Rocchetta Mattei e Collezione Marini
Arrivando da Bologna sono circa 45 km di strada nell’ameno paesaggio dell’Appennino, finché verso la valle della Limentra, dietro all’ultima curva, spuntano delle torri alte con guglie dorate e le mura possenti di un castello che sembra uscito dalle favole. Rocchetta Mattei è senza dubbio l’attrazione più bizzarra della zona, a tratti magica e surreale, di certo inusuale nel suo stile gotico medievale, moresco, con inserti liberty. Con sale e cortili meravigliosi, dalle architetture volutamente giocose, è la creazione dello stravagante conte Mattei, inventore della cura attraverso l’elettromeopatia e della rocca che prende il suo nome, costruita a partire dal 1850 per ospitare i suoi pazienti. Come se giocasse a fare lo scenografo teatrale, Mattei volle un edificio allegorico dove tutto è fantastico, con riproduzioni di gesso che sembrano decorazioni reali, legno che simulasse la pietra, cartapesta invece del legno. Vi sembrerà di trovarvi nel cortile dell’Alhambra di Granada o dentro la moschea di Cordoba, con il gioco di archi bianco e nero.
Visitando il castello scoprirete una chicca nella chicca: è la collezione Marino Marini, dal nome dell’industriale romagnolo (1907-1985). Si tratta della più grande raccolta italiana di strumenti automatici, che mettono d’accordo appassionati di musica, di meccanica, di antiquariato, di insolite curiosità, adulti e bambini. Tra gli strumenti esposti potrete vedere in funzione, e ascoltare, vi sono un organo portativo, un piano melodico, un Orchestrion Regina (si presume unico al mondo) un Autopiano Debain da azionare tramite la rotazione di una manovella, un grammofono a tromba con un motore a molla, e un grammofono in stile Liberty, unico esemplare esistente. Tutti realizzati grazie a un’ingegnosa meccanica che consente la produzione automatica del suono.
Grizzana Morandi
Oltre alla Rocchetta Mattei, le cose da vedere a Grizzana Morandi sono essenzialmente altre due. Una è la casa di Giorgio Morandi, il pittore bolognese universalmente conosciuto per le nature morte di bottiglie, vasi o caffettiere dai colori tenui e la nuda essenzialità. Qui a Grizzana, Morandi trascorreva le estati in villeggiatura insieme alla madre e alle sorelle, nella villetta che è diventata la Casa Museo Morandi. Oggi, nelle stanze e nello studio immutato della ex casa di vacanze, sono raccolti i suoi ricordi e gli strumenti emblematici della sua arte, i pennelli, i colori, le librerie, i vestiti, le stoviglie e i libri di una vita che sembra essersi cristallizzata qui dentro. Tanto che la visita regala un viaggio nella vita e nelle opere ma anche un’immersione negli Anni ‘60. Tutto intorno alla villetta, c’è il paese che Morandi amava ritrarre. Di fronte alla casa potrete vedere i Fienili di Campiano, così come li ha dipinti in alcuni quadri.
L’altra attrazione di Grizzana è la chiesa di S. Maria Assunta, nella frazione Ponte a sud del paese. È una ventata futuristica in questo luogo che non smette di stupire. Vi troverete al cospetto di una forma inconfondibile costruita dall’architetto finlandese Alvar Aalto nel 1978 (il campanile invece è del 1994). L’unica sua opera in Italia che tuttavia non riuscì a veder terminata. Peccato, perché il progetto lo aveva entusiasmato molto, tanto che volle disegnare lui stesso anche tutti gli interni.
Museo Musicalia a Villa Silvia, Cesena
A 8 km dal centro di Cesena, all’interno della villa Silvia, Musicalia è un vero gioiello, non un semplice museo, ma una ricchissima collezione di strumenti musicali fantastici e curiosi, provenienti da aste o da rocamboleschi passaggi di mano e avventure, restaurati e perfettamente funzionanti. Già la villa che raccoglie il museo vale la tappa dell’itinerario. Villa Silvia è una splendida dimora di campagna settecentesca, un tempo frequentata da Giosuè Carducci (infatti si chiama anche Villa Silvia-Carducci). La camera dove alloggiava il poeta è visitabile così come si può passeggiare nel giardino ripercorrendo le sue orme, fino a raggiungere il Giardino Letterario Parlante e scoprire grazie agli audio le storie dei personaggi che hanno frequentato la villa. Ma veniamo all’interno, dove vi aspettano le vere sorprese, stanza dopo stanza una scoperta dopo l’altra.
Preparatevi a vedere un tamburo da guerra automatico progettato dallo stesso Leonardo, o un carillon nascosto in un pupazzo a forma di scimmia con il cilindro in testa, o una scimmietta violinista, e poi organi da casa e da strada, o macchine in grado di suonare insieme pianoforte, organo, violini, tamburi, e poi alla fine della visita aspettatevi un magico teatro dove sentirete suonare un organo da fiera. All’uscita, magari dopo aver acquistato un piccolo carillon a manovella da portare con voi, dirigetevi verso il centro di Cesena, che vi attende con altre bellezze.
Cesena
Arrivando a Cesena, aspettatevi una città a misura d’uomo, vivace e culturalmente attiva, con un nucleo storico di impianto medievale percorribile in bicicletta e con monumenti di valore assoluto. Il cuore della città è la piazza del Popolo, uno dei vanti dei cittadini fin dai tempi dei Malatesta, quando fu progettata. Quando a Cesena si dice “andiamo in piazza” ci si riferisce a quella, dove ci si incontra, si passa, si fa il mercato. In piazza Bufalini invece si raggiunge l’eccellenza architettonica e culturale con la Biblioteca Malatestiana (1447-1452). Una biblioteca umanistica riconosciuta patrimonio UNESCO che si è conservata intatta ed è rimasta per secoli luogo silenzioso di studio e meditazione nel convento dei Minori di S. Francesco. A volerla fu Novello Malaparte, signore colto e interessato alle arti e alla letteratura, che la volle sul modello della biblioteca de’ Medici di Firenze. Oggi ospita il Museo Archeologico, il Museo Lapidario, la biblioteca moderna, e l’Aula dei Nuti dove tutto è rimasto come quasi 600 anni fa, con la sola illuminazione della luce naturale (è proibito anche l’uso della candela), perché non si alteri il microclima necessario per i preziosi volumi.
Mentre guarda Cesena un po’ da lontano la Rocca Malatestiana, dall’alto del colle Garampo, e si fa vanto di aver affascinato anche Leonardo, che la ritrasse in alcuni schizzi. Circondata dal Parco della Rimembranza, offre passeggiate rilassanti oltre a percorsi di visita all’interno delle due torri. Nella Torre Maschio è infatti conservata una raccolta di armi, così come nella Torre Femmina è allestito il Museo di Storia dell’Agricoltura. Ma soprattutto è suggestivo percorrere i camminamenti intorno alle mura con i passaggi segreti, corridoi e stanze delle torture.