Toscana d’estate
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Quando il sole estivo avvolge le colline e le città si animano di turisti, c’è un’altra Toscana che invita a rallentare il passo. È quella fatta di acque limpide, boschi ombrosi, isole selvagge e cascate nascoste. In estate, l’acqua diventa rifugio e scoperta: una presenza silenziosa ma vitale che scorre tra sentieri, valli e coste, regalando frescura e bellezza. Seguendo il suo fluire, si può vivere una Toscana diversa, più intima, selvaggia e rigenerante.
Le isole dell’Arcipelago Toscano: natura e mare
Nell’Arcipelago Toscano, l’acqua è la protagonista indiscussa. Tra Elba, Capraia, Giglio e le altre isole, ogni caletta nascosta, sentiero costiero o escursione diventa un’occasione per vivere un legame profondo con il mare. Le giornate d’estate scorrono lente tra nuotate in acque cristalline, snorkeling e gite in barca alla scoperta di insenature selvagge. Le isole offrono anche percorsi ideali per chi ama il trekking panoramico, la biodiversità e i piccoli borghi sospesi tra cielo e mare.
Queste acque, inoltre, fanno parte del Santuario Pelagos, un’area marina protetta dove è possibile, con un po’ di fortuna, avvistare balenottere, delfini e altri cetacei nel loro ambiente naturale.
Il Parco Nazionale Arcipelago Toscano propone - attraverso il programma Vivere il Parco - escursioni e attività educative pensate per adulti e bambini, offrendo esperienze a stretto contatto con il mare, nel rispetto dell’ambiente.
Casentino: dove l’acqua incontra la foresta
In Casentino l’acqua scorre silenziosa tra boschi millenari, torrenti limpidi e piscine naturali incastonate nella roccia. È in queste terre, tra pievi romaniche e piccoli eremi, che nasce l’Arno, ancora giovane e impetuoso, immerso in un paesaggio selvaggio e incontaminato.
Il cuore verde della zona è il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, una delle aree forestali più estese e intatte d’Europa, riconosciuta anche dall’UNESCO con la Riserva Integrale di Sasso Fratino.
Qui la natura domina: faggi altissimi, abeti bianchi, castagni secolari formano un intreccio di sentieri ombrosi dove si cammina tra cascate, ponti in pietra e sorgenti cristalline.
La biodiversità è straordinaria: il parco ospita lupi appenninici, cervi, caprioli, aquile reali, gufi e salamandre che popolano un ecosistema ricchissimo e protetto.
In estate questi boschi offrono aria fresca e silenzio lontano da tutto, a ritmo di passi e ruscelli: alla Steccaia, vicino a Bibbiena, il fiume Corsalone offre una pausa rigenerante tra acque limpide e ombra fitta, un luogo perfetto per un picnic in famiglia, dove i bambini giocano felici e il tempo scorre lento. Poco distante, il Molin di Bucchio, racconta la tradizione dell’acqua montana e delle specie che popolano il fiume.
Le cascate della Lunigiana: tesori nascosti
In Lunigiana, l’acqua si fa spettacolo.
Le cascate del Piscio di Pracchiola, a pochi chilometri dal Passo del Cirone, di Parana - a Mulazzo - o della Farfarà - nella Valle del Verde, lungo la Via degli Abati - sono mete perfette per un’escursione estiva.
Avvolte da boschi ombrosi, spesso raggiungibili in pochi minuti di cammino, queste cascate offrono pozze limpide dove rinfrescarsi e paesaggi incontaminati, ancora poco frequentati.
Queste cascate, formate da ruscelli di montagna che scendono rapidi tra le rocce, creano scenari quasi fiabeschi, ideali per rilassarsi, meditare o fare un tuffo rigenerante.
Sentieri freschi intorno a Firenze
Tra le colline e i boschi che circondano Firenze si nascondono angoli ombrosi dove l’estate rallenta, il verde avvolge e l’aria si fa più leggera.
Monte Morello, con le sue tre punte e i suoi boschi di querce, castagni e abeti bianchi, sovrasta letteralmente la città: un rifugio naturale modellato dai Lorena e dai grandi rimboschimenti del Novecento, oggi attraversato da sentieri che fanno parte dell’Anello del Rinascimento.
A pochi chilometri di distanza, nel crinale che si affaccia sul Mugello, il Monte Senario custodisce una foresta pervasa di spiritualità, dove sorge l’antico convento dei Servi di Maria e dove oggi si pratica anche la terapia forestale. Qui si cammina in silenzio tra pini neri, douglasia e castagni, lungo il percorso della Via degli Dei.
A Reggello, la Foresta di Sant’Antonio - che fa parte della più estesa Foresta di Vallombrosa - conserva l’anima selvaggia del Pratomagno, con faggi, praterie d’altura e storie che si intrecciano a quelle dell’Abbazia di Vallombrosa.
A Londa, porta di accesso del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, un piccolo lago accoglie viandanti e famiglie in cerca di frescura prima di partire alla scoperta dei sentieri: a piedi, in bici o a cavallo da qui si può passeggiare in uno dei parchi più alberati d’Italia.