Le Terme di Baia, denominazione che raccoglie una serie di strutture archeologiche organizzate su diversi livelli di terrazzamento, sono poste sul versante della collina di Baia. Il complesso si presenta come una serie di residenze separate, poste su diversi livelli di terrazze e comunicanti tramite rampe a gradoni. Il primo nucleo architettonico è definito Villa dell’Ambulatio ed occupa sei terrazze. La più elevata ospita il quartiere domestico, con peristilio, stanze di soggiorno e cubicula (stanze da letto) attorno ad una grande sala centrale aperta sul paesaggio circostante. La seconda terrazza, inizialmente concepita come basamento della precedente, fu in seguito rafforzata e convertita in un portico coperto (ambulatio) diviso in due navate da una teoria di pilastri interconnessi da archi e con una grande sala centrale in corrispondenza di quella sovrastante. I livelli inferiori, avendo subito diverse modifiche, hanno perso nel tempo la loro destinazione iniziale. Originariamente, l’intero complesso aveva pavimenti in marmo o a mosaico bianco e nero. Il settore successivo, il cosiddetto nucleo di Sosandra, posto nel centro dell’area indagata, si suddivide su quattro livelli: la residenza si sviluppa sui due superiori, con ambienti di servizio in quello più alto e triclini, sale da giorno ed un piccolo laconicum (sauna) decorato a stucco in quello sottostante. Questo livello affacciava sul golfo ed era preceduto da un portico a colonne, ornato da raffinati pavimenti a mosaico. La statua in marmo della cosiddetta Aspasia, nota come Afrodite Sosandra (copia romana di un originale greco), che dà il nome al complesso, proviene dalla sala più grande di questo settore. I due livelli più bassi dell’edificio sono costituiti da un emiciclo, quello superiore, e da un’area scoperta, quello inferiore, con un grande effetto scenografico. La parte rimanente ospita edifici termali utilizzati fino all’epoca medioevale. Il settore di Mercurio prende il nome da una natatio termale a pianta circolare con volta a cupola, denominato "Tempio di Mercurio" dai primi viaggiatori, e comprende due nuclei edilizi: il primo, quello nord, è scarsamente conosciuto poiché gli ambienti sono interrati fino all’imposta della volta o distrutti da costruzioni moderne. Da uno di questi ambienti proviene la testa di Apollo dell’Omphalos, copia romana in marmo di un originale greco in bronzo. Il nucleo meridionale, risalente all’età Severiana, è costituito da sale imponenti sia per opera architettonica sia per apparati decorativi, probabilmente parte del Palatium di Alessandro Severo, la cui estensione forse arrivava fino al mare. Infine, il settore detto di Venere è chiamato così perché alcuni ambienti del livello inferiore, caratterizzati da raffinate decorazioni in stucco sulle volte, furono definiti "Stanze di Venere" da alcuni eruditi del XVIII secolo. Esso è formato da tre strutture edilizie di diverse epoche, disposti su tre livelli differenti. Quello inferiore è alterato sul lato orientale dalla moderna strada litoranea che ne ha isolato il cosiddetto Tempio di Venere, in realtà edificio termale a pianta circolare all’interno ed ottagonale all’esterno originariamente coperto da una volta "a spicchi". Quest’area presenta comunque un altro orientamento rispetto a quelli superiori e si articola in due quartieri disposti sul lato occidentale di una vasta area scoperta, parzialmente scavata, sul cui lato settentrionale si trovano una fontana, un piccolo ambiente mosaicato ed un’esedra con funzione di triclinio estivo. Le strutture sul lato Ovest mostrano invece due nuclei edilizi risalenti a periodi diversi: quello settentrionale è costituito dagli ambienti termali denominati “Stanze di Venere”, in seguito trasformati in cisterne e locali di servizio; quello meridionale, sul lato ovest, è composto da terme di età adrianea sviluppate intorno all’aula rettangolare absidata, coperta da una volta a semicupola ed in asse con il Tempio di Venere. Una grandiosa scala conduce al livello intermedio di questo settore, che fungeva anche da terrazzamento e sostruzione del livello inferiore costituito dalle cosiddette Piccole Terme, formate da un laconicum a pianta circolare e da una vasca. In origine esse facevano parte di una villa tardo-repubblicana, ma furono più tardi, quando l’edificio assunse una funzione pubblica, inserite in altri ambienti termali di cui sono visibile il calidarium ed il tepidarium. Nella zona a monte di questo nucleo architettonico furono rinvenute in momenti diversi due statue dei Dioscuri.
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