Uno dei luoghi più famosi e visitati del sito archeologico è sicuramente il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, la quale viene considerata una delle mete più apprezzate per il turismo culturale della regione Friuli Venezia Giulia, dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità (UNESCO) nel 1998. Il Museo è stato fondato il 3 agosto 1882 come "Imperial-Regio Museo dello Stato" del governo austro-ungarico nella sede della neoclassica Villa Cassis Faraone, con il patrocinio dell’imperatore Francesco Giuseppe. Da allora le collezioni storiche della struttura sono state arricchite grazie a donazioni e acquisti da parte delle più illustri famiglie aquileiesi, integrate con i risultati delle ricerche archeologiche condotte a partire dall’800. Nel 2018, a seguito di un importante intervento di riallestimento realizzato grazie a un finanziamento del Mibac nell’ambito del Piano Strategico "Grandi Progetti Beni Culturali", è stato inaugurato un nuovo percorso espositivo che offre ai visitatori la possibilità di ripercorrere la storia di una delle più importanti città romane dell’Italia Settentrionale. L’impianto espositivo, in precedenza fondato sulla classificazione tipologica dei reperti, è stato ripensato; i materiali sono stati accuratamente selezionati e presentati all’interno dei loro contesti di utilizzo, al fine di fornire un racconto più coinvolgente. La città romana di Aquileia è al centro del racconto: un grande porto del Mediterraneo dove persone, lingue, religioni e culture diverse si incontravano, offrendo nuove idee in un’area di grande importanza strategica, punto di connessione tra l’Oriente e l’Occidente, tra il Mediterraneo e le regioni settentrionali ed orientali d’Europa. Il corpo principale del Museo ospita sette sezioni tematiche su tre piani, in cui sono esposte iscrizioni, sculture, mosaici di grande bellezza e preziosi manufatti, accanto a oggetti di uso comune pertinenti alla vita quotidiana, organizzati e valorizzati all’interno di un percorso museale piacevole ed inclusivo. Costruite in più fasi nel corso del Novecento, le gallerie lapidarie esterne comprendono una ricca collezione epigrafica aquileiese e preziosi mosaici.