La Ferriera Papini, sicuramente una delle più antiche della Toscana, è citata la prima volta in un documento risalente al 1388. In seguito, diventò un fondamentale luogo di lavorazione del ferro nell’Appennino Pistoiese. I Medici, signori di Firenze, scelsero questa zona montana, abbondante di boschi da trasformare in carbone di legna e di acqua, da usare come fonte di energia, per creare il primo polo per la produzione di ferro del Granducato di Toscana. Attualmente, la Ferriera Papini fa parte dell’Itinerario del Ferro dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, che ha provveduto al suo restauro ed ha aperto le porte al pubblico nel 2016, mantenendo viva un’importante parte della memoria storica della Montagna. All’interno, si può ammirare una ricca collezione di macchinari idraulici e meccanici originali (magli, fucine, un forno e una tromba idroeolica) e di strumenti fondamentali per la lavorazione del ferro. Durante la visita, inoltre, si ha la possibilità di assistere dal vivo all’arte della battitura del ferro e di sperimentare, in prima persona, le tecniche di forgiatura, dando ai visitatori un’esperienza unica nel mondo del mestiere del fabbro.