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Arte e cultura
Toscana

Arte contemporanea diffusa, la San Gimignano che non ti aspetti

Patrimonio Unesco celebre per l’architettura medievale, San Gimignano offre anche un lato nascosto: quello dell’arte contemporanea diffusa.

3 minuti

Le particolari opere d’arte contemporanea che popolano il centro storico di San Gimignano sono un richiamo per gli appassionati che cercano qualcosa in più del fascino storico e delle torri medievali del borgo. Una vera Passeggiata Contemporanea.  

Dal 1994, la città e le associazioni locali hanno promosso progetti per la riqualificazione del borgo, il primo dei quali è Affinità, costituito dalle opere di arte povera di cinque incredibili artisti italiani. Un altro progetto, Arte nell’Arte, ha arricchito la città delle firme di Luisa Rabbia e di artisti internazionali come Anish Kapoor, Kiki Smith e Joseph Kosuth.  

In particolare, la Sedia davanti alla porta di Kosuth è l’icona dello sguardo contemporaneo di San Gimignano: una città dove passato e presente sono intrecciati, su misura di cittadino del mondo, senza scordare mai la tradizione tipicamente locale di sedersi davanti alla porta della propria casa. 

Affinità secondo cinque maestri italiani

Aggirandosi per il centro di San Gimignano, capita di farsi incuriosire da più di uno scorcio diverso dal solito, come quelli ispirati dal concetto di “Affinità” nelle opere di importanti artisti italiani. Questa sorta di passeggiata contemporanea inizia dalla “sfuggente” trave di Eliseo Mattiacci posta in Equilibrio compresso (ovvero il titolo dell’opera) su uno dei torrioni della Rocca di Montestaffoli, occasione per una prospettiva inedita in una delle postazioni per una delle viste migliori sulla campagna circostante.  
Continuando, la Meridiana di Giulio Paolini ricalca un’antica meridiana perduta che si trovava nello stesso punto su uno dei lati della chiesa di Sant’Agostino. Anche Nunzio, autore delle lamine dorate sottostanti le volte a botte di uno dei vicoli vicino alla porta a nord, riflette con questa opera senza titolo sul rapporto perduto tra storico e contemporaneo.   
Arrivati al Palazzo Comunale, si trova una scultura unica: l’Italia all’Asta di Luciano Fabro non solo resta sospesa, ma polemizza con il turismo di massa di cui l’Italia è oggetto da tempo.  

Tra i lavori più suggestivi è sicuramente quello realizzato da Jannis Kounellis accanto alla chiesa di San Jacopo al Tempio. L’artista ha ideato un’opera che si integra nel paesaggio durante il pomeriggio, cioè una “grafia sul muro segnato dal tempo”. 

Il legame tra l’universo e le idee in un'opera

Il legame tra l’universo e le idee in un'opera

Sempre alla Rocca di Montestaffoli si può incontrare, posizionata nel Torrino medievale, una curiosa bambina di ceramica vestita di giallo. Yellow girl, di Kiki Smith, fu donata a San Gimignano dall’autrice in occasione di un progetto artistico diffuso che ha coinvolto altri comuni come Colle Val D’Elsa e Poggibonsi che attualmente ospitano altre opere della serie. 

Oggi è da sola, ma in origine era accompagnata da altre otto bambine identiche, tranne che per il colore del vestito. Tutte insieme facevano parte del progetto Pause, riferito alla pausa delle donne giapponesi durante la raccolta della legna. Yellow girl è circondata da lampadine: ecco il momento in cui scatta la scintilla di un’idea inaspettata e comincia un dialogo con l’universo.

Riportare ad oggi la tradizione di comunità

Riportare ad oggi la tradizione di comunità

Questo tour nel contemporaneo termina con una significativa suggestione artistica che dialoga con la città di San Gimignano, senza dubbio quella offerta da Joseph Kosuth con la Sedia Davanti alla Porta. Sulle mura del giardino del Bagolaro (albero monumentale in città) le parole di Walter Benjamin, filosofo tedesco, sono state scolpite su 35 metri di pietra serena, materiale simbolo del Chianti. Incorniciando la seduta dove ci si riposa dopo aver visitato il borgo, Benjamin è chiamato a ricordare la tradizione di sedersi davanti alla porta di casa e passare il tempo “ragionando” col vicino, quello che i sangimignanesi chiamano il parlare del più e del meno.  

L’idea di dialogo anima l’opera dell’artista, semplice solo a prima vista. Rappresenta più di tutti la memoria di San Gimignano, ricostruendo il dialogo tra antichità e modernità della città. In fondo, basta lasciarsi alle spalle le vie più frequentate per scorgere quei cittadini che ancora mantengono viva questa tradizione.  

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