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UNESCO
Friuli Venezia Giulia

Aquileia tra i fasti romani e i segni del Cristianesimo

4 minuti

Antica metropoli dell’Impero Romano e poi principale centro per la diffusione del Cristianesimo nell’Europa settentrionale e orientale, oggi Aquileia è capace di regalare un’esperienza di visita unica e coinvolgente.

L’ampiezza della sua area archeologica e l’importanza del ruolo rivestito dalla sua Basilica Patriarcale sono i motivi della sua iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.

Storia e curiosità

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Fondata nel 181 a.C. per scopi difensivi e commerciali, Aquileia diventa presto uno dei principali porti dell’Adriatico e, come conseguenza, anche una grande città cosmopolita e crocevia di religioni e culture. Diventa sede episcopale già prima della fine dell’Impero Romano d’Occidente: il suo vescovo è anche patriarca e per secoli la Chiesa di Aquileia, che godeva di una sostanziale autonomia da quella di Roma, ricopre un ruolo fondamentale per la diffusione del cristianesimo, ponendosi come punto di incontro tra l’area balcanica, l’Europa centro-orientale e il Mediterraneo. Il patriarca, a capo di una diocesi che si estendeva dal Canton Ticino all’Ungheria, nel 1077 ottiene anche l’investitura feudale sul territorio del Friuli. Così, il Patriarcato di Aquileia diventa un principato ecclesiastico di stampo tedesco e tale rimane fino alla sua conquista da parte della Repubblica di Venezia nel 1420.

Nei secoli, il fascino di Aquileia cattura storici e scrittori. I primi, naturalmente, sono gli antichi: Tito Livio, Strabone, Tacito, Erodiano raccontano della sua fondazione, degli imperatori romani che vi soggiornano ripetutamente, degli assedi a cui è sottoposta. Rimane nella leggenda quello del 452 a opera di Attila a cui è dedicato un dramma lirico di Giuseppe Verdi. E proprio in mezzo a questo assedio viene a trovarsi l’inventore di una macchina del tempo protagonista di un racconto di Nat Schachner (Voci ancestrali). Sopravvissuta agli assedi e anche all'Impero, Aquileia mantiene nei secoli il proprio carisma e ispira altri scrittori, da quelli a essa più vicini come Elio Bartolini (Racconti aquileiesi) a quelli lontani come Jorge Luis Borges (I teologi). Infine, non dimentichiamo uno dei suoi cittadini più celebri, Francesco Tullio-Altan, autore della Pimpa e di Cipputi.

Cosa vedere ad Aquileia: i luoghi da non perdere

Cosa vedere ad Aquileia: i luoghi da non perdere

Potete ripercorre la storia millenaria di Aquileia attraverso alcuni luoghi simbolo della città. Partite dall'antica città romana, situata a ridosso del centro cittadino. Lì, all'aperto e a ingresso gratuito, si trova l'area archeologica in cui passeggiare per vedere i resti del foro romano, il porto fluviale, i mercati di età tardoantica. A piedi si può raggiungere il sepolcreto romano e visitare alcune domus, tra cui quella di Tito Macro, una delle più vaste dimore di epoca romana rinvenute nel Nord Italia. Dovete dedicare qualche ora del vostro tempo al Museo Archeologico Nazionale, organizzato in un percorso espositivo di moderna concezione che accompagna il visitatore alla scoperta dell’antica metropoli romana, della sua vita quotidiana, delle sue attività produttive e commerciali.

I legami dell’antica Aquileia con il resto del Mediterraneo sono documentati anche nell’altro museo nazionale, il Paleocristiano: espone i resti musivi di antiche basiliche e una sorprendente raccolta di stele funerarie che contribuisce a descrivere la composita società aquileiese dei secoli IV e V.

Il più grande e ammirato monumento dell’antica Aquileia rimane comunque la sua Basilica, che conserva uno spettacolare mosaico pavimentale, il più vasto del mondo occidentale cristiano, commissionato dal vescovo Teodoro subito dopo l’Editto di Costantino del 313 d.C. Oltre all’attuale basilica, il complesso di culto comprendeva anche un’altra aula che oggi corrisponde alla cosiddetta cripta degli scavi: alcuni dei mosaici superstiti, visibili intorno alle fondamenta del campanile costruito all’inizio dell’XI secolo, sono particolarmente accurati e ancora misteriosi nella loro simbologia.

Con un unico biglietto potrete visitare anche il Palazzo episcopale, il Battistero e la Südhalle, il cui prezioso mosaico pavimentale del IV – V secolo è stato inserito in una struttura di protezione che ne garantisce la vista e la conservazione. Anche questo mosaico, di particolare valore storico e artistico, si aggiunge all’insieme di pavimenti muvisi di età romana e paleocristiana che fanno di Aquileia la capitale del mosaico romano d’Occidente. 

Altre idee su cosa fare ad Aquileia

Altre idee su cosa fare ad Aquileia

Per completare la visita della città, potete dedicarvi anche ad alcune altre attività, per esempio:

1. Salire sul campanile: è alto più di 70 metri e vi assicura una vista stupefacente su tutta la città e la pianura circostante. La visita al campanile è permessa soltanto in alcuni periodi dell’anno, in genere tra aprile e settembre.

2. Esplorare i dintorni in bicicletta: se vi dirigete verso nord ovest vi troverete in una campagna piana e geometrica, risultato delle bonifiche volute dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1762. Raggiunto l’argine, potrete ammirare la laguna in tutta la sua bellezza. Se invece preferite procedere verso sud sulla ciclovia Alpe Adria arriverete a Grado. Al ritorno potete anche utilizzare il servizio marittimo che permette di trasportare le bici. Per chi non ha con sé la bici, ad Aquileia c’è un servizio di noleggio.

3. Partecipare a una visita guidata: ce n’è per tutti i gusti, storiche, naturalistiche, enogastronomiche, adatte alle famiglie. Se preferite muovervi in autonomia, noleggiate un’audioguida all’infopoint.

4. Assaggiare i vini locali: Aquileia dà anche il nome a una delle pregiate zone doc del Friuli Venezia Giulia. D’altra parte, il vino è presente ad Aquileia fin dalle origini: lo testimoniano i mosaici e numerosi ritrovamenti di anfore e boccali.

Nei dintorni

Nei dintorni

Aquileia si trova nella Bassa friulana, non lontana da altri due siti UNESCO, Palmanova e Cividale del Friuli. È molto vicina anche a Grado, a cui è storicamente legata. L’origine di Grado è infatti quella di scalo (gradus, appunto) sul mare per Aquileia.

Il progetto ha l’obiettivo di facilitare la fruizione sostenibile della destinazione Milano mediante la realizzazione di nuovi itinerari esperienziali diffusi sul territorio cittadino. Con la promozione mirata degli stessi si intende concretamente intervenire per attrarre visitatori nei periodi in cui tradizionalmente il numero dei visitatori è meno consistente. Allo stesso tempo, mediante la proposta di nuove attrattive e nuovi itinerari si intende contribuire a un ampliamento quantitativo e qualitativo dell'offerta della destinazione Milano, realizzando valide esperienze alternative ai luoghi centrali normalmente oggetto di visite e spesso congestionati, cercando di fornire al visitatore una proposta policentrica della città che si estenda anche ai quartieri meno conosciuti.

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