Il Palazzo Bruni Ciocchi, una delle più splendide dimore Rinascimentali della città, sita nella zona di San Lorentino, quartiere di Porta del Foro, ospita il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, considerato tra i più interessanti della Toscana per la ricchezza e varietà delle opere che testimoniano in modo eccellente la storia culturale e lo sviluppo artistico di Arezzo. L’edificio è stato progettato intorno al 1450 per volontà di Donato Bruni, figlio dell’umanista Leonardo, cancelliere della Repubblica Fiorentina, ed era originariamente di proprietà della famiglia Accolti, successivamente dei Ciocchi del Monte, di Monte San Savino, poi dei conti Barbolani di Montauto che eseguirono alcuni lavori di ristrutturazione, come l’edificazione dello scalone monumentale, della galleria e del grande salone. Dal 1816 il palazzo è passato al Governo Toscano, che lo ha utilizzato come deposito di vari generi, soprattutto sale, e luogo di lavoro della dogana. Il palazzo si sviluppa su tre piani intorno a un grande cortile porticato su tre lati, con colonne in pietra serena, la cui ispirazione stilistica riconduce a Bernardo Rossellino. Sul retro della dimora è presente un giardino pensile in stile Rinascimentale. Il Museo, fondato nel 1958 in seguito a una convenzione tra il Ministero della Pubblica Istruzione e il Comune di Arezzo, è stato arricchito da diversi nuclei collezionistici, tra i quali quelli provenienti dalla soppressione degli Ordini religiosi avvenuta dopo l’Unità d’Italia, dal collezionismo antiquariale ed erudito aretino, dalle raccolte Bacci, Rossi e Subiano, e dalla Fraternita dei Laici, che già nell’Ottocento aveva fondato un proprio museo. In aggiunta a tali collezioni, sono stati introdotti anche depositi provenienti dalle Gallerie Fiorentine già dagli anni Trenta e poi, nel 1964, la Collezione Salmi. Dopo i danni causati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale alla Pinacoteca Comunale di Palazzo Pretorio, le collezioni sono state trasferite nel Palazzo Bruni Ciocchi, restaurato ed allestito a cura delle Soprintendenze ai Monumenti e alle Gallerie di Firenze, per poi diventare parte del Polo Museale Regionale della Toscana.
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