Viaggio alla scoperta di Cividale del Friuli e delle Valli del Natisone
2 minuti
Storia e arte, integrità naturalistica e specialità enogastronomiche, culture diverse e misteriose tradizioni: questo è il territorio di Cividale del Friuli e delle sorprendenti Valli del Natisone che la circondano.
Tempietto Longobardo e Monastero di Santa Maria in Valle
Sede del primo ducato longobardo in Italia, Cividale del Friuli è il punto di partenza dell’itinerario UNESCO dedicato all’eredità che questo misterioso popolo ha lasciato all’Italia. La città conserva preziose testimonianze del periodo, prima fra tutte il Tempietto. Ornato da affreschi bizantini e decorazioni a stucco, fu eretto nella seconda metà dell’VIII secolo come cappella del monastero benedettino femminile di Santa Maria in Valle.
Museo Cristiano e Tesoro del Duomo
Al Museo Cristiano troverete il Patrimonio longobardo dell’Altare di Ratchis, duca e poi re dell’Italia longobarda. In origine riccamente colorato e decorato, grazie a un allestimento multimediale permanente è oggi possibile rivedere i bassorilievi di questo importante capolavoro.
Altro monumento all’interno del sito è il Battistero di Callisto, dalla struttura ottagonale e i sette archetti sorretti da colonne marmoree.
Infine, il Tesoro del Duomo, ricco di oggetti di oreficeria e di uso liturgico, opere pittoriche e scultoree, manoscritti e codici.
Museo Archeologico Nazionale: i corredi delle necropoli longobarde
Altra tappa obbligata è quella al Museo Archeologico Nazionale, ospitato nel Palazzo dei Provveditori Veneti, progettato da Andrea Palladio.
Qui potrete ammirare preziosi reperti di epoca romana, paleocristiana, altomedievale, romanica e gotica. Sezioni lapidarie, epigrafiche e musive, e soprattutto una collezione privata di 56 monete d’oro longobarde, la seconda al mondo per numero e importanza di pezzi.
CIPS: il magico mondo di burattini e marionette
Il viaggio nella bella Cividale del Friuli termina al CIPS, il Centro Internazionale Podrecca-Signorelli, dedicato alle marionette del cividalese Vittorio Podrecca e alla creatrice e collezionista di burattini e fantocci Maria Signorelli.
Un’esposizione ricca di esemplari prestigiosi e di fondali di scena, copioni e teatrini.
Valli misteriose a difesa della penisola italiana
Alle spalle di Cividale, le Valli del Natisone sono una terra misteriosa che ha rivestito sempre un’importanza strategica per la difesa della penisola italiana: i Romani vi fecero passare la via Appia Antica; la Repubblica di Venezia concesse a questi territori ampia autonomia in cambio della difesa della pianura; durante la Grande Guerra qui correva la seconda linea di difesa italiana; il secondo dopoguerra, infine, ha ridotto questa zona a una servitù militare a protezione del confine orientale, limitando spesso lo sviluppo economico e urbanistico. Ma è proprio questo limite del passato che adesso restituisce un paesaggio sorprendente: valli anguste dall’aspetto ancora selvaggio, torrenti che scorrono ripidi tra forre e cascatelle, grotte inaspettate in mezzo a boschi verdeggianti e a volte spettacolari come quella di San Giovanni d’Antro che secondo la leggenda ha offerto rifugio anche alla regina longobarda Teodolinda.
Tra una valle e l'altra, qualche decina di piccolissime località dalle tipiche case in pietra e chiesette del XV secolo, ma anche centri naturalistici didattici. Il legame storico con l'Italia non ha cancellato la lingua e la cultura originarie, che sono slovene e arricchiscono queste terre di leggende e feste tradizionali. Questo territorio è raccontato anche nel Museo di paesaggi e narrazioni di San Pietro al Natisone, uno spazio che intreccia sperimentazione artistica e territori della memoria.
Le Valli del Natisone sono anche la patria di origine di una delle specialità della gastronomia regionale, la gubana, un dolce ripieno di noci, nocciole, pinoli, uvetta e altri 15 ingredienti. Immancabile l’abbinamento con una grappa di produzione locale o con uno dei famosi vini della zona DOC Colli orientali del Friuli.