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Rione Sanità

Panoramica

Succede, a volte, che i ponti, anziché unire, dividano. Ed è quel che è successo a Napoli, nell’Ottocento, con la costruzione del Ponte della Sanità, progettato da Giuseppe Bonaparte e poi da Giacchino Murat per agevolare l’accesso alla reggia di Capodimonte. Intento riuscito. Ma il ponte della Sanità, ha pure tagliato fuori dal resto di Napoli il rione, diventato una periferia al centro della città. Se si vanno a cercare notizie di qualche anno fa, si scoprono pagine e pagine di cronaca nera che hanno interessato il quartiere. Alto tasso di disoccupazione, abbandono scolastico all’ordine del giorno e tutto quel che ne consegue. Eppure, sotto questa facciata poco raccomandabile, il quartiere è da sempre scrigno di bellezze archeologiche e artistiche. Per esempio le catacombe. Quelle di San Gennaro e di San Gaudioso: cunicoli, pietre, affreschi e mosaici, altari. E poi è il quartiere che ha dato i natali a Totò, icona del cinema italiano. In superficie invece ci sono la basilica di S. Maria della Sanità e quella di S. Severo, l’architettura magnifica del palazzo dello Spagnolo e del palazzo Sanfelice. Luoghi abbandonati a se stessi e poi restaurati, portati a nuova luce e restituiti alla comunità e ai turisti. Tutto è successo grazie all’impegno di padre Antonio Loffredo, che nel 2004, tramite l’istituzione di associazioni e cooperativ, e il coinvolgimento degli abitanti del quartiere, ha trasformato la zona in un centro di fermento culturale e sociale ancora in crescita. Un caso che ha richiamato a sé lo sguardo contemporaneo di numerosi artisti, diventando quasi un laboratorio aperto ad alcuni tra i più noti street artist internazionali che hanno abbellito e riempito di colore il rione.

Rione Sanità

Stella (Rione Sanità), Napoli NA, Italia

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