Panoramica
L’Archivio di Stato di Torino, in cui sono conservati circa 85 chilometri di documentazione distribuiti in due sedi, è una preziosa fonte di informazioni per cittadini, ricercatori e studiosi. La sua storia ha inizio nel XII secolo con il "Tesoro di carte" dei conti di Savoia, ma fu soltanto nel XIV secolo che si registrarono i primi atti che attestavano l’esistenza di un vero e proprio Archivio affidato alla gestione di archivisti. A partire dalla metà del XIV secolo questo fu diviso in due rami: uno destinato a conservare i titoli, i documenti politicamente e giuridicamente più importanti, e l’altro a documenti contabili e finanziari prodotti dalla Camera dei Conti. Nel Settecento prese piede un progetto di riordino documentale conclusosi nel 1733 con la costruzione della sede di piazza Castello, disegnata da Filippo Juvarra. Nel 1862, con la nascita del Regno d’Italia, l’Archivio assunse il ruolo di Direzione generale e Archivio centrale, coordinando l’amministrazione archivistica nazionale. Tuttavia, con il trasferimento della capitale a Firenze e Roma, le sue funzioni furono progressivamente ridotte a quelle regionali e provinciali. Nel 1925, per facilitare l’accesso alla documentazione, la Sezioni II, III e IV (l’Archivio Camerale e quelli dei Ministeri di Giustizia, Guerra e Finanza) furono trasferite dalle loro sedi originali alla sede sita nell’ex Ospedale San Luigi in via Santa Chiara. Da allora la sede è conosciuta come "Sezioni Riunite".