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Parma la ricca seduce con l’arte, la musica e la tradizione enogastronomica senza eguali

Parma è la seconda città più grande dell'Emilia Romagna ed è una perla rara: con una storia prestigiosa, una movida giovane e i suoi tanti punti di interesse culturale caratteristici, è anche una meta apprezzatissima per assaporarne l'antica tradizione culinaria riconosciuta in tutto il mondo.

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Teatro
Teatro Regio di Parma. Photo by: Gimas  Shutterstock.com

Teatro Regio di Parma

Il teatro storico dell’Opera di Parma Nato per volontà della duchessa Maria Luigia d’Asburgo-Lorena, moglie di Napoleone, fu inaugurato il 16 maggio 1829 con Zaira, opera di Vincenzo Bellini. Considerato oggi casa di eccellenza della tradizione d’opera lirica, il Teatro Regio di Parma è tra i più importanti d’Italia. Dalla facciata Neoclassica all’eleganza dei suoi interni abbelliti da stucchi dorati, si arriva alla sala della platea, cuore dell’edificio, sovrastata dal soffitto dipinto da Giovan Battista Borghesi al centro del quale pende l’ “astrolampo”, un grande lampadario in bronzo dorato forgiato dalle officine Lacarrière di Parigi. Il sipario dipinto, uno dei pochi esempi giunti fino a noi, è anch’esso opera del Borghesi. In alto, un orologio “a luce”, che segna l’ora di cinque in cinque minuti, è posto al centro dell’architrave del proscenio. La camera acustica, dipinta da Giuseppe Carmignani, riprende le decorazioni dei palchi e si compone di pannelli componibili telescopicamente per servire le più diverse formazioni orchestrali. Oltre alla consueta stagione lirica, quella di balletto con ParmaDanza e la stagione concertistica, il teatro propone ogni anno il Festival Verdi, con un calendario ricco di eventi e spettacoli dedicati a Giuseppe Verdi. Tante le attività e le realtà parallele, da quella del Regio Young, dedicata alla scuola e alle famiglie, al Corso di Formazione di Alta Sartoria, all’Accademia Verdiana, dedicata ai nuovi talenti lirici. Interessantissime le visite guidate per scoprire la storia del teatro, il suo mondo e le sue iniziative.
Spiritualità
Abbazia di San Giovanni Evangelista, Parma - Emilia Romagna

Chiesa di San Giovanni Evangelista

L’antico Monastero con la Cupola del Correggio Complesso benedettino che comprende la Chiesa, il Chiostro e la Biblioteca di San Giovanni. Fu fondato dal Vescovo Sigifredo nell’ XI secolo ed è caratterizzato dalla sua facciata barocca che si apre su Piazzale San Giovanni. Sul lato destro nel 1613 fu aggiunto il campanile che, con un'altezza di 75 metri, è il più alto di Parma. La Chiesa ha una struttura romanica, con pianta a croce latina, tre navate con volte a crociera e cappelle laterali. L’interno è un trionfo di affreschi. Nella navata centrale spicca il fregio continuo dipinto da Correggio che realizzò anche la lunetta con San Giovanni e l’Aquila e il ciclo di affreschi della Cupola: sorprendente è La visione di San Giovanni Evangelista con uno straordinario gioco prospettico. La navata sinistra si distingue per interessanti lavori giovanili del Parmigianino. Tra questi spiccano gli affreschi di Sant’Agata e il carnefice in coppia con quello delle Sante Lucia e Apollonia della prima cappella. Nel Monastero meritano una visita i tre chiostri, funzionali allo svolgimento dei riti processionali della comunità religiosa, in cui si respira l’aria benedettina, caratterizzata dalla regola “Ora et Labora”. Anche la Biblioteca del Monastero è adeguatamente affrescata e possiede circa 20.000 volumi, tra cui codici miniati del ‘400 e del ‘500 che dimostrano l’attività amanuense dei monaci.
Enogastronomia
Museo del Prosciutto di Parma

Museo del Prosciutto di Parma

Al Museo del prosciutto di Parma per assaggiare la tradizione Benvenuti a Langhirano, distretto del crudo: qui infatti non c’è solo il Museo del prosciutto di Parma, ma anche un festival dedicato a questa delizia prodotta tra il Po e l’Appennino. Il museo si trova negli spazi dell’ex Foro Boario e merita una visita, anche per scoprire gli altri salumi prodotti in zona come il culatello di Zibello e la spalla di San Secondo. Con degustazione inclusa, ovviamente! L’arte dei lardaroli La lavorazione degli insaccati in zona parmense risale al Medioevo, quando i lardaroli si specializzarono tramandando di generazione in generazione una tradizione molto più antica: i Romani già nel II secolo a.C. producevano squisiti prosciutti salati. Quella tradizione, di cui parlarono autori latini come Orazio e Plauto, si consolidò nel tempo. Al prosciutto di Parma si fa riferimento già in un libro di cucina del 1300. Poi si ritrova in un menu di nozze del 1500, tra le poesie di Tassoni e persino tra i consigli dietetici di un medico bolognese del XVI secolo. Oggi alla lavorazione artigianale dell’epoca si sono affiancate tecnologie più moderne che hanno migliorato le condizioni igieniche senza alterare il gusto. Né la tradizione: sono ancora i maestri salatori a preparare le cosce per la stagionatura che dura almeno 12 mesi. Alla fine della quale solo i prosciutti che superano rigidissimi controlli vengono marchiati a fuoco con la corona ducale a 5 punte. Alla scoperta del prosciutto al Foro Boario La sede del museo si trova tra il centro storico di Langhirano e il torrente Parma, su un’area sottratta al fiume all’inizio del 1900 per proteggere l’abitato dalle piene. A quell’epoca risalgono il Macello e il Foro Boario, un’architettura rurale in origine destinata alla vendita del bestiame. Il percorso prevede 8 tappe, quante sono le sezioni del museo. Si comincia dalla scoperta del territorio e delle razze suine per passare alla sezione dedicata al sale, indispensabile per la conservazione dei salumi. Passo dopo passo si scoprono tutti i segreti del prosciutto di Parma, dalla sua produzione all’uso in cucina. Concludete con l’immancabile assaggio nella prosciutteria del museo. A Langhirano e dintorni Il paese di Langhirano si trova sulle verdi pendici dell’Appennino parmense e qui nei primi due weekend di settembre si tiene il festival dedicato al prosciutto di Parma. I salumifici storici si trovavano lungo il torrente per sfruttare meglio l’aria fresca della zona per la stagionatura dei prosciutti. Sono ancora qui, anche se non più in uso. Da vedere anche il palazzo del Municipio, costruito nel XIII e rimaneggiato nel 1600. A pochi chilometri dal paese, sulla riva opposta del torrente, si trova la Badia Cavana fondata su un’altura nel 1111. Fu un’abbazia molto importante della zona. Il gioiello è la piccola chiesa romanica dedicata a San Michele. Poco più distante invece c’è il castello di Torrechiara che risale al 1400. Se avete voglia di fare due passi, godetevi il Sentiero d’Arte di Torrechiara che collega il castello al paese di Langhirano costeggiando il canale di San Michele attraverso boschi, campi e vigneti dell’antica Torcularia, il nome medievale di Torrechiara.
Città

Città del teatro, della musica e del cibo d’eccellenza

Città piccola dal nobile passato, che riporta alle signorie dei Farnese e dei Borbone, Parma è una meta turistica apprezzatissima: i suoi monumenti sono ammirati in tutto il mondo, l’immortale compositore Giuseppe Verdi ne è simbolo musicale e la sua cucina fa impazzire grande e piccini.

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Bologna

Bologna, il meraviglioso capoluogo emiliano da vivere intensamente e a ritmo di musica tra cultura, storia e buon cibo della tradizione. Racchiusa tra vaste pianure, delicate e sinuose vallate e dolci colline con panorami unici e irripetibili, Bologna è una città giovane, ma allo stesso tempo ricca di storia, di cui è facile innamorarsi perdutamente. Regalatevi un viaggio a tutto relax nell'arte, nella musica e nel buon cibo.

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Piacenza
Piacenza

Piacenza, accogliente e fastosa, emiliana ma non troppo Capolinea dell’antica Via Emilia ed epicentro geografico della Pianura Padana, la città di Piacenza sorge sulla riva destra del fiume Po ed è - per la sua posizione ai confini nord-occidentali della regione - la meno emiliana tra i capoluoghi di provincia dell’Emilia Romagna. Tappa obbligata per i viaggiatori A metà strada tra Appennini e pianura, incastonata tra valli e corsi d’acqua, sulla sua vocazione di luogo di transito Piacenza ha costruito le proprie fortune: Leonardo da Vinci, che si candidò senza successo a progettare le porte in bronzo del suo Duomo, fu tra i primi a coglierne il ruolo territorialmente cruciale, definendola, nel Codice Atlantico, “Terra di Passo”, tappa obbligata per chiunque fosse diretto a Milano. Un Dna che spiega ancora oggi l'irriducibile vocazione della città all’accoglienza e all’ospitalità. Tra portici e giardini segreti, in bici L’etimologia del nome latino, placentia, che allude alla capacità di piacere, è un compendio riuscito dell’anima della città: gradevole, elegante e ricca di tesori custoditi con discrezione. Per i suoi ritmi lenti e le dimensioni contenute è un luogo ideale da visitare a piedi o in bicicletta, girando tra portici e chiese, rubando la bellezza dei cortili nascosti dei suoi palazzi signorili. I cavalli dei Farnese Allora, pronti a cominciare? Il tour ideale di Piacenza, tra arte e storia, non può che partire dalla popolare piazza Cavalli, baricentro della città. È così chiamata per la presenza della famigerata coppia di monumenti equestri dedicati a Ranuccio e Alessandro Farnese, padre e figlio, un tempo Duchi e Signori di Parma e Piacenza. Realizzati nel Seicento in stile barocco dallo scultore toscano Francesco Mochi si stagliano proprio di fronte al bel Palazzo comunale in cotto e marmo bianco, detto “il Gotico”, che si dice ospitò il Petrarca: sono l’emblema della città. Se sentite dire dai piacenti “i noss cavaj”, i nostri cavalli, è a loro che alludono. Il tour ducale Il percorso “farnesiano” si snoda nella visita allo storico Palazzo Farnese, oggi sede dei Musei Civici, nella cui pinacoteca si può ammirare, tra le altre opere, un Tondo della Vergine con bambino del Botticelli. L’ala archeologica invece conserva il famoso Fegato di Piacenza, un modello bronzeo di fegato di pecora con iscrizioni etrusche, usato dagli aruspici come guida per i vaticini. Corona il tour il giro delle Mura Farnesiane che nel Cinquecento cingevano il centro storico. Il Duomo, tra romanico e gotico La vera attrazione della città è però il suo Duomo: dedicato a Santa Maria Assunta e Santa Giustina, accosta all’architettura originale, mirabile esempio di romanico emiliano, gli elementi gotici di una ristrutturazione successiva e custodisce una cupola affrescata dal Guercino. Ma sono diverse le chiese piacentine d’epoca medievale da scoprire, a partire da Sant’Antonino, patrono della città, tappa obbligata per i pellegrini sulla Via Francigena, fino a San Savino, di fondazione paleocristiana, con pavimenti a mosaico, passando per Santa Maria di Campagna, con la sua cupola affrescata dal Pordenone. Qui, si dice, Papa Urbano II avrebbe annunciato l’intenzione di bandire la Prima Crociata in Terrasanta. Una passeggiata per la muntä di rat La visita ai musei piacentini non può invece prescindere dalla Galleria Alberoni che conserva l’Ecce Homo di Antonello da Messina e da quella d’Arte Moderna Ricci Oddi, con le sue opere tra Ottocento e Novecento. Luoghi iconici della città da visitare, prima di ripartire, sono il Teatro Municipale, la cui facciata fu rielaborata da Alessandro Sanquirico su ispirazione della Scala di Milano, e la scalinata che collega Via Mazzini a Via San Bartolomeo, che qui tutti chiamano la muntä di rat. Perché durante le piene del Po, leggenda vuole che i topi la utilizzassero per trovare scampo all’acqua. Tra colli e borghi medievali: a caccia di delizie e set dei film di Bellocchio Altre meraviglie le riserva il paesaggio circostante, tra le rinomate valli dei colli piacentini: Val Trebbia, Val Nure, Val Tidone e Val d’Arda, per citare le più note, con i loro itinerari panoramici e le delizie enogastronomiche. E poi i borghi e castelli medievali: tra tutti Castell’Arquato, Grazzano Visconti, Gropparello, Rivalta. Ai cinefili consigliamo una tappa a Bobbio, delizioso borgo della Val Trebbia e set di tanti film di Marco Bellocchio, che qui ha fondato la sua Scuola di Cinema e un Festival dedicato alla Settima Arte. Agli amanti degli sport open air suggeriamo invece di cimentarsi, a piedi o in bicicletta, con qualche tappa della Via Francigena, l’antico percorso di pellegrinaggio che dal Nord Europa conduceva a Roma e di lì alla Terrasanta.

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Parma
Parma

Parma la ricca seduce con l’arte, la musica e la tradizione enogastronomica senza eguali Parma è la seconda città più grande dell'Emilia Romagna ed è una perla rara: con una storia prestigiosa, una movida giovane e i suoi tanti punti di interesse culturale caratteristici, è anche una meta apprezzatissima per assaporarne l'antica tradizione culinaria riconosciuta in tutto il mondo.

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Reggio Emilia
Reggio Emilia

Cultura, natura e tradizione enogastronomica La provincia di Reggio-Emilia è la meta per antonomasia quando si pensa a un weekend fuori porta. Cultura, natura e tradizione enogastronomica fanno di questo territorio un luogo unico nel suo genere e certamente ricco di opportunità. Reggio-Emilia si trova a circa 50 chilometri da Bologna nel centro della Pianura Padana. Conosciuta come Città del Tricolore, in quanto luogo di nascita della bandiera italiana, ha un centro storico elegantissimo e una qualità della vita con pochi eguali in Italia. Qui, le costruzioni più avveniristiche sono firmate da Calatrava, ci si muove in bicicletta o a piedi e non mancano di certo le cose da vedere. Must to see le numerose piazze, il Tempio della Beata Vergine della Ghiara e la Biblioteca Panizzi, tenete il naso all’insù i soffitti sono magnifici. Alle porte della città parte la Pista del Crostolo, percorso verde ideale per gite in bici, jogging o passeggiate distensive. Da non perdere la visita ai castelli matildici di Canossa, Rossena e Bianello. Programmate una gita sul fiume Po e visitate il Museo di Don Camillo e Peppone a Brescello, un luogo di pellegrinaggio per gli amanti dei film in bianco e nero. Tra le tappe imperdibili Correggio, prestigiosa piccola corte rinascimentale, e Scandiano con la suggestiva Rocca dei Boiardo. A tavola non possono mancare i cappelletti reggiani o caplètt, il Parmigiano Reggiano e l’Aceto Balsamico Tradizionale, ma anche l’erbazzone, la torta di riso e un bicchiere di vino Lambrusco.

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Modena
Modena

Città d’arte e d’architettura, del buon mangiare e di leggendari motori, Modena ammalia e stupisce. Un gioiello nel cuore dell’Emilia Romagna dove arte, architettura ed enogastronomia esprimono l'eccellenza italiana in tutto il suo massimo splendore. Modena prende i visitatori per la gola e li stupisce coi suoi inestimabili tesori apprezzati in tutto il mondo e per l’intramontabile mito della Ferrari.

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Ferrara
Ferrara

Piccola città gioiello della pianura emiliana, Ferrara custodisce meraviglie storiche e artistiche in un ambiente urbano rilassante. Tutto il fascino di una capitale del lontano passato, un concentrato di bellezze create a cavallo fra il Medioevo e il Rinascimento. A Ferrara potrai fare un autentico viaggio a ritroso nel tempo esplorando il borgo antico a piedi o in bicicletta, il mezzo più amato dai ferraresi. Non trascurare i piatti della cucina tradizionale che definire golosa è poco.

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Ravenna
Ravenna

Ravenna per una vacanza a 360 gradi tra arte, cultura, mare, natura e adrenalina Chi sceglie Ravenna per le proprie vacanze lo fa perché non vuole rinunciare a nulla. Relax e mare? Il meraviglioso litorale adriatico è a una manciata di chilometri. Arte e cultura? Ci sono i monumenti patrimonio UNESCO pronti a emozionare come la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia e il Mausoleo di Teodorico, ma anche luoghi altrettanto importanti come la Tomba di Dante Alighieri e il Museo d'arte della città. Cercate del sano divertimento? Il parco di Mirabilandia si raggiunge in 15 minuti, senza parlare della nightlife della Riviera Romagnola a un tiro di schioppo. Buon cibo? Vi diciamo solo crescione romagnolo, cappelletti al ragù e passatelli in brodo. Fitness e natura? Piste ciclabili ovunque e tanto tanto verde dentro e fuori il centro storico. E i motivi per cui dovreste trascorrere una vacanza a Ravenna non si esauriscono qui. Questo scrigno d’arte e cultura vanta un grandioso passato che si riflette inevitabilmente sul presente. La città è stata capitale per ben tre volte dall’inizio del V secolo, prima sotto l'Impero Romano d'Occidente, poi durante il regno dei Goti di Teodorico tra il 493 e il 526 e, infine, dal 553 al 751 sotto il dominio bizantino. Un centro storico dotato di rara bellezza Questi tre periodi di grande splendore hanno segnato per sempre il centro storico di Ravenna, lasciando tracce indelebili come il Mausoleo di Galla Placidia, eretto nel 402 dall’imperatore Onorio in onore di sua sorella Galla Placidia e tempestato al suo interno di stupendi mosaici. Al periodo del re Teodorico risalgono invece la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e il Mausoleo che ha ospitato le spoglie del sovrano fino all'arrivo dell'imperatore Giustiniano I, che le fece disperdere e consacrò questo monumento al culto ortodosso. A questo periodo risale la costruzione della Basilica di San Vitale, capolavoro dell'arte paleocristiana e bizantina che sorge nel cuore della città. La magia di Ravenna, però, non si è esaurita coi bizantini. Da comune a signoria sottomessa allo Stato pontificio, Ravenna conobbe un altro periodo di grande benessere, anche grazie a Guido Novello da Polenta. Fu lui ad accogliere in città Dante Alighieri, che trascorse a Ravenna gli ultimi anni di vita. Le spoglie del sommo poeta sono conservate in un piccolo tempio neoclassico presso la Basilica di San Francesco, mentre il vicino Museo Dante propone ai visitatori un viaggio attraverso le opere, la vita e la memoria del Padre della Letteratura Italiana. Il mare più bello della Regione a due passi dalla città Dopo una visita in città tra arte, cultura e delizie enogastronomiche, il mare vi aspetta a mezz'ora di autobus, o 20 minuti di auto, dal centro storico di Ravenna: 35 chilometri di costa con 9 lidi in cui rilassarsi, fare sport in riva al mare, farsi coccolare in hotel dotati di tutti i comfort, nuotare o fare l'alba tra musica e locali notturni. Da Casalborsetti a Marina Romea, da Porto Corsini a Marina di Ravenna, scendendo fino a Punta Marina Terme, Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Classe e Lido di Savio: avrete davvero l'imbarazzo della scelta. Verde e natura ad ogni lato di Ravenna Il verde a Ravenna non manca mai. In città potete ripararvi dal sole e sentirvi a contatto con la natura nei grandi Giardini Pubblici - e già che ci siete fate un salto al Planetario, non ve ne pentirete - o nel giardino della Rocca Brancaleone, ma se volete circondarvi di natura incontaminata vi basterà percorrere pochi chilometri in ogni direzione per immergervi in paesaggi incantati. A nord trovate l'Oasi di Punte Alberete con la Pineta di San Vitale e, ancora più su, l'enorme Parco del Delta del Po, una delle oasi più suggestive d'Italia. A sud della città, invece, prendetevi qualche ora per scoprire la vasta Pineta di Classe, senza dimenticare una visita alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Questo grande polmone verde si estende per 900 ettari e include posti magici come le oasi dell’Ortazzo e dell’Ortazzino e la foce del Bevano. E il divertimento? Ce n’è per tutti i gusti Ravenna è una sosta strategica anche per chi cerca una vacanza all’insegna del divertimento a ogni ora del giorno e della notte. Il grande parco divertimenti di Mirabilandia si trova a pochi minuti dalla città con attrazioni ad alto tasso adrenalinico come il Katun, l’iSpeed e le due torri simbolo del parco, ma anche tante opzioni per chi cerca avventure più tranquille e spazi attrezzati per famiglie e bambini. Se preferite divertirvi in piscina, tra scivoli e giri in rapide a bordo di un gommone, Mirabeach sorge alle spalle di Mirabilandia e vi accoglie tutti i giorni nel periodo estivo. All’ora dell’aperitivo potrete scegliere tra i tanti locali del centro storico di Ravenna o l’area della Darsena nei pressi della stazione ferroviaria, ma se per voi la notte è sempre giovane, vi basterà raggiungere la costa per immergervi nella famosa movida della Riviera Adriatica: discoteche all’aperto, locali alla moda e concerti vi faranno vivere una vacanza indimenticabile.

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Provincia di Forlì-Cesena
Forlì-Cesena

Una provincia da scoprire, tra rocche medievali, vigneti e uliveti La provincia di Forlì-Cesena è un’area di importante interesse artistico e culturale nel sud-est dell’Emilia Romagna. A Forlì visitate la Chiesa di San Mercuriale di gusto romanico e la Rocca di Ravaldino, conosciuta anche come la Rocca di Caterina Sforza perché da lei fatta costruire. Al momento si può ammirare la cittadella solo dall’esterno, mentre sono aperte e visitabili la Rocca dei Malatesta di Cesena, affacciata su Piazza del Popolo, e la Biblioteca Malatestiana con il suo ricco patrimonio documentario composto da libri, manoscritti e incunaboli. Chiamata anche “la città dei tre Papi” perché qui vi ebbero i natali Pio VI, Pio VII e Benedetto XIII, Cesena vanta una campagna splendida tra vigneti e uliveti. Non a caso ogni anno, con l’arrivo della bella stagione, alcuni locali organizzano dei picnic nella natura, ideali per una gita fuori porta romantica o con gli amici. Tra i borghi più caratteristici della zona ci sono Bertinoro, anche detto il “Balcone di Romagna”, Rocca di Castrocaro, Predappio, cittadella legata alla memoria di Mussolini ma con un delizioso centro storico medievale, e Rocca San Casciano, un paesino molto piccolo e tutto raccolto attorno alla piazza principale. In occasione della suggestiva “Festa del Falò” di fine aprile, il borgo si anima con danze, carri, musica e, naturalmente, gli spettacolari fuochi.

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Rimini
Rimini

Situata sul mare e sinonimo di movida, Rimini è anche una città ricca di storia e cultura. Oltre 2 secoli ricchi di storia hanno lasciato tracce indelebili nel centro di Rimini, dove in pochi passi si spazia dall’antica Roma ai fasti del Rinascimento e al fascino delle atmosfere felliniane. Tutto questo a pochi minuti dalle spiagge, dai luoghi della movida e dai parchi divertimento della riviera romagnola più frequentati d’Italia.

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