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Il ritmo lento dell’autunno dal sapore italiano: itinerari e luoghi dove andare per i tuoi viaggi in Italia

Sei alla ricerca di posti da visitare in autunno in Italia? Sarà la freschezza dell'aria o i colori delle foglie che cambiano, viaggiare in questa stagione in Italia ha qualcosa di molto speciale. Il periodo migliore dell’anno per svolgere attività inconsuete, come visitare vigneti e degustare deliziosi prodotti locali. Scopri le innumerevoli possibilità offerte dal territorio italiano da settembre a dicembre.
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Borghi
San Pietro In Cerro

San Pietro In Cerro

San Pietro in Cerro: tra le mura dello splendido castello quattrocentesco Sulla strada per Cremona, appena fuori dall’uscita autostradale Fiorenzuola d’Arda, nella provincia di Piacenza, si trova il castello di San Pietro in Cerro, imperdibile borgo emiliano. Il periodo migliore per fare visita al castello è senza dubbio la primavera, durante la quale vengono organizzati eventi e mostre che rendono ancora più suggestiva l’esperienza. L’edificio è interamente visitabile durante un tour di un’ora e quindici minuti accompagnati da una guida. Il castello di San Pietro in Cerro La vera attrazione del complesso è l’antica residenza dei conti Barattieri che è stata custodita e preservata con cura nel corso degli anni e ancora oggi è un esempio fedele di quello che è un castello quattrocentesco. Se a primo impatto l’esterno dell’edificio si presenta come una fortezza compatta e fredda, l’interno lascerà i suoi ospiti senza parole grazie allo stile sobrio ed elegante. Le sale più interessanti sono i due Saloni d’onore, la Sala delle Armi e la Biblioteca, collezione è composta da circa duemila volumi risalenti al periodo della nascita della stampa. Una vera chicca però si trova nei sotterranei del Castello di San Pietro dove sono esposte oltre 40 statue di terracotta dei Guerrieri di Xian, fedeli riproduzioni autenticate dal Museo di Storia di Pechino che furono realizzate in un lotto di novanta statue su commissione del Governo Cinese. Cosa vedere: tappa imperdibile al Mim - Museum in Motion A seguito delle ristrutturazioni del 2001, nel sottotetto del Castello è stato allestito un museo d’arte che segue l’antico percorso delle ronde tra le due torri. Le opere esposte sono oltre milleseicento e sono state realizzate principalmente da artisti contemporanei, di cui una parte è dedicata agli artisti piacentini. Il concept del museo è la continua rotazione delle opere che variano tra dipinti, sculture e fotografie. Itinerario di due giorni a San Pietro in Cerro Una volta terminata la visita concedetevi il tempo di una passeggiata a pochi chilometri dal castello, nel cuore del paese, è possibile ammirare la Chiesa di San Pietro, eretta nel 1522 e decorata al suo interno da dipinti del Seicento e Settecento. Se si desidera vivere un’esperienza ancora più immersiva e godere appieno delle bellezze del luogo sarà possibile alloggiare nelle lussuose camere della Locanda del Re Guerriero, art hotel nato dalla ristrutturazione delle ex scuderie del castello all’interno del parco della proprietà. La filosofia dell’hotel è bio ecosostenibile, tutti gli alimenti che vengono serviti durante la colazione e le degustazioni sono a km 0. Intorno all’edificio sarà possibile fare delle escursioni a cavallo o in bicicletta per potersi godere i paesaggi a contatto con la natura.
Enogastronomia
bierfest
22 giugno - 25 giugno

"Bierfest" - Festa della birra di Gressoney-Saint-Jean 

Nel cuore della località ai piedi del Monte Rosa un evento che richiama la cultura Walser di queste zone ed i legami antichi con le terre germanofone. Nello stesso periodi in cui si celebra il patrono San Giovanni, la Bierfest porta a Gressoney-Saint-Jean la famosa birra prodotta nella birreria del Barone Beck Peccoz, gressonaro emigrato molti anni or sono nella cittadina di Kühbach, in Germania. Circa 15.000 litri di birra chiara arrivano a Gressoney-Saint-Jean all’interno di un’unica grande botte, al fine di mantenere intatte tutte le sue caratteristiche, che viene aperta durante la giornata che dà il via ai festeggiamenti. La festa della birra dà spazio anche alla gastronomia grazie ad un accurato servizio di ristorazione. Ogni sera le cene nel padiglione sono allietate da musica folk ma anche da classici e hit della musica internazionale. Le celebrazioni religiose cominciano invece la sera del 23 giugno, con i fuochi di San Giovanni (Saint-Jean o Sankt Johanz): tutte le frazioni accendono, a una a una, dei falò molto grandi e la notte si riempie di luci suggestive mentre si festeggia con spuntini tipici chiamati “spisie”. Il 24 giugno, giorno del Patrono, dopo la Messa si svolge una scenografica processione nel bellissimo costume tradizionale Walser mentre i coscritti, i ragazzi prossimi alla maggiore età, portano la statua del Santo. Viene poi impartita una benedizione particolare rivolta ai bambini, ancora oggi molto sentita.
Enogastronomia
Valle d’Aosta, sapori ad alta quota

Valle d’Aosta, sapori ad alta quota

Siete arrivati in questo paradiso terrestre? Mettetevi comodi e studiate la carta dei formaggi, con la fontina in primis, regina dei prodotti valdostani. La riconoscete per il sapore dolce e per il colore giallo paglierino, più chiaro nelle forme prodotte in inverno, quando le mucche sono alimentate con il fieno, più intenso nella produzione estiva. Seguono prelibatezze, come la toma di Gressoney, il salignon, il reblec, la brossa, il seras e i formaggi di capra, ciascuno con una storia da raccontare. Ascoltateli e gustateli tutti. Passate a classici come le costolette alla valdostana, la polenta concia e la “soupe valpellineintze” (zuppa alla valpellinese); ottima anche la cacciagione, i camosci in salmì (in “civet”), le trote, la “carbonade”, spezzatino di manzo, e la fonduta, piatto unico a base di formaggio, fuso in un’apposita pentola, per essere mangiato caldo. Gustate gli insaccati, come il Vallee d’Aoste jambon de Bosses, prosciutto dalla speciale maturazione, i Boudin dal gusto raffinato, la Saouseusse, carne trita stagionata, il Lard d’Arnad, morbido lardo, il Teuteun, mammella bovina salmistrata, la Motzetta, aromatica carne essiccata. Il microclima alpino è la gioia delle mele, che qui sviluppano sapori intesi. Assaggiate la Red e la Gold delicious, la Jonagold e la Renetta: crude o cotte, sono dolci e versatili, base di frullati, marmellate dolci o salate, da accompagnare a pregiate pietanze. Dulcis in fundo, i dessert e i vini. Per i primi, assaggiate le tegole, i torcettini – tipici biscotti regionali - e il blanc manger alla valdostana con l’utilizzo di panna; per i secondi, posto d’onore a tutti, come i bianchi Muller-Thurgau e Pinot nero (vinificato in bianco) e i rossi Pinot nero, Gamay, Torrette, Nus Rouge. Mangiato troppo? Ecco un bicchierino di Genepì, digestivo a base di erbe alpine, le artemisie.
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