La storia di Gorizia attraverso i suoi giardini
2 minuti
Sempre fedele alle sue caratteristiche di città-giardino, dove il verde è perfettamente armonizzato con gli edifici mitteleuropei, Gorizia non può essere pensata senza i suoi parchi, meta obbligata per chi ne voglia approfondire la storia.
I Giardini Pubblici riassumono la storia della città
A due passi dal centro storico di Gorizia ci sono i Giardini Pubblici di Corso Verdi, costruiti nel 1860 per diventare un luogo di relax e piacere per la nobiltà austro-ungarica che sceglieva spesso la città come meta di vacanza. Su un angolo dei giardini si affaccia il Trgovski Dom (Casa del commercio), edificio realizzato per il Consorzio commerciale e industriale sloveno su un progetto dell’architetto Max Fabiani nei primi anni del Novecento, quando la comunità slovena di Gorizia era molto numerosa e influente nella vita cittadina. Oltre al valore architettonico, l’edificio è importante anche perché riassume in sé parte della storia del Novecento goriziano. Centro di riferimento per la popolazione slovena della città, proprio per questo nel 1927 viene incendiato dai fascisti e poi trasformato in “Casa del fascio”; nel 1945, durante il periodo di amministrazione jugoslava, diventa invece “Casa del popolo”. In questi ultimi anni è stato assegnato alla Biblioteca Statale Isontina e alle associazioni slovene, trovando così finalmente una collocazione che rispetta tutta la comunità cittadina.
Parco della Rimembranza: il tributo di Gorizia alle due guerre mondiali
Sempre in centro è collocato anche il Parco della Rimembranza, costruito nel 1923 per ricordare le vittime della Prima Guerra Mondiale e in particolare i volontari goriziani che disertarono l'esercito asburgico scegliendo di arruolarsi in quello italiano. Il Parco è percorso da diversi sentieri che, all'ombra degli alberi, permettono di scoprire i vari monumenti presenti. Al centro del parco ci sono i resti di una cappella costruita nel 1929 e distrutta nell'agosto del 1944 dai domobranci, i fascisti sloveni, su ordine dei nazisti. Infine, un muro commemora i 665 deportati goriziani durante l'occupazione jugoslava.
Superare le divisioni: il Parco Basaglia
Non dimenticatevi del Parco Basaglia: qui, il confine tra Italia e Jugoslavia e quello tra normalità e anormalità si intrecciano simbolicamente. L’Ospedale psichiatrico di Gorizia, costruito tra il 1905 e il 1908 con il modello open door, tra il 1961 e il 1969 viene diretto da Franco Basaglia, che vi avvia la sua rivoluzione psichiatrica. In questi anni, il manicomio diventa emblema di un doppio processo di apertura: terapeutica e politica. Ancora oggi il luogo è simbolo di confini, identità e divisioni, sia fisiche che mentali.
Tra azalee e rose rare
Infine, a soli 3 chilometri dalla città si trova il giardino botanico di Luciano Viatori, anche noto come Giardino delle Azalee per le 500 varietà di azalee raccolte, accanto a rododendri, rose rare, camelie e magnolie. L’incantevole passeggiata di circa un’ora è resa più agevole da una studiata rete di vialetti e passerelle di legno. Il periodo ideale per le visite è in primavera, tra marzo e giugno, quando ha inizio la fioritura.