Panoramica
Prima di salire sulla sommità della Torre della Specola è una buona idea andare sul vicino ponte Paleocapa e ammirarne l’elegante profilo svettante per quasi 50 metri sulle acque del fiume Bacchiglione. Tra i simboli più noti di Padova, la Torre della Specola ha una lunga storia. Nel IX secolo si chiamava Torlonga e apparteneva al sistema difensivo della città. Nel XIII secolo il tiranno Ezzelino III da Romano la trasformò in sala di tortura ammantandola di una fama oscura. Nel XIV secolo i Carraresi, signori di Padova, le edificarono intorno un nuovo castello e le conferirono l’aspetto che conserva in buona parte. Nel ‘700 la torre non era più utile come baluardo difensivo e versava in condizioni di abbandono, perciò, il governo della città ne dispose la conversione in Osservatorio astronomico per l’Università: una decisione davvero illuminata. La creazione dell’osservatorio e il reperimento di strumentazioni all’altezza richiesero molto lavoro e vari viaggi all’estero presso i costruttori più abili. Oggi, il museo della Specola, allestito all’interno della torre, raccoglie quegli antichi strumenti astronomici illustrando lo sviluppo delle scienze astronomiche nel corso dei secoli. L’eccezionale panorama sulla città che si apre dalla sommità della torre è il coronamento della visita.