse uno “spazietto”, ci sarebbero anche le arancine, pane e panelle, e crocchè, pani c'a meusa (pane con la milza), i cannoli…
I luoghi insoliti di Palermo
Palermo è ricca di luoghi insoliti, e chi è stato almeno una volta in questa caotica e schietta città non sarà sorpreso.
Partite dalla Fontana Pretoria, realizzata nel 1554 dallo scultore Camilliani per ornare una villa fiorentina, fu acquistata dal Senato palermitano e arrivò a Palermo smontata in 644 pezzi. Fu ricomposta in maniera diversa rispetto al progetto originario.
Non perdete Santa Maria dello Spasimo, un centro per eventi ricavato da una chiesa incompiuta nel quartiere della Kalsa: per vedere uno spettacolo o le stelle, visto che l’edificio è senza soffitto, e Palazzo Chiaramonte Steri, costruito nel 1320 da Manfredi I e appartenente ai Chiaramonte, rappresentava una delle famiglie più della Sicilia Occidentale. Oggi è sede del Rettorato dell’Università di Palermo.