Panoramica
Il nome di Busca deriva da un termine celtico o germanico che indicava una zona incolta, con boschi e rovi. Così fu questo territorio per secoli: poche strade, villaggi e foreste. Busca è nata infatti da numerosi abitati sparsi le cui antiche origini si ritrovano nelle diverse e preziose chiese che si trovano disseminate sulle colline. Che fosse un luogo d’interesse lo dimostra la precoce presenza di castelli e poi di mura e il desiderio di essere signori del territorio portandone il nome di Marchesi di Busca, titolo che ereditarono anche i Principi di Savoia Carignano poi re d’Italia. Mentre questi ultimi consolidavano la loro presenza sul territorio, la città si arricchì di pregiate architetture che, forse complice la presenza in loco delle importanti cave di alabastro, si impreziosirono di particolari realizzati con questo materiale usato nei più importanti cantieri del Piemonte e non solo tra fine 600 e 700. Busca è legata ad un’altra importante famiglia che scelse le sue colline per costruire la propria residenza di villeggiatura. Il Marchese Roberto Tapparelli d’Azeglio, cultore delle arti e vicino alla famiglia reale, realizzò un complesso neogotico con giardino paesaggistico che ancora oggi stupisce per estro, eleganza ed aura di mistero. Tra le mura del castello del Roccolo, dal nome di una tecnica di caccia ai volatili, vennero a cercare ristoro il fratello Massimo, il cugino Guglielmo Moffa di Lisio, i Principini di Casa Savoia e, più tardi, anche la regina Margherita che era intima amica con Paola Pes di Villamarina, famiglia erede degli Azeglio. Per la costruzione di questo luogo vennero usate molte maestranze locali.La creatività non manca ai Buschesi come testimonia oggi il Parco - Museo Ingenium, un luogo che preserva la memoria e la capacità di applicare il proprio ingegno.