Cattedrale di Piacenza o Duomo
La prima tappa è Piacenza con la Cattedrale. Importante esempio di architettura romanica in Italia costruita tra l’anno 1122 e il 1233, è intitolata a Santa Maria Assunta ed alla copatrona della città. All’interno si trova il Museo Kronos che consente, anche in forma separata, la salita alla cupola.
Questa passeggiata in salita attraversa percorsi medievali ricavati nello spessore delle mura: 134 gradini conducono alla meta, tra scale a chiocciola e sottotetti. Tra uno stop e l’altro, si susseguono continui affacci sia sulla città che sull'interno della chiesa.
La destinazione finale è il capolavoro contemplabile da vicino iniziato da Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone e soprattutto completato da Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino tra il 1626 e il 1627, che gli subentrò dopo la morte affrescando le lunette dei profeti Aggeo, Osea, Zaccaria, Ezechiele, Michea, Geremia, gli episodi dell’infanzia di Gesù, otto affascinanti Sibille, nonché il fregio del tamburo.
Telefono 3314606435
cattedralepiacenza@gmail.com
https://www.parcoculturale.it/parco-culturale/chiese/salita-al-guercino.html
Basilica di Santa Maria di Campagna
La Basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza un vero e proprio gioiello rinascimentale perfettamente inserito nel contesto del centro storico. La cupola è impreziosita da un importante ciclo di affreschi di Giovanni Antonio Sacchi detto il Pordenone, che vi lavorò dal 1530 al 1535.
Il percorso di visita tocca le altre opere del Pordenone, ovvero il dipinto dedicato a S. Agostino e a seguire le cappelle con le storie dei Magi e di Santa Caterina, fino a giungere al complesso programma iconografico della cupola, che raffigura temi del Vecchio e Nuovo Testamento, come Dio Padre che in volo scende dal cielo, nel lanternino centrale.
Telefono 349 516 9093
salitapordenone@gmail.com
www.salitaalpordenone.it
È inoltre possibile prenotare la visita delle due Cupole del Guercino e del Pordenone mediante un unico biglietto.
www.mirabiliprospettive.it
349 516 9093
prenotazioni@mirabiliprospettive.it
Battistero di Parma
Nel secondo giorno ci si sposta a Parma e precisamente nel suo Battistero, uno dei monumenti più significativi del passaggio dal romanico al primo gotico, in cui è possibile ammirare una cupola suddivisa in 16 spicchi e dipinta a tempera da maestranze padane, influenzate da modelli iconografici bizantini.
Per ammirare le tre cupole affrescate da Antonio Allegri detto il Correggio, si può iniziare dalla vicina Camera di San Paolo, nell’appartamento privato di Giovanna da Piacenza, Badessa del Monastero Benedettino di San Paolo, ambiente che, con l’originale volta ad ombrello rappresenta uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano e la prima, in ordine di tempo, delle cupole dipinte a Parma dal Correggio.
Qui, nel 1519, il pittore utilizza uno stile di pittura innovativo e originale che presuppone la conoscenza del lavoro di Mantegna a Mantova, un pergolato dal quale si affacciano putti e figure allegoriche.
Camera di San Paolo
Via Melloni, 3
+39 0521218215
cameradisanpaolo@comune.parma.it
Basilica di San Giovanni Evangelista
A Parma, la cupola della Basilica di San Giovanni Evangelista fu affrescata dal Correggio dal 1520 al 1524 circa. Il complesso monastico comprende il Convento, tre magnifici chiostri, la Biblioteca monumentale e la Storica Farmacia di San Giovanni. La cupola rappresenta la Visione di San Giovanni, il Correggio riprende il Cristo circondato da 11 apostoli con alla base l’anziano Giovanni, che vede i cieli spalancarsi e comparire il Cristo che gli indica il suo posto nella cerchia
Duomo di Parma
La cupola affrescata del Duomo di Parma, dedicata all’Assunzione della Vergine, è la terza in ordine di tempo affrescata dal Correggio e risale al 1524-1530. Si trova sopra l’altare maggiore e la Vergine è posizionata in modo da potere essere vista dai devoti dalla navata centrale. Il linguaggio pittorico del Correggio, per l’epoca molto innovativo, anticipò il Barocco attraverso audaci prospettive e scorci con putti, Santi e nuvole che, in un vortice, sfondano la cortina muraria dando l’illusione del cielo aperto.
Basilica della Beata Vergine della Ghiara
A Reggio Emilia la visita è al Tempio della Beata Vergine della Ghiara, costruito a partire dal 1597 grazie alle offerte dei fedeli a seguito di un miracolo con cui il giovane Marchino riacquistò l’udito, gli crebbe la lingua, gli fu concessa la parola e la conoscenza dei nomi di tutte le cose a seguito di preghiere rivolte all'immagine della Vergine affrescata dal pittore reggiano Giovanni Bianchi, detto Bertone su disegno di Lelio Orsi (conservato all'interno del museo della Ghiara) e collocato in una piccola cappella ricavata all’interno dell’orto dei frati.
Dopo poco tempo dall'approvazione del miracolo il comune decise di proteggere l'immagine con la costruzione del nuovo Tempio. La solenne cerimonia di consacrazione, alla presenza di una folla immensa di fedeli e della corte ducale, avvenne il 12 maggio 1619.
La Ghiara divenne il cantiere più aggiornato non solo in città, ma in tutta la regione, dove si confrontarono negli affreschi e nelle pale d'altare i pittori più in voga, su tutti i bolognesi Leonello Spada e Alessandro Tiarini, ma anche Carlo Bononi, Camillo Gavassetti, Ludovico Carracci, Francesco Barbieri detto Il Guercino. La visita al santuario della Ghiara assomiglia dunque alla visita di una ricca pinacoteca d'arte emiliana della prima metà del Seicento, con la differenza sostanziale che i dipinti sono ancora visibili nel luogo e nella collocazione per i quali furono pensati.
La cupola fu innalzata da Francesco Pacchiani su disegno di Cosimo Paglioni e fu affrescata nel ‘600 da Lionello Spada, allievo dei Carracci, il quale si ispirò alle scritture dell’Antico Testamento e mostrò tutta la sua abilità nell’arte della prospettiva.
Il Comune commissionò al Guercino un'opera che è ritenuta il capolavoro: la "Crocefissione di Cristo, con ai piedi la Madonna e i Santi Maria Maddalena, San Giovanni e San Prospero" pala d'altare realizzata tra il 1624 e il 1625.
BASILICA DELLA GHIARA
https://www.basilicaghiara.it/
fabbricerialaica@basilicaghiara.it
Corso Giuseppe Garibaldi, 44 - 42121 Reggio Emilia