Salta il menu
Arte e cultura
Umbria

Il Terzo Paradiso ad Assisi, l'opera d'arte che non ti aspetti nel Bosco di San Francesco

Siamo in uno dei posti segreti di Assisi e qui arte, natura e spiritualità riusciranno nella magia di incantare ogni visitatore.

3 minuti

Nel Bosco di San Francesco, in questo lembo di Umbria nei pressi della città indissolubilmente legata a San Francesco, si erge il Terzo Paradiso un'opera inaspettata firmata dal pittore e scultore contemporaneo Michelangelo Pistoletto: una realizzazione di land art che aggiunge poesia a uno spaccato di natura mistica.

Il Terzo Paradiso di Assisi, l’opera di land art firmata da Michelangelo Pistoletto

Il Terzo Paradiso di Assisi, l’opera di land art firmata da Michelangelo Pistoletto

Nel 2010 il pittore e scultore italiano Michelangelo Pistoletto ha disegnato tre cerchi con 121 ulivi a doppio filare per realizzare la sua installazione naturale dal titolo Terzo Paradiso. I tre cerchi si toccano, in una sorta di libera interpretazione del segno matematico dell’infinito. In quello maggiore al centro svetta un’asta di 12 metri.

L’autore stesso fornisce la spiegazione della sua opera, svelandone il significato. Se il primo Paradiso è quello arcaico della completa fusione nella natura, il secondo è il suo esatto opposto, ovvero il paradiso artificiale creato oggi dall’uso avanzato della tecnologia e dell’intelligenza umana. Il terzo vuole essere un auspicio per il futuro: l’equilibrio perfetto tra natura e artificio, su nuove basi. L’asta simboleggia invece l’unione di cielo e terra.

Per comprendere appieno il senso del Terzo Paradiso dovete camminare tra i filari di ulivi seguendone l’andamento circolare voluto dall’artista. Nel procedere a passo lento le percezioni fisiche diventeranno a poco a poco un’esperienza intima di raccoglimento. È un percorso spirituale, sia che siate giunti ad Assisi per un pellegrinaggio religioso, sia che siate semplicemente viaggiatori sensibili e amanti della natura.

Monumenti sacri e ambiente protetto

Monumenti sacri e ambiente protetto

Il Bosco di San Francesco è stato completamente ripiantumato, tenendo conto delle specie che un tempo vi prosperavano. Oggi è gestito dal FAI – Fondo Ambiente Italiano ed è un’oasi naturalistica dove protagonista è il silenzio.
Sono i luoghi del santo ad accompagnarvi verso questo pezzo intatto di paesaggio umbro. Si parte infatti proprio dalla grandiosa Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi, custode all’interno di un ciclo di affreschi attribuiti a Giotto. Da un portone nel muro di cinta si imbocca il sentiero verso il fondovalle e ci si inoltra in 64 ettari di terreni boschivi, punteggiati di campi coltivati e radure.

Camminando tra carpini, ginestre e aceri, avvolti in una profonda quiete complice della contemplazione, incontrate altri edifici religiosi: un antico monastero benedettino che ora è il punto informazioni del FAI e la Chiesa romanica di Santa Croce. Osservate anche ciò che resta di un antico ospedale, ricovero per malati e pellegrini, poi un mulino trasformato in trattoria, dove rifocillarvi, e una torre trecentesca. Salite sulla torre, per avere la visione dall’alto del Terzo Paradiso di Pistoletto, prima di raggiungerlo.

Lungo i sentieri mistici

Lungo i sentieri mistici

Se il primo percorso verso il Bosco di San Francesco si dirama dalla Basilica Superiore, l’alternativa è seguire il corso del torrente Tescio partendo dall’ex monastero di Santa Croce.

Qualsiasi via scegliate, muovendo i passi lungo i 5 chilometri di sentieri, vi troverete immersi in una natura poetica e ricca di biodiversità: uno dei preziosi gioielli ambientalisti della regione Umbria. Siate rispettosi di questo ecosistema vibrante di storia e religiosità. È il territorio dove visse e predicò il Santo Francesco, fondatore dell’ordine dei Francescani e patrono d’Italia.

L’esplorazione del Bosco di San Francesco è una delle esperienze imperdibili da inserire nell’elenco delle cose da vedere ad Assisi.
I sentieri sono semplici e adatti a tutti, anche ai bambini. Basta solo organizzarsi nel modo classico del trekking: zaino in spalla, una buona riserva d’acqua e calzature adatte. Sempre con la consapevolezza che si tratta di un autentico trekking dell’anima.

Ops! C'è stato un problema con la condivisione. Accetta i cookie di profilazione per condividere la pagina.