Panoramica
Origine duecentesca, matrice gotica, facciata incompiuta: è la basilica di San Francesco di Arezzo, che racchiude una tra le più importanti narrazioni artistiche della pittura rinascimentale, la Cappella Bacci, con il ciclo di affreschi della “Leggenda della Vera Croce” realizzato da Piero della Francesca tra il 1453 e il 1466 e che ancora oggi non cessa di stupire per la modernità nella definizione di prospettive e volumi. Distribuito su tre livelli, il ciclo illustra vari episodi della storia della croce su cui fu martirizzato Gesù, a partire dalla semina dell’albero che avrebbe fornito il legno per finire con le battaglie che gli imperatori Costantino ed Eraclio combatterono per mettere in salvo le reliquie della croce stessa.
Il ciclo della Vera Croce non è l’unico capolavoro della basilica di San Francesco che sopra l’altar maggiore custodisce il grande ed emozionante Crocifisso duecentesco attribuito al Maestro di San Francesco, allievo di Cimabue. Altre tre cappelle della basilica racchiudono opere di pregio: la cappella Carbonati è decorata con Storie di San Bernardino realizzate da Lorentino d’Andrea, ispirandosi a Piero della Francesca; la cappella Guasconi è affrescata da Spinello Aretino; mentre la cappella Tarlati è decorata da un’Annunciazione su tavola di Neri di Bicci e dall’affresco dell’Annunciazione attribuito a Luca Signorelli o a Bartolomeo della Gatta.