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Il ritmo lento dell’autunno dal sapore italiano: itinerari e luoghi dove andare per i tuoi viaggi in Italia

Sei alla ricerca di posti da visitare in autunno in Italia? Sarà la freschezza dell'aria o i colori delle foglie che cambiano, viaggiare in questa stagione in Italia ha qualcosa di molto speciale. Il periodo migliore dell’anno per svolgere attività inconsuete, come visitare vigneti e degustare deliziosi prodotti locali. Scopri le innumerevoli possibilità offerte dal territorio italiano da settembre a dicembre.
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Borghi
Venzone

Venzone

La piccola Venzone ha l’aspetto di una città fortificata, cinta da una cortina di mura lunga oltre un chilometro e un tempo scandita da varie torri. C’è una ragione ben precisa per questo. Chi controllava questo borgo, infatti, poteva presidiare il punto d’incrocio tra due importanti direttrici europee: la Via Iulia Augusta, che collegava Aquileia all’Austria, e la Romea Strata (o più precisamente il suo tratto friulano, la Romea Allemagna), proveniente da Tarvisio e diretta a sud-ovest. Il borgo venne fondato intorno all’anno 1000, ma solo pochi edifici sono sopravvissuti al terremoto del Friuli del 1976. Nella ricostruzione si è scelto di preservare l’impianto urbanistico originale del borgo: case e monumenti sono stati riedificati cercando di recuperare l’aspetto antico, catalogandone le pietre una a una, mentre si è scelto di non ricostruire le strutture più recenti. Per questo le strade sono state pavimentate in pietra, i cavi elettrici interrati e sono state vietate le insegne luminose insieme ad altri elementi moderni. L’edificio simbolo di Venzone è il duomo di S. Andrea Apostolo, eretto agli inizi del ’300 su una chiesa preesistente. Sui fianchi spicca il portale settentrionale, decorato nel 1308 da Giovanni Griglio. Sul portale della facciata a capanna si ammira invece una Crocifissione ancora più antica. L’interno custodisce, tra l’altro, un Crocifisso ligneo del ’400, mentre fonte battesimale e acquasantiere, risalenti al XV-XVI secolo, sono opera del lombardo Bernardino da Bissone; altre opere sono esposte nella sagrestia, dove è stato allestito il Museo del Duomo. Di fronte al duomo, la cappella cimiteriale di S. Michele custodisce 15 mummie riesumate dalle tombe interne alla cattedrale a partire dal ’600 (in origine se ne contavano 21, ma alcune sono andate distrutte durante il terremoto). Le più antiche potrebbero risalire alla seconda metà del ’300. La mummificazione naturale dei cadaveri è probabilmente dovuta alla presenza di una muffa antibiotica che disidrata i corpi, conferendo alla pelle l’aspetto di una pergamena.
Enogastronomia
Valle d’Aosta, sapori ad alta quota

Valle d’Aosta, sapori ad alta quota

Siete arrivati in questo paradiso terrestre? Mettetevi comodi e studiate la carta dei formaggi, con la fontina in primis, regina dei prodotti valdostani. La riconoscete per il sapore dolce e per il colore giallo paglierino, più chiaro nelle forme prodotte in inverno, quando le mucche sono alimentate con il fieno, più intenso nella produzione estiva. Seguono prelibatezze, come la toma di Gressoney, il salignon, il reblec, la brossa, il seras e i formaggi di capra, ciascuno con una storia da raccontare. Ascoltateli e gustateli tutti. Passate a classici come le costolette alla valdostana, la polenta concia e la “soupe valpellineintze” (zuppa alla valpellinese); ottima anche la cacciagione, i camosci in salmì (in “civet”), le trote, la “carbonade”, spezzatino di manzo, e la fonduta, piatto unico a base di formaggio, fuso in un’apposita pentola, per essere mangiato caldo. Gustate gli insaccati, come il Vallee d’Aoste jambon de Bosses, prosciutto dalla speciale maturazione, i Boudin dal gusto raffinato, la Saouseusse, carne trita stagionata, il Lard d’Arnad, morbido lardo, il Teuteun, mammella bovina salmistrata, la Motzetta, aromatica carne essiccata. Il microclima alpino è la gioia delle mele, che qui sviluppano sapori intesi. Assaggiate la Red e la Gold delicious, la Jonagold e la Renetta: crude o cotte, sono dolci e versatili, base di frullati, marmellate dolci o salate, da accompagnare a pregiate pietanze. Dulcis in fundo, i dessert e i vini. Per i primi, assaggiate le tegole, i torcettini – tipici biscotti regionali - e il blanc manger alla valdostana con l’utilizzo di panna; per i secondi, posto d’onore a tutti, come i bianchi Muller-Thurgau e Pinot nero (vinificato in bianco) e i rossi Pinot nero, Gamay, Torrette, Nus Rouge. Mangiato troppo? Ecco un bicchierino di Genepì, digestivo a base di erbe alpine, le artemisie.
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