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Spiritualità

La Festa dei Ceri di Gubbio

Una festa popolare da non perdere.

2 minuti

Da quasi un millennio la Festa dei Ceri di Gubbio si celebra ogni 15 maggio in onore di Sant’Ubaldo, patrono della città umbra.
È documentata a partire dal 1160, anno della morte del santo, ma potrebbe avere origini ancora più antiche, con radici nel culto di Cerere e nei riti propiziatori di primavera.

Cosa sono i Ceri

Basilica di Sant’Ubaldo

I tre Ceri sono manufatti lignei alti 5 metri e pesanti quasi 300 chili, dedicati ai santi legati alle Corporazioni cittadine: Sant’Ubaldo patrono dei muratori, San Giorgio protettore dei commercianti e Sant’Antonio Abate santo dei contadini. Le statue dei tre santi si trovano in cima a ciascun Cero portato a spalla da una squadra di ceraioli.

Si conservano nella Basilica di Sant’Ubaldo sul monte Ingino, ma la prima domenica di maggio vengono trasportati in città per dare inizio a un mese intero di festeggiamenti che culminano il 15 maggio, ma proseguono anche dopo. Il 17 maggio si tiene la corsa dei Ceri Mezzani portati dagli adolescenti, il 2 giugno quella dei Ceri Piccoli portati da bambini. Così i futuri ceraioli si addestrano sin da piccoli.

Chi sono i ceraioli

 Chi sono i ceraioli

Può essere ceraiolo qualunque cittadino di Gubbio, che vi sia nato o che si sia trasferito nel borgo. L’appartenenza a uno o all’altro Cero non dipende dai quartieri: una volta era legata al mestiere, ma oggi si tramanda di padre in figlio. Le donne non portano il Cero, ma fanno il tifo.

I ceraioli sono uomini atletici e forti, capaci di correre velocemente e sopportare un grosso peso sulle spalle per coprire il tragitto di poco più di 4 chilometri. Si danno spesso il cambio per portare a termine la corsa senza incidenti e sono organizzati con una gerarchia rigidissima che gli permette di lavorare insieme.

L’Alzata in Piazza Grande

Gubbio - Piazza Grande

È il momento più spettacolare della festa. Trovatevi in piazza al più presto se volete immergervi nell’atmosfera più viva della festa: a mezzogiorno del 15 maggio, tra una folla festante, i tre Ceri vengono sollevati in verticale. In quel momento iniziano i tre giri di corsa intorno alla piazza, in mezzo alla folla che si apre per farli passare. È un momento concitato che anticipa la folle corsa del pomeriggio.

Di corsa in cima al monte

Gubbio - Teatro romano

I Ceri partono in ordine preciso, in testa c’è sempre Sant’Ubaldo. Non si sorpassano mai durante la corsa, anche perché sarebbe impossibile nelle strette vie del paese medievale. Si vince facendo una corsa pulita, cioè tenendo il Cero il più possibile in verticale, senza farlo cadere o sbattere sui muri. Dovesse cadere, è previsto l’intervento del “capocetta”, sempre al seguito dei ceraioli. È l’addetto alla riparazione per la ripresa della corsa.

Dopo aver percorso le strade della città i Ceri si preparano per l’ultimo tratto della corsa in salita, la più dura. Comincia da Porta dell’Angelo, sulle mura della città, poi passa per 9 stradoni e 8 tornanti in pendenza fino alla chiesa di Sant’Ubaldo.
Finita la corsa si scende di nuovo in paese, riportando le sole statue dei santi che si conservano nella chiesa di San Francesco della Pace, detta dei Muratori. Si continua a far festa mangiando baccalà alla ceraiola, preparato la sera prima sotto gli Arconi di Palazzo dei Consoli.

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