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Sacro Monte di Varallo

Panoramica

Un frate francescano, Bernardino Caimi, e un maestro rinascimentale come Gaudenzio Ferrari, idearono a cavallo tra il ‘400 e il ‘500 quel complesso intreccio di cappelle, viali, aree alberate e rappresentazioni artistiche che oggi chiamiamo Sacro Monte di Varallo.
Secondo una pratica diffusa nel mondo francescano, l’obiettivo era replicare visivamente, con l’uso di statue e affreschi, gli episodi più importanti della vita di Gesù, ambientandoli nelle “versioni artistiche” di luoghi sacri come Nazareth, Betlemme, Gerusalemme e tanti altri ancora.
Pellegrini e fedeli della Valsesia (e del Piemonte tutto) avrebbero così vissuto una fedele replica delle storie del Vangelo seguendo un percorso ascendente che culmina nella basilica del sacro monte, dedicata all’Assunta.
In tutti i secoli successivi, almeno fino all’800, i vari maestranti attivi nel cantiere fondarono il proprio lavoro sulla base ideologica e artistica posta da Caimi e Ferrari, aggiungendo però elementi che rispettavano man mano lo stile del momento. Al Sacro Monte di Varallo c’è il rinascimento e c’è il barocco, ma c’è anche tanto romanticismo, soprattutto per quanto riguarda la disposizione dei prati, dei cespugli e degli alberi, che mettono in stretto rapporto la natura con l’arte.
Seguendo cronologicamente le 44 cappelle, che conducono dalla nascita di Gesù al tragico epilogo della sua esistenza terrena, sembra di andare a teatro: ogni stanza mette in scena una rappresentazione teatrale che trasmette insieme informazioni ed emozioni.
Le sensazioni sono le stesse ancora oggi, in un modo che ci inonda di immagini di ogni tipo; c’è da chiedersi quanto una visita al sacro monte di Varallo abbia rivoluzionato la vita immaginaria e interiore dei fedeli del passato.

Sacro Monte di Varallo
Piazza G. Testori, 13019 Varallo VC, Italia
Sito Web
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