Nel 1927 fu istituito il Museo che, nel 1964, fu installato nel complesso storico di San Benedetto. Esso presenta una ricca documentazione che abbraccia tutta la provincia di Salerno dall’epoca preistorica a quella tardoantica. Il percorso espositivo inizia con il Lapidario posto all’esterno dell’ingresso del Museo e con il suo annesso viridarium, dove sono esposti rilievi figurati, statue e basi onorarie principalmente provenienti da Salerno romana e recuperati a partire dal Seicento. Una volta all’interno della struttura, si trova una sezione dedicata alla preistoria, che documenta materiali del Paleolitico, del Neolitico (dalle grotte di Polla, Pertosa, Palinuro, Molpa e Caprioli) e dell’Eneolitico (dall’area di Fratte, il più antico insediamento nel comune di Salerno). L’età del ferro è rappresentata da reperti villanoviani (IX-VIII secolo a.C.), principalmente provenienti da Pontecagnano e Sala Consilina, mentre la cultura dell’inumazione - come quella di Oliveto-Cairano nel salernitano - è testimoniata dai corredi sepolcrali dell’VIII-VI secolo a.C. Il cosiddetto periodo "orientalizzante", caratterizzato da ceramiche a decorazione geometrica, è rappresentato da reperti dell’Arenòsola alla foce del Sele. Successivamente, viene offerta una esposizione del periodo greco, che documenta la cultura e gli scambi fra i centri magnogreci del Tirreno e dello Ionio: da segnalare la collezione di collane e altri monili in ambra, accompagnata da avorio e pasta vitrea, con vaghi conformati a testine femminili o di sileno, del V e IV secolo a. C., i numerosi cinturoni sannitici e i bellissimi elmi in bronzo di varie epoche. Il piano superiore è dedicato alla città di Salerno, con reperti che vanno dalla nascita nel VI sec. a.C. del centro antico di Fratte - un sobborgo a nord-est di Salerno - ai secoli V-VI d.C., fase tardoantica della romana Salernum fondata come colonia nel 194 a.C. Si possono ammirare corredi funerari provenienti dalla zona marina, composti da lucerne, vasi e lastre tombali del IV secolo d.C., e una testa bronzea di Apollo, recuperata nel 1930 nelle acque del golfo di Salerno e divenuta simbolo dei Musei Provinciali di Salerno. La collezione è poi completata da una preziosa collezione numismatica.