Panoramica
È la sala principale della Biblioteca Malatestiana, con la forma di una basilica a tre navate (quella centrale ha volta a botte, quelle laterali sono a crociera), in cui un piacevole effetto scenografico è innescato dal ritmo delle colonne e dalla luce diffusa dalla fila delle finestrelle laterali e dal rosone centrale. Nelle navate laterali sono collocati i 58 plutei (armadi-leggii) in legno di pino marittimo, cui sono fissati con le catenelle originali a forma di pigne o ghiande in ferro battuto gli antichi codici miniati realizzati, tra gli altri, da Giovanni da Epinal e Jacopo della Pergola (copista dello splendido De Civitate Dei di Agostino) e forse dal celebre miniatore Taddeo Crivelli.
Si entra solo accompagnati e solo all’inizio della sala, non è possibile procedere oltre perché tutto rimanga intatto come è rimasto da 600 anni fa ad oggi. La luce è solo quella naturale, senza elettricità, né riscaldamento per non alterare il microclima necessario per la conservazione dei preziosissimi codici miniati.
Una curiosità: lungo le pareti della biblioteca ci sono circa 240 graffiti, disegni, date e firme ancora leggibili. Un tempo non venivano considerati un atto vandalico ma una testimonianza della presenza e del passaggio nella biblioteca. Uno che porta il nome di Lucrezia B. potrebbe essere quello di Lucrezia Borgia, passata da Cesena e ospite del fratello nel 1502.