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Museo del Prosciutto di Parma

Panoramica

Al Museo del prosciutto di Parma per assaggiare la tradizione

Benvenuti a Langhirano, distretto del crudo: qui infatti non c’è solo il Museo del prosciutto di Parma, ma anche un festival dedicato a questa delizia prodotta tra il Po e l’Appennino.
Il museo si trova negli spazi dell’ex Foro Boario e merita una visita, anche per scoprire gli altri salumi prodotti in zona come il culatello di Zibello e la spalla di San Secondo. Con degustazione inclusa, ovviamente!

 

L’arte dei lardaroli

La lavorazione degli insaccati in zona parmense risale al Medioevo, quando i lardaroli si specializzarono tramandando di generazione in generazione una tradizione molto più antica: i Romani già nel II secolo a.C. producevano squisiti prosciutti salati.

Quella tradizione, di cui parlarono autori latini come Orazio e Plauto, si consolidò nel tempo. Al prosciutto di Parma si fa riferimento già in un libro di cucina del 1300. Poi si ritrova in un menu di nozze del 1500, tra le poesie di Tassoni e persino tra i consigli dietetici di un medico bolognese del XVI secolo.

Oggi alla lavorazione artigianale dell’epoca si sono affiancate tecnologie più moderne che hanno migliorato le condizioni igieniche senza alterare il gusto. Né la tradizione: sono ancora i maestri salatori a preparare le cosce per la stagionatura che dura almeno 12 mesi. Alla fine della quale solo i prosciutti che superano rigidissimi controlli vengono marchiati a fuoco con la corona ducale a 5 punte.

 

Alla scoperta del prosciutto al Foro Boario

La sede del museo si trova tra il centro storico di Langhirano e il torrente Parma, su un’area sottratta al fiume all’inizio del 1900 per proteggere l’abitato dalle piene. A quell’epoca risalgono il Macello e il Foro Boario, un’architettura rurale in origine destinata alla vendita del bestiame.

Il percorso prevede 8 tappe, quante sono le sezioni del museo. Si comincia dalla scoperta del territorio e delle razze suine per passare alla sezione dedicata al sale, indispensabile per la conservazione dei salumi. Passo dopo passo si scoprono tutti i segreti del prosciutto di Parma, dalla sua produzione all’uso in cucina. Concludete con l’immancabile assaggio nella prosciutteria del museo.

 

A Langhirano e dintorni

Il paese di Langhirano si trova sulle verdi pendici dell’Appennino parmense e qui nei primi due weekend di settembre si tiene il festival dedicato al prosciutto di Parma.
I salumifici storici si trovavano lungo il torrente per sfruttare meglio l’aria fresca della zona per la stagionatura dei prosciutti. Sono ancora qui, anche se non più in uso. Da vedere anche il palazzo del Municipio, costruito nel XIII e rimaneggiato nel 1600.

A pochi chilometri dal paese, sulla riva opposta del torrente, si trova la Badia Cavana fondata su un’altura nel 1111. Fu un’abbazia molto importante della zona. Il gioiello è la piccola chiesa romanica dedicata a San Michele. Poco più distante invece c’è il castello di Torrechiara che risale al 1400.

Se avete voglia di fare due passi, godetevi il Sentiero d’Arte di Torrechiara che collega il castello al paese di Langhirano costeggiando il canale di San Michele attraverso boschi, campi e vigneti dell’antica Torcularia, il nome medievale di Torrechiara.

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