Il prestigioso edificio che fu un tempo convento delle Canossiane, destinato dall’Amministrazione comunale a sede espositiva dopo il restauro, ospita il Museo che propone al pubblico la storia del territorio di Nola, mediante una vasta e ragionata scelta di reperti archeologici. Ad iniziare dalla sezione preistorica, scandita da un itinerario tematico, nella prima sala è illustrata l’attività vulcanica del Somma-Vesuvio, con particolare attenzione alle eruzioni che hanno avuto un impatto sulla storia del luogo, come quella delle "Pomici di Avellino" databile all’età del Bronzo e quella di Pollena del periodo tardo antico. Nelle sale successive sono esposti i materiali del Bronzo Antico, con gli effetti dei depositi piroclastici dell’eruzione delle Pomici di Avellino che cancellarono i villaggi della zona, le ricostruzioni fisiognomiche di tre individui estratti dalle sepolture e una ricostruzione in scala reale della capanna rinvenuta durante gli scavi dell’insediamento di Croce del Papa a Nola, dotata di arredo e spazi originari. La sezione successiva riguarda le origini di Nola, abbracciando un arco cronologico che va dall’VIII al VI secolo a.C.. Qui sono esposti i corredi tombali, tra cui vasellame di produzione greca, che suggerisce l’utilizzo del vino in occasione del simposio, e quelli attestanti l’influenza etrusca sulla comunità nolana. A seguire, le sale dedicate alla "Città dei Cavalieri", relativa al periodo compreso tra il VI ed il IV secolo a.C., con materiali ricollegabili ai Sanniti, come anfore attiche a figure rosse del Pittore di Alchimaco e del cosiddetto Pittore di Berlino e un cratere a colonnette decorato a figure rosse attribuito al cosiddetto Pittore di Napoli. Punto focale della sezione sono le sepolture a cassa ed a semicamera dipinte al centro della sala, dove si trova anche un’ampia gigantografia in scala reale della “Tomba del Cavaliere”, che illustra la disposizione originale delle lastre dipinte. Sono ricostruite in loco le sepolture a cassa del territorio di Casamarciano, tra cui la Tomba dei Togati e la Tomba della danzatrice. L’itinerario prosegue con le testimonianze della presenza osca, della conquista romana della città (313-312 a.C.) fino allo scoppio della guerra sociale (90-88 a.C.), con l’esposizione delle statue che ornavano alcuni sepolcri, i rilievi funerari e quelli provenienti dall’anfiteatro della città e le testimonianze epigrafiche. Al primo piano il percorso museale prosegue arrivando all’epoca imperiale con gli elementi della villa di Augusto rinvenuta a Somma Vesuviana. Infine troviamo l’ultima sezione con gli elementi della fine del mondo antico e dell’età medioevale, come il complesso delle basiliche paleocristiane di Cimitile, completando così uno strumento esaustivo di lettura e di valorizzazione dei monumenti e delle opere d’arte dei diversi periodi storici nell’area di Nola.