Panoramica
Il Forte di Gavi, incastonato tra le colline dell’Alto Monferrato, si impone con la sua presenza monumentale su uno sperone roccioso che sovrasta il borgo sottostante. Grazie alla sua posizione dominante, è stato per secoli un punto nevralgico per la difesa del territorio. La sua origine risale a un antico castello medievale, probabilmente costruito su fondamenta romane.
Dopo aver conquistato Gavi, la Repubblica di Genova decise di sfruttare la conformazione naturale del terreno per edificare una poderosa struttura militare, destinata a proteggere la città e i confini dello stato. Tra il XVI e il XVIII secolo, il forte fu ampliato e trasformato in una roccaforte dalla forma stellare, con bastioni angolati e cortine armate di cannoniere, creando un impatto visivo imponente.
Il progetto fu affidato a rinomati architetti militari, tra cui Vincenzo Maculano, noto come il Fiorenzuola, e Bartolomeo Bianco. Il vecchio castello venne ridimensionato e convertito nel mastio centrale, mentre nella parte inferiore fu costruita la cittadella, dotata di ambienti funzionali come camerate, cucine, celle, scuderie e cisterne.
Nel corso della sua lunga storia, il forte ha ricoperto diversi ruoli: da baluardo difensivo a teatro di scontri militari, come l’assedio del 1625 e le battaglie contro le truppe austro-russe in epoca napoleonica. Con l’annessione al Regno di Sardegna nel 1815, i Savoia lo trasformarono in prigione, sfruttando la sua struttura robusta e difficilmente accessibile. Durante le due guerre mondiali, fu utilizzato come campo di detenzione per disertori e prigionieri stranieri.
Oggi il Forte di Gavi è gestito dalla Direzione Regionale Musei Piemonte e ospita un museo che racconta la sua storia attraverso sale espositive, materiali bellici e pannelli informativi. Il percorso di visita si snoda tra cortili, torri, celle, magazzini e ponti levatoi, offrendo un’esperienza immersiva nella storia militare e architettonica del luogo.