Panoramica
Tra il primo e il secondo decennio del Trecento, Cangrande I della Scala, signore di Verona, costruì la sua residenza principale a fianco delle più antiche abitazioni di famiglia e del cimitero di Santa Maria Antica. Nel 1311 la dimora risultava già abitabile. Assieme alla moglie Giovanna d’Antiochia, il signore visse in questo palazzo, oggi noto come Palazzo del Podestà, fino alla sua morte (22 luglio 1329). In seguito, gli eredi ingrandirono la struttura, collegandola alla Loggia di Cansignorio (nel cortile verso corso Santa Anastasia) e agli edifici corrispondenti alla Loggia del Consiglio (il palazzo quattrocentesco su Piazza dei Signori). Intorno al 1370, Cansignorio della Scala, nipote di Cangrande, fece dipingere dal pittore Altichiero la loggia connessa alla dimora. Le splendide pitture superstiti dei sottarchi, raffiguranti una serie di ritratti di imperatori, sono conservate al Museo degli Affreschi “G.B. Cavalcaselle”. Quando Verona passò alla Repubblica di Venezia nel 1405, la dimora venne destinata a sede del Podestà. Nel 1533, il podestà Giovanni Dolfin commissionò a Michele Sanmicheli il portale ispirato agli archi romani antichi, posto sul lato rivolto alla piazza. Nel periodo napoleonico, il prefetto Antonio Smacini trasformò l’edificio secondo un gusto di primo Ottocento. Tra il 1927 e il 1930, Antonio Avena, direttore dei Musei, diresse il progetto di rifacimento della residenza in forme medievali, comprese le decorazioni in stile degli interni, secondo le soluzioni visibili ancora oggi. Attualmente il palazzo è sede della Prefettura.