Salta il menu

Il ritmo lento dell’autunno dal sapore italiano: itinerari e luoghi dove andare per i tuoi viaggi in Italia

Sei alla ricerca di posti da visitare in autunno in Italia? Sarà la freschezza dell'aria o i colori delle foglie che cambiano, viaggiare in questa stagione in Italia ha qualcosa di molto speciale. Il periodo migliore dell’anno per svolgere attività inconsuete, come visitare vigneti e degustare deliziosi prodotti locali. Scopri le innumerevoli possibilità offerte dal territorio italiano da settembre a dicembre.
  • Borghi
  • Parchi
  • Enogastronomia
  • Campagne e Colline
Borghi
Gerace

Gerace

Bandiera Arancione del Touring Club Italiano A Gerace, posta su una rupe in posizione dominante, si può ammirare la costa da una parte e le montagne dell’altra. Secondo la leggenda, fu seguendo uno sparviero (hièrax in greco, da cui il nome del borgo) che i profughi di Locri arrivarono su questa rupe e vi fondarono la città. Oggi il paese è diviso in diversi nuclei (centro storico, Piana, Borghetto e Borgo Maggiore), da scoprire passeggiando in tranquillità e perdendosi tra i vicoli stretti e caratteristici. Particolarità del borgo sono le numerose e bellissime chiese (sotto i Normanni era nota come “città delle 100 chiese” tante ne erano state costruite), tra le quali spiccano la cattedrale, una delle più importanti del Meridione e la più vasta della Calabria, consacrata nel 1045 e arricchita dal Museo diocesano, la chiesa convento di San Francesco d’Assisi in stile gotico, la chiesa greco-ortodossa di San Giovannello considerata la più antica chiesa ortodossa d'Italia e la chiesa di Santa Maria del Mastro, anch’essa antichissima (1084). Da vedere anche il belvedere Bombarde, la barocca Porta del Sole attraversata la quale si arriva al vero cuore di Gerace, la Piazza del Tocco, nella quale confluiscono sette strade e sulla quale s'affaccia il Palazzo Grimaldi-Serra, sede del municipio. Sul limite di uno strapiombo, infine, si ergono i resti dell’antico Castello normanno dell’XI secolo. A tavola, il consiglio è quello di provare la pasta con melanzane “mbuttunate” condite con l’olio dell’oliva grossa, e il Greco, vino dolce e liquoroso da bere con miele e fichi in segno di ospitalità. A luglio il paese si anima ospitando Il Borgo Incantato, festival internazionale d’arte di strada.
Enogastronomia
50ª Fiera del Formaggio di Fossa di Sogliano Dop

50ª Fiera del Formaggio di Fossa di Sogliano Dop

Sogliano al Rubicone è pronta ad accogliere viaggiatori, turisti enogastronomici e semplici appassionati della buona tavola per la 50° Fiera del Formaggio di Fossa di Sogliano DOP. La Fiera – che animerà le piazze e i vicoli del centro storico durante le domeniche del 23, 30 novembre e 7 dicembre 2025 – è diventata ormai un appuntamento rinomato a livello nazionale perché nel tempo ha saputo promuovere e rinnovare l’affascinante storia del Formaggio di Fossa. Oltre al rinomato Formaggio, considerato un piccolo tesoro già a partire dal Settecento, la Fiera sarà l’occasione perfetta per degustare e acquistare anche altri prodotti tipici soglianesi come il Savòr, la Saba, le Teglie in argilla di Montetiffi (ideali per la cottura della piadina), miele, salumi, eccetera. Ma non mancheranno anche altre eccellenze enogastronomiche, come vini e formaggi, provenienti da diverse regioni d’Italia. Da non perdere: “5 Ristoranti in Piazza”: cinque ristoratori soglianesi propongono 5 menù a base di Formaggio di Fossa (e non solo), da assaporare in un’ampia area riscaldata e al coperto “E Zir dal Fosi”: Percorso di degustazione a base di formaggio di fossa ed abbinamento con vini presso le 5 Fosse presenti in centro storico di Sogliano al Rubicone Non mancherà come di consueto il tradizionale pranzo/ristoro nei locali della Pro Loco di Sogliano. Molti gli eventi collaterali che faranno da contorno al contenuto gastronomico della fiera: spettacoli teatrali, musicali e ricreativi, convegni, concerti, laboratori, area dedicata ai bambini ed al divertimento con animazioni e giochi antichi.
Enogastronomia
Valle d’Aosta, sapori ad alta quota

Valle d’Aosta, sapori ad alta quota

Siete arrivati in questo paradiso terrestre? Mettetevi comodi e studiate la carta dei formaggi, con la fontina in primis, regina dei prodotti valdostani. La riconoscete per il sapore dolce e per il colore giallo paglierino, più chiaro nelle forme prodotte in inverno, quando le mucche sono alimentate con il fieno, più intenso nella produzione estiva. Seguono prelibatezze, come la toma di Gressoney, il salignon, il reblec, la brossa, il seras e i formaggi di capra, ciascuno con una storia da raccontare. Ascoltateli e gustateli tutti. Passate a classici come le costolette alla valdostana, la polenta concia e la “soupe valpellineintze” (zuppa alla valpellinese); ottima anche la cacciagione, i camosci in salmì (in “civet”), le trote, la “carbonade”, spezzatino di manzo, e la fonduta, piatto unico a base di formaggio, fuso in un’apposita pentola, per essere mangiato caldo. Gustate gli insaccati, come il Vallee d’Aoste jambon de Bosses, prosciutto dalla speciale maturazione, i Boudin dal gusto raffinato, la Saouseusse, carne trita stagionata, il Lard d’Arnad, morbido lardo, il Teuteun, mammella bovina salmistrata, la Motzetta, aromatica carne essiccata. Il microclima alpino è la gioia delle mele, che qui sviluppano sapori intesi. Assaggiate la Red e la Gold delicious, la Jonagold e la Renetta: crude o cotte, sono dolci e versatili, base di frullati, marmellate dolci o salate, da accompagnare a pregiate pietanze. Dulcis in fundo, i dessert e i vini. Per i primi, assaggiate le tegole, i torcettini – tipici biscotti regionali - e il blanc manger alla valdostana con l’utilizzo di panna; per i secondi, posto d’onore a tutti, come i bianchi Muller-Thurgau e Pinot nero (vinificato in bianco) e i rossi Pinot nero, Gamay, Torrette, Nus Rouge. Mangiato troppo? Ecco un bicchierino di Genepì, digestivo a base di erbe alpine, le artemisie.
Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.