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Il ritmo lento dell’autunno dal sapore italiano: itinerari e luoghi dove andare per i tuoi viaggi in Italia

Sei alla ricerca di posti da visitare in autunno in Italia? Sarà la freschezza dell'aria o i colori delle foglie che cambiano, viaggiare in questa stagione in Italia ha qualcosa di molto speciale. Il periodo migliore dell’anno per svolgere attività inconsuete, come visitare vigneti e degustare deliziosi prodotti locali. Scopri le innumerevoli possibilità offerte dal territorio italiano da settembre a dicembre.
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Borghi
Arona

Arona

Bandiera Arancione del Touring Club Italiano Arona, famosa per aver dato i natali a San Carlo Borromeo, è uno dei più importanti centri del Verbano sud-occidentale, ed è collocato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, di fronte alla rocca d’Angera. La colossale statua di San Carlo Borromeo (chiamata anche il “Sancarlone”) è uno dei più importanti luoghi di interesse: la visita degli interni culmina in cima (35,10 metri l’altezza totale) dove si può godere di un meraviglioso panorama. Vicino alla statua c’è la chiesa dedicata a San Carlo, che contiene la Camera dei Tre Laghi, una ricostruzione della camera nella rocca di Arona dove nacque il santo. Su uno sperone roccioso a nord della città si trovano i resti della rocca di Arona, circondata da un parco aperto al pubblico con vista panoramica sul lago. L’armonioso e vivace centro storico presenta notevoli testimonianze d’arte, tra le quali spiccano la collegiata della Natività di S. Maria Vergine, in stile tardo-gotico, al cui interno si trovano opere significative come il polittico della Natività di Maria di Gaudenzio Ferrari, le tele del Morazzone e un bellissimo organo, e la chiesa dei SS. Martiri, di origine romanica, con interno gotico e facciata barocca. La signorile piazza del Popolo è il nucleo medievale di Arona, con la splendida vista sul lago, il vecchio palazzo di Giustizia e la chiesa di Santa Marta. Il ricco passato del basso Verbano viene celebrato nel Civico Museo Archeologico, dove è conservato anche il calco della famosa ruota dei Lagoni di Mercurago, sito archeologico dal 2011 parte del Patrimonio Mondiale Unesco quale sito palafitticolo preistorico dell’arco alpino. Oggi è un Parco naturale protetto attraversato da una fitta rete di sentieri che permettono al visitatore di inoltrarvisi e percorrerlo per esteso. Tra gli eventi si segnalano i caratteristici Mercatino degli hobbisti (generalmente a fine mese), il Mercatino dell’antiquariato (prima domenica del mese) e il Mercato contadino (ultimo sabato del mese).
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Castagneto Carducci

Castagneto Carducci

Il toponimo Castagneto Carducci risale al 1907, quando il cognome di Giosuè Carducci venne aggiunto al secolare nome del borgo. In questo modo s’intendeva sia celebrare il vate vincitore del premio Nobel per la Letteratura, sia rimarcare definitivamente il rapporto con il luogo che l’aveva accolto, anche se brevemente, fra il 1848 e il 1849. Il paese sorge nel cuore dell’Alta Maremma, in un territorio soggetto almeno dal XII secolo all’autorità della famiglia Della Gherardesca. I principali edifici del borgo rivelano tutti un legame con il potente casato, a partire dal castello e dalla duecentesca propositura di S. Lorenzo, che formano un unico complesso architettonico in posizione rialzata, nonché il nucleo originario dell’abitato. Di fronte alla propositura sorge un più piccolo edificio di culto, la chiesa del SS. Crocifisso, restaurata in forme neogotiche nel 1922. All’interno è conservato un venerato crocifisso ligneo quattrocentesco. Nei pressi hanno sede il Centro Casa Carducci e il Museo Archivio, entrambi dedicati a tenere viva la memoria dell’autore delle “Odi barbare”. Il lascito degli antichi signori locali è evidente anche nelle vicine frazioni: su un’altura nei pressi di Donoratico si eleva la torre (in realtà restaurata nel 1929) che rappresenta l’unica sopravvivenza di un’antica fortezza dei Della Gherardesca distrutta nel XV secolo; mentre a Bolgheri, culla del Sassicaia, il castello, a partire dal quale si sviluppa la cinta muraria, segna un percorso monumentale attraverso il viale dei Cipressi fino al sottostante oratorio di S. Guido, piccola cappella ottagonale.
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Chiesa di S. Giovanni Battista - L’Aquila

Pereto

Immerso nel cuore verde dell’Abruzzo, al confine della Marsica con il Lazio, il borgo di Pereto è una gemma nascosta che incanta con il suo fascino autentico e la sua bellezza senza tempo. Situato a pochi chilometri da L'Aquila, questo pittoresco villaggio medievale offre un affascinante viaggio indietro nel tempo, avvolto da paesaggi mozzafiato e una storia millenaria. Passeggiando per le stradine acciottolate di Pereto, si viene accolti da un’atmosfera di tranquillità e semplicità. Le antiche case in pietra, con i loro tetti in coppi rossi e le facciate fiorite, sembrano raccontare storie di epoche passate. Tra i monumenti più suggestivi, spicca la chiesa di S. Giovanni Battista, completata del 1524, un esempio di architettura romanica che conserva al suo interno pregevoli affreschi e sculture. Al confine di Pereto si trova invece il santuario della Madonna dei Bisognosi, o della Madonna del Monte, che conserva al suo interno una statua di Maria Santissima in legno d’ulivo. Suggestivo, infine, il castello medievale, la cui particolarità sono le diverse parti costruite in epoche diverse (mastio del XII secolo, torri successive al XIV). Nei pressi della località non mancano anche i siti archeologici, per esempio quello di valle Quartarana o di Paleana. Il borgo ospita anche eventi culturali di rilevanza, tra cui la “Straperetana”, una mostra d'arte contemporanea diffusa che trasforma il borgo in un vivace palcoscenico artistico. Durante l’anno, Pereto ospita eventi e manifestazioni che celebrano le tradizioni locali e l’artigianato, offrendo un’immersione autentica nella cultura regionale. Questo angolo di Abruzzo è un’oasi di pace, ideale per chi cerca una fuga dalla frenesia della vita moderna e desidera scoprire la vera essenza dell’Italia rurale.
Idea Viaggio
Alessandria, città di cappelli e biciclette

Alessandria, città di cappelli e biciclette

Nascosto nella fodera di seta di un cappello, il nome di Alessandria ha fatto il giro del mondo. Il cappello è il Borsalino, prodotto qui dal 1857 e, grazie alle sue linee eleganti e aeree, eletto a copricapo di culto da moltissime celebrità: indossavano un Borsalino Giuseppe Verdi e Frank Sinatra, Winston Churchill e Mikhail Gorbaciov, Gary Cooper e Alberto Sordi, Charlot e Indiana Jones. Indossava spesso un Borsalino anche Umberto Eco, un altro alessandrino che ha fatto il giro del mondo. Della sua città, disse che «non ha avuto santi né eroi»: in effetti, per lungo tempo Alessandria ha avuto soprattutto guerre, come spesso capita ai territori di confine. Stretta fra le rive di due fiumi, il Tanaro e la Bormida, Alessandria è stata contesa tra guelfi e ghibellini, da Piemonte, Lombardia e Liguria, da francesi e austriaci. Oggi, però, tutto questo ha soprattutto vantaggi. Alessandria è difatti uno scampolo di pianura padana in cui tutto è a portata di mano: a metà strada fra Milano, Torino e Genova, dista pochi chilometri dal mare della Riviera ligure e dai laghi del Verbano-Cusio-Ossola, dal Monte Rosa e dalle Alpi italo-francesi, per non dire degli idilliaci paesaggi collinari delle vicine Langhe. Alessandria sembra consapevole di questo privilegio e se ne sta defilata, quasi a voler tenere segreto di questa fortuna per coltivare le sue passioni di sempre: la bicicletta, innanzitutto, perché è proprio bello pedalare su e giù per le colline vitate dell’Alessandrino in primavera. Un rapporto speciale lega la città alla due ruote e, al Museo AcdB, una grande fotografia scattata nel 1890 ai Giardini della Stazione attesta che si tratta anche di un amore di lunga data. Andate in giro per Alessandria in bicicletta perlustrando il centro di piazza in piazza e poi puntate verso il Tanaro presidiato dalla Cittadella, roccaforte sabauda, per poi pedalare fino a Marengo dove un bel museo multimediale riporta all’epoca della celebre battaglia che si combatté in questi luoghi e che segnò l’irresistibile ascesa al potere di Napoleone Bonaparte.
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