Un itinerario per scoprire diavoli e demoni nell'arte umbra
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Sapevi che diavoli e demoni sono presenti anche nel territorio umbro? Infatti, riferimenti al demonio sono localizzati in alcuni toponimi, come: Casa del Diavolo, frazione di Perugia o le Tane del Diavolo, grotte carsiche nei pressi di Parrano, in provincia di Terni. I Monti Sibillini sono pieni di riferimenti di natura "diabolica": Fossa dell'Inferno, Gola dell'infernaccio, Grotta del Diavolo, Passo del Diavolo, Pizzo del Diavolo e così via.
La lunghissima tradizione culturale vuole che questi luoghi siano sedi preferenziali di demoni e streghe. La più famosa è sicuramente la Sibilla Appenninica, (raccontata fin dagli inizi del XV secolo) abitante di una grotta nel cuore del monte omonimo. La leggenda fu ripresa dal poeta francese Antoine De la Sale, in una raccolta dal titolo La Salade, dove racconta il suo viaggio presso il monte Sibilla, effettuato nel 1420 per volere della principessa Agnese di Borbone. In questo itinerario proponiamo 7 figure "diavolesche" rappresentate nel territorio, che certamente invitano ad una visita dal vivo.
Chiesa di San Pietro a Perugia – Tela di Antonio Vassilacchi"
La celebre tela, posta nella controfacciata della chiesa di San Pietro a Perugia e dipinta nel 1592 da Antonio Vassilacchi detto l’Aliense, raffigura venerabili, pontefici, cardinali, vescovi, abati ed esponenti di altri ordini monastici legati al santo di Norcia. Osservando bene i vuoti ombreggiati tra le figure, si possono notare gli occhi di una bestia immonda che sembrano sfidare il visitatore.
Basilica inferiore di San Francesco di Assisi – Giudizio Universale del Sermei
L’abside della chiesa inferiore di San Francesco, ad Assisi, ospita il grande dipinto attribuito a Cesare Sermei del 1623. La parte superiore dell’affresco è dedicata alla visione del Giudice e della corte celeste, mentre lo spazio tra la seconda e la terza finestra è occupato da Lucifero, il re dell’Inferno, con le corna, le orecchie e le unghie ferine. Le catene gli bloccano il collo e le caviglie, legandolo eternamente a una grande roccia. Maneggia rabbiosamente i serpenti che gli avvolgono il corpo.
Basilica superiore di San Francesco di Assisi – Morte di San Francesco di Giotto
Nella ventesima scena della Vita di San Francesco, dipinta da Giotto nella Basilica superiore di Assisi (Perugia), c’è il profilo di un demone che emerge dalle nuvole sospese fra la scena della morte di Francesco, in basso, e la scena dell’assunzione della sua anima in cielo.
Chiesa di San Pietro a Spoleto – Bassorilievi della facciata
Nella parte inferiore della facciata della chiesa di San Pietro a Spoleto, ecco due serie di splendidi bassorilievi contenuti dentro pannelli rettangolari. A sinistra, dall’alto verso il basso, si trova la Morte del Giusto, tra i più belli di tutta la facciata: San Pietro libera il giusto dalle catene; la bilancia che pesa la sua anima pende dalla parte di San Michele Arcangelo, ma un demonio tenta di rubare sul peso abbassando la bilancia dalla sua parte ed è punito da San Pietro con un colpo di chiave.
Chiesa di San Francesco a Montefalco – Affresco della Madonna del Soccorso
Nella chiesa di San Francesco a Montefalco, un prezioso affresco recentemente attribuito a Tiberio d’Assisi (1510), ritrae la “Madonna del Soccorso”. Il soggetto rappresenta una madre inginocchiata che implora la Vergine di salvare il figlio di cui il diavolo si è impossessato. La Vergine interviene minacciando il demonio con un bastone e traendo a sé il bambino, che si aggrappa alla sua veste in cerca di protezione.
Cattedrale di Santa Maria Assunta a Orvieto – Bassorilievi della facciata
Gli splendidi bassorilievi della facciata del Duomo di Orvieto attraggono ogni anno migliaia di viaggiatori e appassionati d’arte. Nel quarto bassorilievo viene rappresentato il Giudizio Universale con immagini di dannati e la resurrezione dei morti.
Cattedrale di Santa Maria Assunta a Orvieto – Cappella di San Brizio
Il tema del giudizio universale viene rappresentato magnificamente anche negli affreschi di Luca Signorelli (1499-1502) nella Cappella di San Brizio, con scene apocalittiche e la resurrezione della carne. Nell’affresco della Predica dell’Anticristo, il falso Messia si trova su un piedistallo in primo piano, mentre predica alla folla. Il Diavolo gli suggerisce parole all'orecchio e guida i suoi gesti come un pupazzo.
Contenuto redatto con le informazioni fornite dal Partner Regione Umbria