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Il ritmo lento dell’autunno dal sapore italiano: itinerari e luoghi dove andare per i tuoi viaggi in Italia

Sei alla ricerca di posti da visitare in autunno in Italia? Sarà la freschezza dell'aria o i colori delle foglie che cambiano, viaggiare in questa stagione in Italia ha qualcosa di molto speciale. Il periodo migliore dell’anno per svolgere attività inconsuete, come visitare vigneti e degustare deliziosi prodotti locali. Scopri le innumerevoli possibilità offerte dal territorio italiano da settembre a dicembre.
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Borghi
Cherasco

Cherasco

Bandiera Arancione del Touring Club Italiano Cherasco si trova in provincia di Cuneo, ai piedi delle Langhe: per secoli una storia famosa e influente l’ha resa protagonista, a partire dall’autunno del 1243, a testimonianza rimangono i palazzi nobiliari, torri medievali e chiese barocche. Due imponenti archi, quello del Belvedere e quello opposto di Narzole, entrambi del Settecento, delimitano il centro storico a pianta quadrata con due grandi contrade che si incrociano perpendicolarmente, dividendo così la città in quattro quartieri. Cherasco ha una vita culturale molto vivace, animata da eventi, mostre d’arte, mercatini dell’antiquariato, appuntamenti musicali e teatrali, e incontri. La proposta museale include il museo della Magia, unico in Europa, il museo civico che contiene una prestigiosa collezione numismatica, e il museo naturalistico dedicato al territorio. Tra i punti di interesse si segnalano la chiesa di San Martino, costruita in stile romanico tra il ‘200 e il ‘300, e la chiesa di San Pietro, la più antica e importante del posto, che conserva un’interessante facciata romanica. Inoltre il Palazzo Salmatoris affrescato dal Taricco e residenza dei Savoia, dove Napoleone dettò la resa a Vittorio Amedeo III, ora ospita diverse mostre d’arte. Nel Palazzo Gotti di Salerano, risalente al Seicento, ha sede il Museo civico "Giovan Battista Adriani". Altri punti di interesse sono l’arco del Belvedere, il Santuario della Madonna del Popolo e il Santuario della Madonna delle Grazie. È consigliata la passeggiata sui bastioni del Cinquecento, con meraviglioso panorama sulle Langhe e sulle Alpi, che termina vicino al Castello Visconteo (residenza privata). Tra i prodotti tipici sono imperdibili i Baci di Cherasco, confetti di cioccolato nati nel 1881 e prodotti con nocciole tostate delle Langhe e cioccolato fondente. Il Barolo Mantoetto; la Robiola De.C.O. di capra; la chiocciola in tutte le sue varianti; la Rana di Roreto di Cherasco e la Salsiccia al barolo. L’Acqua di Cherasco, collezione di profumazioni per l’ambiente dedicate alla città. I principali eventi organizzati sono gli storici mercati di antiquariato e collezionismo, e le famose mostre di Palazzo Salmatoris. Cherasco offre ampia scelta anche per gli amanti dell’outdoor, con i suoi 100 km circa di rete sentieristica che si estende su tutto il territorio. Questo progetto è nato agli inizi del 2021 con lo scopo di regalare alla comunità e ai turisti l’opportunità di trascorrere del tempo alla scoperta delle bellezze paesaggistiche della Città delle Paci. Sono 8 i diversi percorsi proposti, che spaziano da brevi passeggiate intorno al centro storico a itinerari più lunghi per esplorare le frazioni del Comune; possono essere percorsi a piedi e anche in bicicletta (eventualmente e-bike). Le famiglie e i bambini possono sperimentare attività dedicate. La prima, nel centro storico, è un’esperienza per grandi e piccini nel Museo della Magia, dove si ripercorre la storia di maghi famosi e vengono svelati trucchi di scena ed effetti speciali, ravvivati da un tocco di fantasia. La visita segue il percorso museale, tra strumenti e costumi di scena, illusioni ottiche ed un teatro, per poter assistere ad un vero spettacolo di magia. Particolarmente adatta ai bambini è la seconda attività, che porta i visitatori oltre Tanaro, nella frazione di Roreto, famosa per la tradizione della rana. Qui è nato il percorso “Nara La Rana”, una storia narrata attraverso 16 murales, alla scoperta della fiaba e dei dipinti che, passo passo nella frazione, ne illustrano le avventure. L’ultima proposta è il Sentiero del Bacio, una passeggiata romantica durante la quale scoprire i gioielli del centro cittadino: dal fresco Rio Crosio ai piedi dell’altopiano cittadino, alla gradevole balconata dei Bastioni e infine alle colorate vie del centro. Lungo il percorso la fiaba La Zarina di Cherasco, basata su aneddoti storici reali della città, accompagna il turista. I depliant della storia sono disponibili gratuitamente presso l'ufficio turistico di Cherasco.
Enogastronomia
Valle d’Aosta, sapori ad alta quota

Valle d’Aosta, sapori ad alta quota

Siete arrivati in questo paradiso terrestre? Mettetevi comodi e studiate la carta dei formaggi, con la fontina in primis, regina dei prodotti valdostani. La riconoscete per il sapore dolce e per il colore giallo paglierino, più chiaro nelle forme prodotte in inverno, quando le mucche sono alimentate con il fieno, più intenso nella produzione estiva. Seguono prelibatezze, come la toma di Gressoney, il salignon, il reblec, la brossa, il seras e i formaggi di capra, ciascuno con una storia da raccontare. Ascoltateli e gustateli tutti. Passate a classici come le costolette alla valdostana, la polenta concia e la “soupe valpellineintze” (zuppa alla valpellinese); ottima anche la cacciagione, i camosci in salmì (in “civet”), le trote, la “carbonade”, spezzatino di manzo, e la fonduta, piatto unico a base di formaggio, fuso in un’apposita pentola, per essere mangiato caldo. Gustate gli insaccati, come il Vallee d’Aoste jambon de Bosses, prosciutto dalla speciale maturazione, i Boudin dal gusto raffinato, la Saouseusse, carne trita stagionata, il Lard d’Arnad, morbido lardo, il Teuteun, mammella bovina salmistrata, la Motzetta, aromatica carne essiccata. Il microclima alpino è la gioia delle mele, che qui sviluppano sapori intesi. Assaggiate la Red e la Gold delicious, la Jonagold e la Renetta: crude o cotte, sono dolci e versatili, base di frullati, marmellate dolci o salate, da accompagnare a pregiate pietanze. Dulcis in fundo, i dessert e i vini. Per i primi, assaggiate le tegole, i torcettini – tipici biscotti regionali - e il blanc manger alla valdostana con l’utilizzo di panna; per i secondi, posto d’onore a tutti, come i bianchi Muller-Thurgau e Pinot nero (vinificato in bianco) e i rossi Pinot nero, Gamay, Torrette, Nus Rouge. Mangiato troppo? Ecco un bicchierino di Genepì, digestivo a base di erbe alpine, le artemisie.
Idea Viaggio
Alessandria, città di cappelli e biciclette

Alessandria, città di cappelli e biciclette

Nascosto nella fodera di seta di un cappello, il nome di Alessandria ha fatto il giro del mondo. Il cappello è il Borsalino, prodotto qui dal 1857 e, grazie alle sue linee eleganti e aeree, eletto a copricapo di culto da moltissime celebrità: indossavano un Borsalino Giuseppe Verdi e Frank Sinatra, Winston Churchill e Mikhail Gorbaciov, Gary Cooper e Alberto Sordi, Charlot e Indiana Jones. Indossava spesso un Borsalino anche Umberto Eco, un altro alessandrino che ha fatto il giro del mondo. Della sua città, disse che «non ha avuto santi né eroi»: in effetti, per lungo tempo Alessandria ha avuto soprattutto guerre, come spesso capita ai territori di confine. Stretta fra le rive di due fiumi, il Tanaro e la Bormida, Alessandria è stata contesa tra guelfi e ghibellini, da Piemonte, Lombardia e Liguria, da francesi e austriaci. Oggi, però, tutto questo ha soprattutto vantaggi. Alessandria è difatti uno scampolo di pianura padana in cui tutto è a portata di mano: a metà strada fra Milano, Torino e Genova, dista pochi chilometri dal mare della Riviera ligure e dai laghi del Verbano-Cusio-Ossola, dal Monte Rosa e dalle Alpi italo-francesi, per non dire degli idilliaci paesaggi collinari delle vicine Langhe. Alessandria sembra consapevole di questo privilegio e se ne sta defilata, quasi a voler tenere segreto di questa fortuna per coltivare le sue passioni di sempre: la bicicletta, innanzitutto, perché è proprio bello pedalare su e giù per le colline vitate dell’Alessandrino in primavera. Un rapporto speciale lega la città alla due ruote e, al Museo AcdB, una grande fotografia scattata nel 1890 ai Giardini della Stazione attesta che si tratta anche di un amore di lunga data. Andate in giro per Alessandria in bicicletta perlustrando il centro di piazza in piazza e poi puntate verso il Tanaro presidiato dalla Cittadella, roccaforte sabauda, per poi pedalare fino a Marengo dove un bel museo multimediale riporta all’epoca della celebre battaglia che si combatté in questi luoghi e che segnò l’irresistibile ascesa al potere di Napoleone Bonaparte.
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