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Città d'arte
Emilia Romagna

Cosa vedere a Bologna in due giorni

Città dal respiro internazionale, sede della prima Università del mondo occidentale, famosa per i suoi portici e per la qualità della vita, accoglie chiunque: prendendo tutti per la gola. Anche in sole 48 ore!

6 minuti

Andare alla scoperta di Bologna significa trovarsi in una città dalla tradizione secolare, con architetture di stili ed epoche diverse ancora lì a testimoniarlo. Tracce dell’antica Roma, palazzi e chiese medievali sono inconfutabili testimoni di quanto vivace sia stata sia la vita pubblica che l’attività economica della città. Una vivacità che ha superato indenne il tempo, rimanendo peculiarità assoluta di Bologna. Ai piedi dei famosi colli , punteggiato dalle tante porte e torri medievali, il centro storico della città offre davvero un abbraccio caloroso ai propri ospiti. Prova ne sono i magnifici portici che si snodano per oltre 38 km nel solo centro, parte dei quali è stata riconosciuta Patrimonio Unesco, o la suggestiva Piazza Maggiore, salotto cittadino a cielo aperto. Bologna inoltre propone ai suoi ospiti due Welcome Card davvero vantaggiose per scoprire il meglio della città con semplicità e convenienza.

Arrivo in Stazione Centrale a Bologna alle 9.00: il nostro tour può cominciare dal piazzale antistante, muovendo verso sinistra, si raggiunge e si prende via dell’Indipendenza. Una breve passeggiata tra i portici che costeggiano la via e si scopre subito una caratteristica unica e poco nota della città: quello che resta del sistema medievale di canali che un tempo attraversavano tutta Bologna. All’incrocio tra via dell’Indipendenza con via Augusto Righi prendi quest’ultima verso sinistra. A questo punto la prima vietta a destra nascosta tra i portici - via Piella - ti regalerà una visione esclusiva su uno dei canali incastonati oggi nel tessuto urbano. Per scovarli tutti puoi scaricare l’app gratuita dedicata “Canali di Bologna" dove sono geolocalizzati. 

Riprendendo via dell’Indipendenza, arriverai nel cuore della città. Qui, in piazza del Nettuno, oltre alla fontana omonima si affaccia anche il Palazzo di Re Enzo, palcoscenico della vita cittadina a partire dal XII secolo: oltre i suoi cancelli ti attende un viaggio per attraversare, in un attimo, nove secoli di storia. Una volta sul posto poi capirai che piazza del Nettuno si fonde in Piazza Maggiore per divenire, di fronte all’omonimo palazzo, piazza Re Enzo. Praticamente un girotondo in pieno centro storico.

 

In piazza Maggiore (piazza Grande per i bolognesi) si trova la Chiesa di San Petronio, la più grande di Bologna che, nonostante sia ampiamente incompiuta, è una delle chiese più vaste d'Europa, ed ha il titolo di Basilica Minore. Con il suo volume di 258.000 m³, è la chiesa gotica costruita in mattoni più grande al mondo. La facciata, anch’essa incompiuta, è divisa in due fasce orizzontali: quella inferiore, con le decorazioni marmoree eseguite tra la fine del Trecento e gli inizi del Cinquecento, e quella superiore, dal profilo sfaccettato per consentire l'ancoraggio del rivestimento decorativo, poi mai applicato.

Piazza Maggiore e Basilica di San Petronio - Bologna, Emilia-Romagna

Nel 1530 la Basilica di San Petronio fu scelta da Carlo V come sede per la sua incoronazione a imperatore del Sacro Romano Impero da parte di Clemente VII. All’interno si gode del contrasto tra lo stile gotico e la bicromia dovuta all’alternarsi del rosso dei mattoni cotti - impiegati nei pilastri e nelle cordonature - e il bianco delle volte. 

Alle spalle della Basilica di San Petronio c’è l’Archiginnasio, prima storica sede dell’Alma Mater Studiorum, la più antica Università d’occidente, oggi base della Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, che conserva importanti testi nelle discipline storiche, filosofiche, politiche, letterarie e un’approfondita sezione dedicata alla cultura bolognese. Oltre alle pareti dipinte con stemmi degli studenti, nell’antico complesso universitario suscita ancora oggi grandi emozioni visitare il Teatro Anatomico, dove anticamente si svolgevano le lezioni di anatomia con tanto di dissezioni. Tranquilli, Van Helsing non è (più) di casa qui.

Prendendo via Rizzoli in direzione strada Maggiore, ti aspettano la Torre degli Asinelli e la Torre della Garisenda (citata nell'Inferno di Dante), simbolo bolognese per antonomasia. In origine erette per scopi militari, in pieno Medioevo si contavano quasi 200 torri, ma solo 22 sono arrivate ai giorni nostri e le due appena citate, in piazza di Porta Ravegnana, meritano assolutamente un passaggio. Salendo sulla Torre degli Asinelli (l’altra è pendente e inagibile) si accede a una terrazza panoramica con vista impareggiabile sulla città. Riconquistata la terra dopo aver salito e disceso quasi 500 gradini la pausa pranzo è la giusta ricompensa. 

Bologna “La Dotta” per l’antica Università, in un attimo diventa “La Grassa”, per la ricchezza della sua gastronomia. Vere perle della cucina italiana amate nel mondo nascono qui, con materie prime di pregio e manualità mai perse, cui ancora oggi dobbiamo cappelletti, passatelli, lasagne. Non è un caso che Bologna vanti - solo per fare un esempio - un sugo di carne che porta il suo nome, apprezzato in tutto il mondo: il ragù alla bolognese. In centro l’offerta gastronomica è eterogenea, in grado di soddisfare le diverse richieste e aspettative.

Su Strada Maggiore sorge un incredibile edificio simbolo di architettura gotica: la Basilica di Santa Maria dei Servi, la cui costruzione iniziò nel 1393 e terminò tra il XVI e il XIX secolo. L’interno conserva molte opere d’arte note, tra cui la splendida Madonna in trono di Cimabue. Il campanile, alto circa 52 metri, è parte dell’intero complesso e ospita novità architettoniche presenti anche nel quadriportico di fronte alla chiesa. Pura meraviglia infine, susciteranno il pregiato organo a canne conservato all’interno ed il magnifico “Padre Eterno” raffigurato dal Guercino che adorna una delle cappelle laterali.

Lungo le antiche vie e gli infiniti portici bolognesi, da piazza Aldrovandi proseguendo dritti su via Giuseppe Petroni si arriva in via Zamboni di fronte al teatro Comunale di Bologna, dove il gioco di volumi, luci e ombre dei portici diventa sempre più ricco. Sulla sinistra si trova Palazzo Poggi, sede dell'Università e di alcuni Musei Universitari, dove trascorrere un interessante pomeriggio. Sempre nei paraggi, la Pinacoteca Nazionale, che espone opere di Tintoretto, Tiziano e del Parmigianino. 

La cena a Bologna merita tutto il tempo necessario a lasciarsi tentare da proposte classiche della cucina emiliana, che a fianco di tagliatelle, bollito e tortellini può vantare ottimi vini DOC dei Colli Bolognesi, come l’apprezzatissimo Pignoletto. Fare salotto in centro dopo cena, sorseggiando un drink in uno dei tanti locali aperti di sera, regala davvero la sensazione di sentirsi a casa. A dormire però… si torna in hotel. Ci vuole ancora energia per affrontare il giorno due, che avrà inizio appena fuori città con una visita al Santuario di San Luca

Il Santuario di San Luca è un rassicurante simbolo di Bologna oltre che luogo di culto religioso. Partendo da Porta Saragozza, in centro città, si segue un percorso che si snoda verso il Colle della Guardia per quattro chilometri sotto un porticato che, con le sue oltre 600 arcate, è il più lungo al mondo. Questo, insieme ad altri importanti tratti dei portici cittadini, è infatti Patrimonio Mondiale UNESCO.

Una volta raggiunto il Santuario (collegato anche con il trasporto pubblico per chi non volesse o potesse affrontare la camminata) si guadagna una meravigliosa vista sul paesaggio da un’altezza di circa 300 mt sul livello del mare. Una veduta unica su Bologna, dai colli, fino al centro e a Casalecchio di Reno. Conclusa l’escursione, si rientra in città (via portici di nuovo, o con mezzi pubblici o ancora con il trenino di San Luca). La direzione da prendere a questo punto, sempre con i mezzi pubblici o noleggiando una bicicletta, è quella del MAMbo, il Museo di Arte Moderna di Bologna, dove una visita regala sempre nuove occasioni di scoperta.

Dopo l’arte, è tempo per…l'arte del cibo. C'è un intero parco dedicato proprio alla buona tavola a Bologna, ed è raggiungibile dopo l’ultimo spostamento del giorno in centro, magari sulla pista ciclopedonale. Dalla zona del Pilastro segui le indicazioni per F.I.C.O. Eataly World e ti ritroverai nel primo "luna park" del cibo dalla A alla Z.

Letteralmente: qui conoscerai la gallina (o l’anatra) cui si devono le uova con cui vengono preparate le sfoglie. Non solo: potrai metterti in gioco e mettere le mani in pasta, in uno dei tanti corsi di agricoltura o cucina. Vedrai un vigneto, un uliveto e un frutteto. Dovrai solo resistere alle infinite tentazioni e magari fare i giusti acquisti prima che il tempo del tuo soggiorno bolognese finisca. Così potrai portare a casa, insieme al ricordo di una magnifica città, qualcosa di davvero unico da gustare e condividere.

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