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Il ritmo lento dell’autunno dal sapore italiano: itinerari e luoghi dove andare per i tuoi viaggi in Italia

Sei alla ricerca di posti da visitare in autunno in Italia? Sarà la freschezza dell'aria o i colori delle foglie che cambiano, viaggiare in questa stagione in Italia ha qualcosa di molto speciale. Il periodo migliore dell’anno per svolgere attività inconsuete, come visitare vigneti e degustare deliziosi prodotti locali. Scopri le innumerevoli possibilità offerte dal territorio italiano da settembre a dicembre.
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Borghi
Molveno

Molveno

Molveno è una storica località di villeggiatura, situata sulla sponda settentrionale del lago omonimo, con le Dolomiti di Brenta a farle da sontuosa cornice. Per la somma delle sue risorse e l’efficienza dei servizi al visitatore, Molveno ha ottenuto il riconoscimento della Bandiera Arancione, con la quale il Touring Club segnala le più valide tra le località turistiche minori. Il piccolo Comune, poco più di mille residenti, ha una lunga storia: la zona era abitata sin dal Neolitico, i Romani vi costituirono un loro insediamento, ma fu nel medioevo che assunse una certa importanza. Esisteva allora un Castello di Molveno, appartenente ai conti di Flavòn, abbattuto però già a fine XIV secolo. Sopravvive invece, presso il cimitero, quel gioiello che è la chiesa di S. Vigilio, risalente al Duecento. Molveno conserva alcune parti medievali nel portico della cosiddetta Casa del Dazio, oltre che il barocco Palazzo Saracini. Durante il soggiorno bisogna mettere in conto: la passeggiata attorno al lago, con le tante attività che si possono fare sulle sue rive, e verso la suggestiva Valle delle Seghe; la visita all'antica segheria veneziana Taialacqua; le escursioni sui sentieri le vie ferrate a portata degli impianti di risalita di Molveno Pradel e di Andalo per Cima Paganella. Il borgo è inoltre un vero paradiso per le famiglie: i più piccoli possono infatti divertirsi nelle aree attrezzate del lago, al Forest Park di Molveno, con una passeggiata al sentiero Sciury o ancora al Pumptrack.
Borghi
Locorotondo

Locorotondo

Lo dice la parola stessa, Locorotondo ha la forma tonda. Il tranquillo borgo adagiato su un’altura è composto da casette bianche in muratura dal tetto aguzzo e spiovente, le tipiche cummerse, che evocano le sembianze di un villaggio del nord Europa. Disposte in senso circolare intorno al centro, le casette sono circondate dal celebre balcone, il cosiddetto “lungomare” il cui nome non deve ingannare perché ci si trova in mezzo alle colline. Passeggiare tra i vicoli di questo borgo certificato Bandiera Arancione da Touring Club Italiano è un’esperienza bucolica, fatta di continui scorci da fotografare: balconi in ferro battuto fioriti, i cactus disposti agli angoli, scale e porte dipinte e panni stesi al sole. Da via Nerdelli, ad esempio, il belvedere sulla valle e sul borgo è incredibile, se poi è l’ora del tramonto quando il sole infuoca il paesaggio, è indimenticabile. Sempre da via Nardelli parte la Scalinata dei Templari che passa per i vigneti e costeggia le scarpate che girano intorno al paese. Tra le casette del centro spunta il barocco palazzo Morelli, la chiesa madre di S. Giorgio, la principale del paese con la facciata neoclassica, e la chiesa di S. Maria la Greca del XV secolo che, in contrasto alla sua essenzialità, ha un arzigogolato rosone moderno in facciata. A Locorotondo si trova anche il trullo più antico della regione, risalente al 1509, ma purtroppo non è visitabile e visibile solo da lontano.
UNESCO
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Alberobello

I trulli non sono un’esclusiva di Alberobello, anzi la loro popolarità ha fatto sì che diventassero un simbolo della Puglia intera, con il loro così caratteristico pinnacolo. Eppure è solo andando nel luogo in cui sono nati che si coglie fino in fondo la loro bellezza, in questo borgo dichiarato patrimonio dall’Unesco e Bandiera Arancione da Touring Club Italiano. Se ad esempio li si osserva dall’alto del belvedere di Santa Lucia, ciò che si dispiega davanti è la visione fiabesca di una distesa di casette bianche con il tetto grigio decorato da disegni semplici e graziosi. Di sera, poi, ogni trullo si accende a comporre una specie di magico presepe: sono i trulli del rione Monti, un tempo la zona più popolare del paese e ora quasi esclusivamente votata al turismo. Dal belvedere scendendo le scale, arrivati in largo Martellotta e risalendo sul colle si incontra un trullo costruito da due cupole affiancate, è il trullo siamese. Anche la chiesa di S. Antonio, nel rione stesso, riprende le forme del trullo. Nella parte nord del paese, alle spalle della chiesa secentesca dei Ss. Medici Cosma e Damiano, si trova il trullo sovrano il più grande di Alberobello, l’unico ad avere due piani e una grande cupola di 14 metri circondata da altri 12 coni. Si può entrare nella casa museo e visitarne le stanze con mobili d’epoca originali e un giardino. Lontano dalla folla, il rione Aia Piccola, è invece il quartiere più tranquillo dove circa 400 trulli sono abitati da gente del posto e avvolti da una tranquillità surreale. Qui, in un complesso di 15 trulli, il Museo del Territorio racconta la storia dell’insediamento. In piazza Ferdinando attira lo sguardo la casa dell’Amore, la prima dimora costruita in pietra legata da malta che segna il passaggio a un tipi di architettura palaziale del XIX secolo.
Borghi
Biccari

Biccari

Bandiera Arancione del Touring Club Italiano Il Monte Cornacchia, la cima più alta della Puglia, domina Biccari, tra i monti della Daunia, nella Capitanata. Il contesto naturalistico è uno dei motivi per visitare il borgo: l’area naturalistica del lago Pescara, ricca di boschi, con aree picnic e chioschi per degustare prodotti tipici, è la meta ideale per chi ama la natura da vivere grazie a numerose esperienze e attività, come il Parco avventura (il più grande della regione), il bosco didattico, il Sentiero Frassati, il villaggio di case sugli alberi e gli alloggi alternativi come l’Atomo e le Bubble Room, per dormire nel bosco e sugli alberi, la panchina gigante situata nel punto panoramico più alto della Capitanata. Il centro storico, invece, parte da piazza Matteotti con la fontana monumentale, per poi svilupparsi in una rete di vicoli e piazzette vivaci, all’interno della quale spiccano la Torre Civica e la Cattedrale. Tra i prodotti tipici, il più rappresentativo è la pizze a furne apierte, così chiamata perché secondo la tradizione i vecchi fornai usavano metodi empirici per verificare la gradazione ottimale del forno per la cottura. Da provare anche l’olio extravergine di oliva, dolce con un retrogusto leggermente piccante, il formaggio U’ Mascijuottele e la salsiccia di maialino nero. La comunità di Biccari, molto attiva nella salvaguardia e valorizzazione delle tradizioni e delle peculiarità del territorio, si riunisce per festeggiare il patrono per la festa di San Donato (7 agosto), con una grande fiera, una processione solenne, concerti e fuochi d’artificio. Ad agosto si festeggia anche Borgo Vecchio, percorso enogastronomico tra i vicoli del borgo medievale con canti e danze popolari e lo Zingarìa Folk Festival, con stage, laboratori e concerti di danze popolari.
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