Bagno di Romagna: il tempio del vivere lento

L’itinerario inizia dal piccolo borgo di Bagno di Romagna, capace di regalare, con la sua rete di sentieri, degli scorci meravigliosi. Passo dopo passo, vi imbatterete in edifici civili come il Palazzo del Capitano, fulcro del potere politico fin dal Medioevo e testimonianza della lunga dominazione di Firenze su questa parte di Romagna.
Incontrerete costruzioni religiose di antica datazione, come il Santuario della Madonna di Corzano sopra San Piero in Bagno, che domina l’alta valle del Savio e vi regala uno dei più godibili crinali della zona.
Arrivati a questo punto vi suggeriamo qualche minuto di sosta. Fermatevi alla scenografica Cascata di Alfero, nota anche come la Cascata delle Trote per l’abbondante presenza di questo pesce nelle sue acque. La strada prosegue dando la sensazione di camminare indietro nel tempo. Impressione che si amplifica lungo la Mulattiera di Pietrapazza, fino al gruppo di case di Ridracoli.
Santa Sofia: in bici tra le valli

Per la seconda meta vi consigliamo di saltare in sella e di pedalare tra le valli dei fiumi Bidente e Rabbi. Partendo da Santa Sofia, città del “buon vivere”, raggiungerete il borgo di Premilcuore.
Lungo la bike road, non poco impegnativa e ricca di lunghe salite, intervallate a tratti di fondovalle, attraverserete paesaggi carichi di storia. Tra i pochi percorsi asfaltati del Parco c’è quello di Fiumicello.
Poi ecco aprirsi ai vostri occhi la zona più autentica dell’intero percorso: al di là della natura boschiva, vedrete ponti a schiena d’asino, fonti e mulini. Vestigia di antiche civiltà.
Balze-Monte Fumaiolo

Siete giunti alla fine della vostra escursione. Non abbandonate la sella e continuate a pedalare. Dopo una strada che si inerpica tra le caratteristiche “marne”, raggiungerete l’area del Monte Fumaiolo, al confine con Toscana e Marche.
Ancora una volta vi imbatterete in una natura dirompente, animata da crinali e boschi di faggi, percorribili in mountain bike. Salirete in cima a una delle vette più affascinanti dell'Appennino e proprio qui troverete la sorgente del Tevere, il “fiume sacro ai destini di Roma”.